Su questa faccenda di Gianfranco Fini e di Futuro e Libertà credo che i commentatori politici più accreditati stiano prendendo l’ennesimo granchio. Non credo infatti che Fini stia inseguendo velleità di neocentrismo: da politico esperto qual è sà bene che è da almeno quindici anni che ci tentano e regolarmente vengono legnati dagli elettori. Credo invece che il tentativo sia più simile a quello avvenuto in Francia, dove una seconda destra legata ai temi della legalità ed anti plebiscitaria (qui Berlusconi, lì l’ombra lunga di De Gaulle) ridisegna la cornice politica. In sostanza vedo poco Fini che corteggia Rutelli o Cesa. Semmai il contrario. Con la possibilità tutt’altro che teorica che una nuova destra del genere svuoti la pancia del partito del predellino berlusconiano, come anche peschi postideologicamente anche in qualche sacca di centrosinistra ormai stufa dell’inadeguatezza dell’azione del Partito Democratico.
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
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