Fabio Mussi“Non sarebbe possibile governare città e amministrazioni locali con i voti della sinistra, come Roma, e poi fare una legge elettorale che cancella tutto ciò che non è Pd e Pdl, perché non si possono avere 7 botti piene e 7 mogli ubriache”.
Questa la dichiarazione di Fabio Mussi durante l’intervista a Repubblica TV come scenario nel caso Berlusconi e Veltroni, all’indomani dell’esito elettorale, si accordassero per una nuova legge elettorale a due.
E questo è il clima che inizia a respirarsi a livello dei governi locali dove le conseguenze della campagna elettorale non potranno certamente passare inosservate.
Leggendo più in profondità gli ultimi scambi muscolari, potrebbe sembrare che sia in corso una “interessante” discussione all’interno del PD+Di Pietro+Radicali tra due ipotesi.
La prima, più moderata, vedrebbe volentieri la continuazione della collaborazione con le forze di sinistra a livello locale, ben conscia della difficoltà di recuperare voti per vincere le elezioni in Regioni, Province e Comuni.
La seconda, il cosiddetto “deserto a sinistra”, in caso di buona affermazione della coalizione attualmente in mano al PD, tenterebbe il colpaccio nelle elezioni locali escludendo nei Governi locali la Sinistra ed il Partito Socialista per vincere formando governi locali monopartitici.
La resa dei conti delle due anime PD è chiaramente attesa l’indomani delle elezioni.
Tentazioni che potrebbero portare ad un “effetto domino” con la caduta delle amministrazioni periferiche.
Un quadretto che potrebbe portare ad implosione lo stesso PD, con il rischio di non poter contare sull’effetto trascinante dei buoni risultati ottenuti appunto nelle Amministrazioni Locali.