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Abbiamo deciso, con Sergio Vallero – Presidente del Consiglio provinciale -, di ritenere conclusa la nostra esperienza politica dentro Rifondazione Comunista. Le motivazioni sono molteplici e comunque saranno riprese in varia maniera dagli organi di stampa, oltre ad essere oggetto di una prossima conferenza stampa. Il motivo principale resta comunque la convinzione che non sia possibile derogare oltre la costruzione di una Costitutente della Sinistra, di una nuova possibilità di ricostruire la Sinistra in tempi politicamente utili, pena la completa emarginazione delle nostre ipotesi politiche all’interno della società, come peraltro sta già avvenendo. Penso che questo sia il momento in cui superare le incertezze e i tatticismi, che rappresentano oramai il segno di una paura politica imperdonabile. Ognuno di noi, nei diversi momenti della vita, può scegliere di rompere gli indugi ed agire o di attendere, vedere come vanno le cose e lasciarsi trasportare dalle decisioni di altri. Nessuno sceglie sempre la stessa opzione. Oggi scelgo semplicemente, insieme ad altri, di essere conseguente alle mie idee e di non far decidere, attendisticamente, altri al posto mio. Esercito il diritto di giudicare nella mia coscienza ciò che ritengo giusto ed ingiusto, perché anche la disciplina di un partito non può spingersi fino a distruggere la coscienza della propria personalità individuale. Questa facoltà di giudizio morale è un diritto, o, meglio ancora, un dovere che non è possibilein nessun caso delegare ad altri.
Domattina mi confronterò con il Presidente della Provincia di Torino rimettendo a disposizione le deleghe assegnatemi, per valutare politicamente se interrompere o meno il rapporto fiduciario che è alla base delle relazioni tra un Presidente ed i propri Assessori. Con molta serenità.
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