La prevalenza per tumore, cioè il numero dei malati del passato sopravvissuti alla malattia, è altissima in paesi maggiormente sviluppati come il nostro, mentre risulta decisamente inferiore nei paesi più poveri in Europa. Nei paesi ricchi è alta sia la probabilità di ammalarsi di cancro che di guarire da esso. Ma, come tutti sappiamo, nessuno si può considerare guarito definitivamente da una malattia di così forte impatto sociale, e la lista delle persone con esperienza oncologica si ingrossa ogni giorno andando a incrementare la domanda sanitaria. È fortemente suggestivo come il problema delle liste d’attesa, soprattutto riguardo alla specialistica, trovi una delle sue spiegazioni considerando il crescente numero di persone guarite o curate che hanno sofferto per patologie cronico degenerative come quelle a carattere oncologico o cardiovascolare, e ne siano uscite dopo la somministrazione di adeguate cure. D’altronde è un fatto intuitivo come il numero dei soggetti che hanno superato patologie gravi sia destinato a crescere nel futuro. Questo problema, cioè l’allungamento dei tempi d’attesa per la soddisfazione delle prestazioni con il formarsi di code sempre più consistenti, è stato uno dei cavalli di battaglia e ideologici delle forze conservatrici per criticare l’inefficienza del sistema sanitario pubblico. Tenendo a mente quanto illustrato prima, questo risultato può invece essere considerato la spia di un sistema sanitario pubblico che ha prodotto salute per molti malati, ma che non è stato contemporaneamente efficace nel fermare il numero di nuovi casi.
Seguendo questo filo logico risulta immediatamente comprensibile come il miglior intervento per porre un freno al crescere di questa richiesta, contenendo quindi contemporaneamente il problema delle liste d’attesa, non può che essere un’azione decisa nel campo della medicina preventiva. Tenendo conto queste premesse è logico osservare come l’adesione alle linee di tendenza della medicina a carattere privatistico rappresenti un pericolo per il futuro: solo un forte intervento pubblico può determinare il contenimento dei costi sanitari.
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