L’altra sera discutevamo sulle politiche antinquinamento. Andando avanti nella discussione continuavo a rendermi conto della poco corretta informazione che esiste ancora sull’argomento e quindi sulle difficoltà che incontrano, anche a livello di comprensione, le politiche ambientali. Un fatto, però, ha sorprendentemente cambiato la discussione e ricondotta nei termini corretti comprensibili a tutti. Il fatto è semplice: il carbonio (e quindi semplificando i suoi composti) rimane a lungo nell’atmosfera: praticamente quasi cento anni, e si accumula. Noi, in realtà, pensiamo ancora che l‘inquinamento attuale abbia uno schema simile allo zolfo che scompare in maniera diversa: se il livello di inquinamento da zolfo raddoppia, raddoppierà anche l’inquinamento, se si dimezza si dimezzerà anche il problema: zero zolfo è uguale a zero inquinamento. Ma il Carbonio è appunto diverso perché si accumula e viene “smaltito” in tempi lunghi per cui se si dimezzasse il tasso di emissione in realtà i livelli di inquinamento continuerebbero a salire, mentre se non producessimo più carbonio in realtà il tasso di inquinamento rimarrebbe, almeno per un lungo periodo quello che è oggi. Ridurre il carbonio significherebbe ridurre solo il suo tasso di crescita, almeno in tempi lunghi quanto la nostra vita. L’IPCC è chiaro: “ solo in caso di eliminazione pressoché completa delle emissioni la concentrazione atmosferica di CO2 potrà infine essere stabilizzata ad un livello costante”. E con buon pace di tutti noi al momento ciò non è possibile. Questo per far comprendere la logica delle politiche di riduzione dell’inquinamento per cui non è pensabile che la limitazione ad esempio della circolazione possa produrre in poco tempo una diminuzione dell’inquinamento e che l’efficacia delle azioni non si può misurare il giorno dopo tramite il bollettino delle polveri. In realtà ogni azione sul tasso di emissione è ragionevolmente misurabile in diversi anni e questo riporta il problema sulla nostra capacità di restituire ai nostri figli un’atmosfera più pulita di quella attuale. Così come è chiaro che chi pensa solo al periodo temporale della propria vita può tranquillamente infischiarsene del problema. Ma questa è un’altra storia.
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
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