Una notizia interessante sentita oggi via radio in auto: una associazione ha deciso di dedicarsi, fattivamente, al problema del tempo dei bambini disabili nel periodo successivo alla chiusura delle scuole. Non ricordo il nome nè la città in cui è partito il progetto, ma è veramente interessante che venga fuori uno dei problemi meno conosciuti e quindi dimenticati. Se infatti è difficile, per ognuno di noi, trovare idonee strutture che possano accogliere, finite le scuole, i nostri bambini nelle ore in cui i genitori lavorano, non è difficile immaginare la grandezza di questo problema per chi ha un figlio con disabilità. Il progetto nello specifico è partito con il problema dei ragazzi autistici, che devono essere accolti in strutture e con educatori altamente specializzati, ma si stenderà, anche in diverse zone del nostro Paese, ad altre problematiche. Il problema è importante, perchè si rivolge ad una fascia debole della nostra cittadinanza che spesso devono impiegare scarse risorse in maniera aggiuntiva rispetto alla media delle persone. Il problema però si sta allargando e coinvolge tutti, perchè i nostri tempi di lavoro, la precarietà, la diversa struttura delle nostre famiglie, la diminuzione della possibilità di fruire di più giorni di ferie non permettono più di risolvere questi problemi come in passato. Questo è un vero problema di sicurezza per le famiglie che potrebbe invece diventare una occasione di accrescimento educativo e sviluppo per i nostri ragazzi. Se solo guardassimo ai veri problemi delle persone senza lasciarci distrarre da altre stupidaggini e pensando di mettere in campo buone idee e progetti invece di farfugliare amenità varie
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