le_monde Un Interessante articolo di Philippe Ridet pubblicato su “Le Monde” dell’11 febbraio 2009.
La Chiesa non demorde. “Eluana Englaro è stata uccisa”, ha scritto l’Avvenire, il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana il 10 febbraio, all’indomani della morte di questa donna immersa nel coma da 17 anni. “Eluana non èmorta di morte naturale, è stata assassinata”, ha dichiarato il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al quotidiano “Libero”. “Uccisa”? E da chi? Si può supporre che questa accusa sia indirizzata al padre della giovane donna, che ha voluto questa fine; ai giudici della Corte di Cassazione, che l’hanno permessa; ai medici laici, che l’hanno preparata ed al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che si è opposto, venerdì 6 febbraio, ad un decreto-legge che avrebbe potuto “salvarla”.

Raramente la Chiesa e lo StatoItaliano hanno dato fino a questo punto l’impressione di marciare insieme. Strumentalizzata, ridotta alle dimensioni di una disputa tra i “partigiani della vita” – il campo dei cattolici – e i “partigiani della morte” – il campo dei laici -, la controversia ha permesso alla Chiesa italiana ed al Vaticano di far mostra della propria forza. “La legge di Dio è superiore a quella degli uomini”, ha teorizzato l’arcivescovo di Torino, senza che nessuno del Governo abbia reagito.
Ottanta anni dopo il concordato, l’Italia rimane sotto l’influenza costante del più piccolo Stato del Mondo? “La chiesa si sente forte in Italia” , spiega Marco Impagliazzo, uno dei responsabili della Comunità di S. Egidio, “Essa non cerca di intimidire, ma esercita il suo magistero sotto il nome della Parola di Dio e dei Vangeli. Allo stesso modo, se perde alcune battaglie essa deve comuqnue combatterle”. Le battaglie perdute? L’autorizzazione del divorzio nel 1975; dell’aborto nel 1981 – accompagnata comuqnue dal diritto dei medici di far valere la loro “obienzione di coscienza”. Le battaglie vinte? La “pillola del giorno dopo” è introvabile; i PACS non hanno vistola luce; lalegge sul testamento biologico si fa attendere da molti anni; il risultato del referendum del 2005 sulla procreazione assistita non ha potuto essere convalidato da un numero sufficiente di votanti dopo che la Chiesa e il Vaticano hanno richiamato all’astensione.
Dal suo posto di Direttore dell’Osservatore Romano, il giornale ufficiale del Vaticano, Gian Maria Vian assicura:” Sono innanzitutto la storia e la geografia che spiegano la specificità dell’influenza della Chiesa in Italia. Il Vaticano èin Italia , non ne può nulla. Già nel Purgatorio Dante affermava: Cristo è romano”. Questa specificità – mostrata ugualmente dal fatto che lo Stato prende in carico il salario dei preti – da altri è chiamata “intrusione permanente” e ricorda l’epoca nellaquale il Vaticano spinse Alcide de Gasperi ad allearsi ai fascisti del Movimento Sociale Italiano e scomunicò i comunisti.
Oggi, questa strategia non ha più corso. Ma ogni settimana, il cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato della Curia romana, incontra alcuni ministri e dignitari della Stato italiano. Tentativi di intimidazione? “Piuttosto una preoccupazione sullo spirito dei tempi, le opinioni veicolate da gruppi di pressione, la rivendicazione di nuovi diritti”.
Pertanto, dopo lacadutadella Democrazia Cristiana nel 1992 – epoca nella quale Giovanni Paolo II fece dire una “preghiera per l’Italia” – si sarebbe potuto pensare che la Chiesa avesse perso la propria influenza. Ma , anche da quando ilPapa dal 1978 non è più italiano, la Penisola resta il “giardino” del Vaticano, il Paese nel quale ha stabilito la propria linea difensiva. (…)
“I paritti spravvalutano il peso dell’elettorato cattolico” spiega Marco Politi vaticanista della Repubblica ed autore de 2La Chiesa dei No (Mondadori). “Ma nel sistema bipolare attuale, dove ci si può giocare la maggioranza per 20.000 voti, nessuno può rischiare, anche se, secondo i sondaggi, la maggioranza degli italiani è favorevoleall’indipendenza del processo legislativo.
E appaltando alle parocchie e alle associazioni caritatevoli cattoliche buona parte della politica sociale, lo Stato ha fatto della Chiesa una protagonista potente del dibattito pubblico”. Ma è falso immaginare che si esprima solo in favore di una forma di reazione di destra. Su diversi punti (immigrazione, razzismo, sicurezza) essa si allinea sulle posizioni della sinistra. Alternando freddi richiami a dichiarazioni generose, la Chiesa fa girare il dibattito attorno alle proprie posizioni e lo Stato, che ha costruito la sua unità riducendo la superficie dell’antico Stato pontificio alle dimensioni di un fazzoletto da tasca, gli concede una forza mai avuta in precedenza. “La chiesa è una delle sole istituzioni che ha saputo uscire indenne dal periodo fascista” spiga Jean Dominique Durand, professore di Storia a Lione, che è stato nominato “consulente” dopo il consiglio pontificio della cultura. “Il Vescovo resta il difensore della città. Egli ha l’autorità, secondo lui, ildiritto di intervenire nel pubblico dibattito”. Questo diritto, è contestato dalla piccola Unione degli atei e agnostici razionalisti ( UAAR). Come ogni anno, l’unione si appresta a “celebrare” alla propria maniera l’anniversario dei Patti lateranensi. Per il 2009, essa ha previsto,come a Londra e a Barcellona, di far circolare a Ginevra dei “bus atei”. Agitazione delsindaco, agitazione dei vescovi, agitazione dei conduttori dei bus che si sono appellati “all’obiezione di guida” e ritiro della campagna. Pertanto,secondo Raffele Cascano, uno dei dirigenti dell’associazione “sempre piùitaliani ne hanno abbastanza dell’influenza del cattolicesimo, divenuto una sorta di religione civile”. L’UAAR si prepara ad aprire una sede a Roma, nel cuore del cattolicesimo. Ma il Comune, che finanzia una parte delle spese delle associazione della città, non ha trovato un euro per venire in aiuto a questa.