Oggi si chiude il II Meeting Europeo sulle autorizzazioni integrate ambientali – che tecnicamente è conosciuto come IPPC – organizzato dall’Assessorato Risorse Idriche, Qualità dell’Aria, Energia, Difesa del Suolo della Provincia di Torino.

Nostra intenzione, nei tempi più stretti possibili, sarà mettere a disposizione tutta la documentazione che i relatori ci hanno fatto pervenire per permetterne la più ampia fruizione. Credo comunque utile sottolineare alcuni risultati raggiunti dal nostro lavoro in questi quattro anni attraverso l’applicazione di questa normativa, che ha portato al rilascio di oltre 150 autorizzazioni con una percentuale sulle richieste dell’88% contro una media nazionale del 73%. Di seguito riporto alcune parti qualificanti del mio intervento introduttivo.

“Nelle fasi successive al recepimento della Direttiva IPPC, la Provincia di Torino, in qualità di Autorità competente al rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale ha stipulato con le principali associazioni commerciali e industriali torinesi (Unione Industriale, Associazione Piccole e Medie Imprese di Torino, Camera di Commercio Industria Artigianato ed Agricoltura di Torino) un Protocollo d’Intesa successivamente rinnovato.

Finalità di detto Protocollo è stata l’individuazione di un percorso comune col settore industriale della Provincia di Torino al fine di adeguare gli impianti alle Migliori Tecniche Disponibili (BAT – Best Available Techniques) per una drastica riduzione degli impatti sulle matrici aria, acqua, rifiuti, rumore e campi elettromagnetici. (…)

I cinque anni di istruttorie che sono seguiti hanno visto una continua vigilanza della Provincia affinché questi obiettivi venissero raggiunti, individuando, tutti gli interventi necessari alla tutela dell’ambiente e della salute.

A titolo di esempio, un grande sforzo è stato profuso all’adeguamento delle centrali termoelettriche che operavano con tecnologie obsolete, a cui è stato richiesto di modernizzare gli impianti (sostituzione dei combustibili solidi e liquidi con metano, miglioramento dei sistemi di combustione, cogenerazione e utilizzo dei cascami di energia termica) e di implementare Sistemi di Monitoraggio delle Emissioni in grado di verificare e controllare la diminuzione delle emissioni inquinanti. E’ il caso, ad esempio, della centrale termoelettrica IRIDE delle Vallette di Torino a cui è stato imposto di terminare il servizio nel 2010 in quanto non adeguabile rispetto alle emissioni di NOx, all’entrata in funzione della nuova centrale Torino Nord.

A seguito degli adeguamenti introdotti nei provvedimenti di AIA, i rendimenti delle centrali sono aumentati notevolmente (nelle nuove grosse centrali il rendimento superail 55%), cosa che ha di fatto significativamente ridotto le emissioni di CO2 emesse in atmosfera. Anche l’estensione del servizio di teleriscaldamento, fermamente individuato come BAT, ha permesso l’eliminazione di moltissimi sistemi di riscaldamento civili ed industriali a favore di un metodo maggiormente efficiente di produzione del calore.

Anche le centrali termiche degli stabilimenti autorizzati hanno subito degli adeguamenti (è il caso, tra le altre, delle riqualificazioni delle centrali termiche di Ahlstrom Turin a Mathi Canavese e Martini&Rossi di Chieri) che hanno permesso importanti risparmi in fatto di CO2 emessa.

Altro settore in cui l’applicazione delle BAT ha portato garanzie sulla riduzione degli inquinanti è quello dell’industria automotive e della stampa. In questo caso, l’adozione di specifici Piani di Gestione Solventi (90 in tutto) ha permesso un risparmio del consumo di solventi di circa 1000 tonnellate annue e, tramite la distruzione in appositi impianti di abbattimento, la mancata emissione in atmosfera di circa 500 tonnellate annue di Composti Organici Volatili sull’intero territorio provinciale.

Per le Aziende siderurgiche, invece, lo sforzo è andato verso la riduzione dell’emissione di microinquinanti tramite appositi impianti di abbattimento e l’implementazione di precisi e puntuali piani di controllo delle emissioni.

Nell’industria galvanica il maggiore interesse è stato riposto nella riduzione dei consumi idrici e nella riduzione dell’utilizzo di sostanze pericolose come il cromo esavalente. Mediante l’applicazione delle migliori tecniche disponibili, la Provincia di Torino e le Aziende hanno intrapreso un percorso per ridurre entrambe queste criticità. Questo è possibile aumentando le efficienze nei processi produttivi: a questo scopo è stato fondamentale il monitoraggio dei consumi che fino ad oggi era poco considerato dalle stesse aziende. Con l’autorizzazione integrata ambientale è stato richiesto alle aziende una valutazione del proprio ciclo produttivo; nei prossimi anni la Provincia di Torino e le Imprese disporranno di una valida mole di dati sui quali valutare ulteriori margini di miglioramento. Già dalla fine del 2008 le Aziende potranno fornire i primi risultati relativi ai consumi di acqua e ciò permetterà di impostare con loro gli obiettivi da approfondire in previsione del rinnovo dell’autorizzazione.

Tra gli impianti IPPC sono compresi inoltre gli allevamenti intensivi: il loro impatto ambientale è infatti significativo in termini di emissioni in atmosfera di ammoniaca e di metano. L’istruttoria svolta ha valutato le tecniche possibili per ridurre queste emissioni e ha portato a chiedere alle aziende un impegno nel realizzare investimenti soprattutto di tipo gestionale e generalmente non particolarmente onerosi, ma importanti per raggiungere risultati molto significativi. In particolare rilevante risulta essere la riduzione di emissione di ammoniaca, anche oltre il 30%, intervenendo sulla gestione degli effluenti zootecnici prodotti dagli animali. Si è valutato anche un margine di riduzione sulla emissione di metano (ogni tonnellata di metano immessa in atmosfera corrisponde al Potenziale di Riscaldamento Globale (Global Warming Potential) di 21 tonnellate di CO2) possibile anche senza ricorrere alle soluzioni dei digestori anaerobici.

Tutti questi risultati sono stati resi possibili anche dall’accordo trovato con le Aziende e le associazioni di categoria (Unione Industriale, API, Camera di Commercio, Assocarta, Assogalvaniche, Coldiretti, Federacciai) che ha portato anche all’organizzazione di due Meeting Europei sull’applicazione delle BAT e i risultati dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, con un notevole seguito di pubblico.

Al 31 marzo 2008, termine indicato dalla normativa come ultimo per l’autorizzazione delle Aziende esistenti, tutti i procedimenti risultavano conclusi e molti adeguamenti erano già realizzati ed operativi.

Nel quinquennio 2004-2008 sono state ricevute nel complesso 170 domande di Autorizzazione Integrata Ambientale e sono stati rilasciati 150 provvedimenti. Dei provvedimenti emanati, più di un quarto sono già stati ulteriormente aggiornati su domanda delle Aziende per modifiche impiantistiche avvenute successivamente all’autorizzazione: questo è la controprova della dinamicità del settore industriale e della capacità della Provincia di Torino di tenere il passo dell’evoluzione delle Aziende.

Le Aziende sono localizzate in 66 diversi comuni del territorio provinciale.

Sono inoltre stati presentati nel biennio 2007-2008 domande per 4 impianti nuovi, di cui 3 che ricadono anche nelle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale. Per questi impianti viene curata l’integrazione dei due procedimenti al fine di velocizzare e semplificare l’iter istruttorio.

Attualmente è in fase di sviluppo un apposito sistema informativo di raccolta e analisi dei dati ambientali.

Tale attività avrà le seguenti finalità:

Semplificazioni amministrative: tramite uno specifico accordo con le Associazioni di categoria e l’utilizzo della firma digitale, il sistema dovrà permettere l’invio informatizzato dei report ambientali periodici richiesti dalle autorizzazioni direttamente dalle aziende titolari di Autorizzazione Integrata Ambientale. Questo porterà ad una progressiva eliminazione del dato su supporto cartaceo;

Semplicità del controllo della completezza dei dati: il sistema permetterà alle Aziende e ai funzionari responsabili un efficace controllo preliminare dei dati inviati, riducendo i tempi e permettendo un processo virtuoso di controllo ed autocontrollo;

Verifica dell’efficacia delle tecniche di prevenzione dell’inquinamento: l’analisi dei dati storici pregressi permetterà di valutare in modo strutturato l’efficacia delle soluzioni adottate dalle Aziende per il contenimento degli impatti, fornendo indicazioni da utilizzare in fase di rinnovo dell’autorizzazione o di modifica degli impianti.

Nel mese di marzo 2008 l’Ufficio di Coordinamento IPPC è stato certificato secondo la norma UNI EN ISO 9001:2000. Sono quindi attivate le specifiche procedure per il mantenimento e lo sviluppo del Sistema di Gestione della Qualità (SGQ) perseguendo il fine del miglioramento continuo.

Nel contesto delle procedure per il mantenimento del SGQ è stata attivata una specifica indagine di soddisfazione del cliente, che ha permesso la valutazione dell’opinione dell’utenza sull’operato degli uffici. Tale indagine verrà ripetuta periodicamente al fine di ottenere informazioni utili al miglioramento dell’offerta al pubblico.”