Molto si è detto ultimamente sul fatto che Mario Monti abbia occupato uno spazio politico ancora poco strutturato e diversamente affollato, arrivando a teorizzare l’uscita di scena di calibri quali Luca Cordero di Montezemolo o di Matteo Renzi. Tutto ciò non tiene però conto di alcuni semplici fatti, quali ad esempio l’impegno a termine, più volte ribadito, del neo Premier e l’impossibilità degli attuali partiti di ripresentarsi così come sono un minuto dopo che Mario Monti e la sua squadra rimetteranno il mandato. Tralascio il problema di Renzi per scarsa conoscenza del campo “democratico” e per un interesse personale solo di riflesso. Anche per un impegno personale, mi sta molto più a cuore intervenire su Italia Futura e sull’impegno di Montezemolo. Il tempo, ancorchè scarso oggi, sta dimostrando chiaramente che stanno cambiando le condizioni per l’azione politica e che i cittadini domandano non solo persone diverse, ma idee e pratiche politiche molto diverse dall’offerta politica degli attuali partiti, che in verità pensano di utilizzare il tempo del governo Monti per sistemare le cose al proprio interno e presentarsi all’incontro elettorale incassando dividendi da prima Repubblica. La nostra idea è invece tenere in conto queste nuove condizioni, suscitare e dare una risposta nuova a tutti quei cittadini che sentono la necessità di dare un seguito a questa stagione, soprattutto quando sarà il momento di raccogliere il testimone che questo governo, per forza di cose “tecnico”, lascerà. Pensate infatti che, come se nulla fosse successo, i cittadini del nostro Paese torneranno senza fiatare all’ovile di partiti e personaggi che hanno esaurito, diciamo così, la spinta propulsiva della seconda Repubblica? Che domani ritorneremo a pesare quanto il Pd riuscirà a tenere testa al Pdl o alle intemperanze ondivaghe dell’Italia dei Valori o se Vendola riuscirà ad essere il prossimo leader della sinistra-centro al posto di Bersani? E qui entra in campo Luca di Montezemolo, che non da oggi ha lanciato tramite Italia Futura, a cui nel nostro territorio si è affiancato in maniera più “politica” anche Piemonte al Centro con Gianluca Susta, la sua idea di nuova Italia fatta di maggior giustizia sociale e rottura degli schemi corporativi ovunque essi si manifestino. Così come è naturale la condivisione delle linee dell’attuale governo, soprattutto quando chiarisce come i problemi del nostro Paese si debbano risolvere in maniera organica e non a spot o come uno spezzatino: basterebbe confrontare la “contromanovra” che Nicola Rossi ha presentato in tempi non sospetti in Parlamento per rintracciarne le stesse modalità e linee programmatiche! Lo stesso profilo di Montezemolo può inoltre chiarire molti interrogativi sul come e perchè ha scelto un atteggiamento diverso rispetto a quello che tutti si aspettavano. La sua storia, infatti, è quella di un manager, cioè di qualcuno che forma, motiva e lavora in una squadra per portarla a raggiungere obbiettivi condivisi. Ben diversa da quella di Silvio Berlusconi con un profilo monocratico ed a tratti da sovrano assoluto, ma anche (absit iniuria verbis) da quella del Professor Monti, splendido risolutore di marca universitaria, ma che appare star un po’ solitaria a cui affidare i nostri problemi. Ora esiste un assoluto bisogno di Monti che non potrà però durare al di là della corrente legislatura e che lo stesso Professore ha dichiarato di voler limitare, almeno in quel ruolo, nel tempo senza prendere impegni per il dopo. Il ruolo che Montezemolo sta invece esercitando è quello di preparare una motivazione, un terreno duraturo di azione politica, di idee, di persone di cui l’Italia possa giovarsi ed in un ruolo di coach, di allenatore ben diverso dall’assoluto berlusconiano, dalla leadership con troppi punti di debolezza di Bersani o dal tentativo di essere parte del potere comunque di Casini. Questo personalmente mi convince: fare parte, poter lavorare, avere come riferimento una squadra ai massimi livelli senza attendere di essere investito dallo sguardo del Re Sole o non avere chiaro chi ha responsabilità. Questo stiamo costruendo anche nel nostro territorio con Gianluca Susta e Piemonte al Centro.
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
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