La crisi economica che ha investito il nostro Paese non ha determinato un minor consumo di mobilità da parte degli italiani, ma verosimilmente ha contribuito alla parziale modifica del mix di mezzi di trasporto utilizzati, oggi basato un po’ meno sull’automobile e un po’ di più sulle modalità economicamente e ambientalmente sostenibili, quali il trasporto pubblico e la bicicletta.
Questo in estrema sintesi il messaggio-chiave che si ricava dalla lettura della dinamica della domanda di mobilità nel 2008 espressa dai dati dell’Osservatorio Audimob di Isfort.
Il 2008 è quindi un anno di crescita della domanda di mobilità, osservabile dall’aumento, rispetto al 2007, sia del numero di passeggeri-km, pari a un cospicuo +11,4%, sia del numero di spostamenti, pari a un più contenuto +3,7%. La crescita differente di questi due indicatori permette di evidenziare un ulteriore elemento, ovvero il consolidamento di un nuovo modello di consumo di mobilità caratterizzato dall’allungamento temporale e spaziale degli spostamenti.
Raggiungono infatti il valore massimo da quando sono iniziate le rilevazioni dell’Osservatorio (anno 2000), sia il tempo medio giornaliero speso in mobilità da parte di chi si muove, quasi 66 minuti, vale a dire oltre 10 minuti in più rispetto al 2004, sia la distanza media percorsa, ben 40 km, quasi il doppio rispetto al 2004. Aumentano inoltre il numero di persone che effettua spostamenti in un giorno feriale tipo (83,1% del 2008 contro l’81,4% del 2007) e il numero medio procapite degli spostamenti (3,16 nel 2008). I timori della crisi, ma soprattutto i livelli record del costo del carburante registrati nella prima parte del 2008, hanno influenzato ma non stravolto le scelte degli italiani per ciò che riguarda i mezzi di trasporto utilizzati.
Infatti, i dati 2008 sanciscono il progresso del trasporto pubblico, in particolare nelle grandi città, in grado di intercettare buona parte della crescita dei consumi di mobilità e di ampliare quindi la propria fetta di mercato. E’ la prima volta che le rilevazioni ‘Audimob’ registrano una crescita della quota modale dei mezzi pubblici concomitante a un ciclo espansivo dei consumi di mobilità; di norma il trasporto collettivo aumenta il proprio share quando si contrae la domanda, proponendosi come alternativa ”di ripiego” all’uso dell’auto. In termini percentuali la crescita tra il 2007 e il 2008 del numero di spostamenti con mezzi pubblici è pari a +10,1%, dopo un +10,2% registrato nel confronto 2006-2007. Per effetto di queste positive dinamiche la quota modale del trasporto collettivo (tra i soli mezzi motorizzati) si attesta nel 2008 al 12,9%, contro il 12,1% del 2007 e l’11,5% del 2006. Per ciò che riguarda i viaggi in auto nel 2008 rallenta il sostenuto trend di crescita degli ultimi anni (dal 2005), registrando un modesto +1,8% rispetto al 2007.
Si tratta comunque di un dato positivo, determinato da una consistente accelerazione nella seconda parte dell’anno, quando il costo del carburante è diminuito. Ed è un dato per molti versi sorprendente se si guarda alla crisi profonda del mercato dell’auto sfociata nella caduta verticale delle immatricolazioni nel corso dell’anno; in sostanza, il fatto che non si cambia l’auto a causa della recessione non significa che si lascia quella vecchia in garage. Rispetto alle quote modali, infatti, l’auto registra nel 2008 solo una modesta riduzione, passando dall’82,3% del 2007 all’81,4% del 2008.
Anche le propensioni di utilizzo dei mezzi di trasporto e il livello di soddisfazione sembrano essere influenzati dagli effetti della crisi. Il 37% degli intervistati, circa il 4% in più rispetto al 2007, dichiara di prendere in considerazione la possibilità di diminuire l’uso dell’auto, mentre solo il 7,5% prospetta l’ipotesi di aumentarne l’uso. Orientamenti opposti interessano invece il trasporto pubblico: ben il 41,8%, il 2,3% in più nel confronto con il 2007, ammette di pensare a un cambiamento delle proprie abitudini di mobilità attraverso un maggior uso del trasporto collettivo.
Per ultimo, nell’analisi degli indici di soddisfazione emerge la diminuzione del voto medio assegnato all’automobile, che tuttavia rimane ancora particolarmente elevato (7,87 nel 2008 in una scala da 1 a 10), nonché la crescita del voto per quasi tutti i diversi mezzi di trasporto collettivo, i cui punteggi medi restano tuttavia ancora lontani dalla soddisfazione espressa dagli utenti per i mezzi privati, fatta l’eccezione della metropolitana che ottiene un voto medio generale (7,32) non distante da quello dell’automobile, e perfino superiore con riferimento alle sole grandi città (7,35 contro 7,20).
Fonte Comunicato stampa Isfort.
Questo in estrema sintesi il messaggio-chiave che si ricava dalla lettura della dinamica della domanda di mobilità nel 2008 espressa dai dati dell’Osservatorio Audimob di Isfort.
Il 2008 è quindi un anno di crescita della domanda di mobilità, osservabile dall’aumento, rispetto al 2007, sia del numero di passeggeri-km, pari a un cospicuo +11,4%, sia del numero di spostamenti, pari a un più contenuto +3,7%. La crescita differente di questi due indicatori permette di evidenziare un ulteriore elemento, ovvero il consolidamento di un nuovo modello di consumo di mobilità caratterizzato dall’allungamento temporale e spaziale degli spostamenti.
Raggiungono infatti il valore massimo da quando sono iniziate le rilevazioni dell’Osservatorio (anno 2000), sia il tempo medio giornaliero speso in mobilità da parte di chi si muove, quasi 66 minuti, vale a dire oltre 10 minuti in più rispetto al 2004, sia la distanza media percorsa, ben 40 km, quasi il doppio rispetto al 2004. Aumentano inoltre il numero di persone che effettua spostamenti in un giorno feriale tipo (83,1% del 2008 contro l’81,4% del 2007) e il numero medio procapite degli spostamenti (3,16 nel 2008). I timori della crisi, ma soprattutto i livelli record del costo del carburante registrati nella prima parte del 2008, hanno influenzato ma non stravolto le scelte degli italiani per ciò che riguarda i mezzi di trasporto utilizzati.
Infatti, i dati 2008 sanciscono il progresso del trasporto pubblico, in particolare nelle grandi città, in grado di intercettare buona parte della crescita dei consumi di mobilità e di ampliare quindi la propria fetta di mercato. E’ la prima volta che le rilevazioni ‘Audimob’ registrano una crescita della quota modale dei mezzi pubblici concomitante a un ciclo espansivo dei consumi di mobilità; di norma il trasporto collettivo aumenta il proprio share quando si contrae la domanda, proponendosi come alternativa ”di ripiego” all’uso dell’auto. In termini percentuali la crescita tra il 2007 e il 2008 del numero di spostamenti con mezzi pubblici è pari a +10,1%, dopo un +10,2% registrato nel confronto 2006-2007. Per effetto di queste positive dinamiche la quota modale del trasporto collettivo (tra i soli mezzi motorizzati) si attesta nel 2008 al 12,9%, contro il 12,1% del 2007 e l’11,5% del 2006. Per ciò che riguarda i viaggi in auto nel 2008 rallenta il sostenuto trend di crescita degli ultimi anni (dal 2005), registrando un modesto +1,8% rispetto al 2007.
Si tratta comunque di un dato positivo, determinato da una consistente accelerazione nella seconda parte dell’anno, quando il costo del carburante è diminuito. Ed è un dato per molti versi sorprendente se si guarda alla crisi profonda del mercato dell’auto sfociata nella caduta verticale delle immatricolazioni nel corso dell’anno; in sostanza, il fatto che non si cambia l’auto a causa della recessione non significa che si lascia quella vecchia in garage. Rispetto alle quote modali, infatti, l’auto registra nel 2008 solo una modesta riduzione, passando dall’82,3% del 2007 all’81,4% del 2008.
Anche le propensioni di utilizzo dei mezzi di trasporto e il livello di soddisfazione sembrano essere influenzati dagli effetti della crisi. Il 37% degli intervistati, circa il 4% in più rispetto al 2007, dichiara di prendere in considerazione la possibilità di diminuire l’uso dell’auto, mentre solo il 7,5% prospetta l’ipotesi di aumentarne l’uso. Orientamenti opposti interessano invece il trasporto pubblico: ben il 41,8%, il 2,3% in più nel confronto con il 2007, ammette di pensare a un cambiamento delle proprie abitudini di mobilità attraverso un maggior uso del trasporto collettivo.
Per ultimo, nell’analisi degli indici di soddisfazione emerge la diminuzione del voto medio assegnato all’automobile, che tuttavia rimane ancora particolarmente elevato (7,87 nel 2008 in una scala da 1 a 10), nonché la crescita del voto per quasi tutti i diversi mezzi di trasporto collettivo, i cui punteggi medi restano tuttavia ancora lontani dalla soddisfazione espressa dagli utenti per i mezzi privati, fatta l’eccezione della metropolitana che ottiene un voto medio generale (7,32) non distante da quello dell’automobile, e perfino superiore con riferimento alle sole grandi città (7,35 contro 7,20).
Fonte Comunicato stampa Isfort.
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