Da qualche mese in Francia si discute dell’introduzione della fiscalità ecologica all’interno della legge finanziaria del 2014. Nello specifico si è arrivati alla proposizione di un testo a firma del Presidente della Commissione sulle Sviluppo Sostenibile che include ipotesi riguardanti i carburanti maggiormente inquinanti, il consumo di carbone, derivati dallo scisto e via discorrendo. Il documento auspica che la nuova fiscalità ecologica, caratterizzata da stabilità, chiarezza e previdibilità, permetta il finanziamento della cosiddetta “transizione ecologica” e di modificare i comportamenti dei diversi agenti economici attraverso una serie di strumenti economici. La messa in opera di questo strumentario fiscale prevede una tempistica che supera l’attuale quinquennio legislativo e impegni in maniera costante la Francia al di là degli eventuali cambi di maggioranze al governo. Tale chiarezza d’intenti è energicamente affermata dall’attuale Ministro per l’Ecologia Delphine Batho che ha affermato “la volontà di mettere in piedi una fiscalità ecologica che incentivi la transizione ecologica e non aumenti la pressione fiscale”
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
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