Adesso si scopre che molti sapevano, che le intercettazioni erano a disposizione di alcune centinaia – forse un migliaio – di persone tra giornalisti ed addetti ai lavori. Premettendo che personalmente ho poco interesse per le evoluzioni ginniche del nostro Presidente (sono fatti suoi), quello che mi da fastidio è che esistono almeno due Italie: una informata e che non dice, ma che dispensa giudizi e che indirizza nei fatti l’opinione di diverse centinaia di migliaia di persone; l’altra costituita da diversi milioni di persone, che non hanno accesso a tutte le informazioni e che viene lasciata in una fanciullesca condizione di ignoranza, perchè da bambino viene trattata. E’ questo che da fastidio. Anche per l’informazione esistono gli amici e gli amici degli amici che vengono informati e la moltitudine che viene lasciata nel limbo. E questo succede a destra come a sinistra: molti sanno ma è meglio che non tutti sappiano, forse ritenendo giusto l’adagio di Paracelso: “è la dose che fa il veleno”. Mi chiedo che razza di paese sia questo e che etica abbiano i nostri “informatori”. Incomincio a pensare che esista una casta un po’ peggiore di quelle precedentemente descritte.
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