Il 2009 inizierà con due sole certezze: sarà l’anno mondiale dell’astronomia, e quello della più lunga eclisse solare del 21 secolo.
A parte ciò, tutto il resto è incerto e si organizza intorno a cinque temi essenziali, in ordine d’importanza: chi vincerà le elezioni europee di giugno? Chi sarà il vincitore delle elezioni tedesche di settembre? Quale sarà l’atteggiamento dei paesi produttori di petrolio di fronte alla dimunzione delle quotazioni del greggio? Quali saranno le prossime brutte sorprese della finanza mondiale? Qauli saranno le prossime manifestazioni del terrorismo?
A partire da ciò, si possono immaginare due scenari principali:
il più verosimile vedrà il nuovo presidente americano riuscire a finanziare grandi lavori pubblici attraverso il risparmio cinese e petrolifero. L’Europa dimostrerà attraverso una campagna elettorale caotica, la sua incapacità a parlare con una sola voce, non attirerà i capitali mondiali e si troverà in recessione, durante la quale i paesi emergenti, presi all’interno di innumerevoli manifestazioni di violenza (in Cina, In India, In Ucraina, in Pakistan, In Corea, nel Maghreb) vedranno fuggire i loro capitali e le loro elite.
Il meno verosimile vedrà i responsabili dei principali fondi sovrani comprendere che il deficit pubblico americano è insostenibile, che il sistema federale di riserva è in fallimento, che l’America non potrà pagare il suo debito, che investire capitali in buoni del tesoro americani è molto pericoloso, che nessuno a Washington controlla più nulla,trascinando un aumento del costo del debito, una caduta del dollaro ed un fallimento dello Stato federale, seguita da una iperinflazione planetaria.
Per misurare il modo attraverso cui si avvicinerà uno o l’altro di questi scenari principali, bisognerà sorvegliare la fiducia dei mercati e la capacità di prestito dello stato federale americano; si misurerà a breve termine attraverso i assi di interesse dei buoni del tesoro (T bills) e a lungo termine attraverso il prezzo delle opzioni di di vendita a termine degli stessi buoni. Più questo prezzo sale, più i secondo scenario diventa probabile.
Questi prezzi dicono tutto: gli investitori hanno così poca fiducia negli altri investimenti, che sono disposti ad investire oggi allo 0% nei buoni del tesoro americani. Al contrario, i prezzi delle opzioni di vendita a termine su questi buoni non cessano di aumentare. Detto in altro modo, l’America considerata come fallita, resta tuttavia l’ultima possibilità di investimento ancora accettabile. Così, gli stessi mercati non credono nel futuro dell’economia di mercato. E per una volta, potranno non sbagliarsi.
Traduzione personale dell’articolo:”L’anno T” dal sito di Jacques Attali
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