Continuo a credere che il web blog sia una forma di comunicazione politica più completa rispetto ai media tradizionali. La ragione si potrebbe condensare nella sua interattività a tutti i livelli con tutto ciò che ne consegue e che non sto a ripetere. Lo strumento certamente si presta al contatto su larga scala, soprattutto territoriale, e le discussioni sulle prossime elezioni politiche ne sono un perfetto esempio. Una funzione non ancora molto sviluppata, almeno dal mio punto di vista ma posso sbagliarmi, è quella di reti aperte con maggiore attenzione al livello locale. Ad esempio, se è pur vero che alle prossime elezioni le liste sono bloccate e quindi è inutile spingere per il singolo candidato, langue la discussione su quali proposte i candidati, che verosimilmente saranno comunque eletti, porteranno a livello centrale sulla scorta delle esperienze ed esigenze nate dal proprio territorio. Chiaramente non in chiave localistica, in quanto il Parlamento deve “pensare” a livello generale, ma sicuramente come rappresentare problematiche o soluzioni innovative che nascono dalla propria esperienza. Questo problema infatti viene sfiorato dalle esperienze presenti in rete quali ad esempio la costruzione di liste o l’inserimento di personaggi provenienti dalla blogosfera o la stessa iniziativa delle “10 domande” ai candidati. Forse si potrebbe pensare di far nascere una piattaforma di discussione più “locale” che affianchi le considerazioni politiche general-nazionali; almeno personalmente ne sentirei l’esigenza per aree come quella di Torino e del Piemonte.