Poniamo il caso dell’Ilva di Taranto, che certamente non è nuovo. E’ un problema serio che si ripresenta ciclicamente: la scelta di chiudere uno stabilimento certamnete inquinante a fronte di centinaia di posti di lavoro. Sarebbe lungo e difficile discettare sull’argomento in questa sede e serietà ci impone di rimandare nelle giuste sedi la discussione – che in realtà non dovrebbe essere così riproposta. Un fatto mi sembra inaccettabile. Le stesse facce che hanno portato l’Ilva a queste conseguenze, soprattutto politiche ma anche di manager pubblici e privati, sono ancora una volta chiamati a livello mediatico a discutere e trovare soluzioni. Ecologicamente bisognerebbe, innazitutto, prendere questi giornalisti, politici, industriali e farli tornare a casa senza molestarci ulteriormente. Se non sono riusciti a risolvere il problema prima, non vedo come possano contribuire a farlo adesso. Iniziamo da qui, poi il resto viene da sé…
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
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nora
la chiusura della più pestilenziale fabbrica italiana (dopo la stoppani) è una bellissima notizia, per lì’Italia tutta. Adesso però a pagare è giusto siano i padroni, che per anni ed anni hanno accumulato capitali dall’attività dello stabilimento e dallo sfruttamento delle masse operaie
Posted at luglio 27, 2012 on 6:44am.