Pubblicato il report dell’ ISFOL (Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori ), ente nazionale di ricerca sottoposto alla vigilanza del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, di monitoraggio della Riforma del mercato del lavoro varata con la Legge n. 92/2012. Il documento analizzanla dinamica degli avviamenti dei contratti di lavoro ed è basato sui dati del Sistema informativo sulle Comunicazioni Obbligatorie del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. La sintesi indica:
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Nel quarto trimestre del 2012 il quadro economico generale si è appesantito ulteriormente: il prodotto interno lordo è diminuito dello 0,9% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% su base tendenziale. Il livello dell’occupazione ha raggiunto il suo minimo dall’inizio della crisi economica. L’aggravarsi della congiuntura è alla base della diminuzione del numero di occupati registrata nel IV trimestre del 2012 (-99 mila), la più elevata dal 2009. I primi mesi del 2013 confermano l’ulteriore diminuzione del tasso di occupazione (56,3% nel mese di marzo) e l’aumento del tasso di disoccupazione (11,5% nel mese di marzo).
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Sulla base dei dati destagionalizzati riferiti alle Comunicazioni Obbligatorie (CO), nel quarto trimestre 2012 si è sostanzialmente arrestata la forte riduzione delle nuove assunzioni registrata nella parte centrale dell’anno: in termini congiunturali, la variazione rispetto al terzo trimestre è stata pari a -0,4%. Tale dato è la sintesi di una ripresa delle assunzioni mediante contratti a tempo determinato (+3,7% sul terzo trimestre, pari a 1.642.015 avviamenti) e di una riduzione dei contratti di collaborazione (-9,2% su base congiunturale) e soprattutto di quelli riferiti al lavoro intermittente (-22,1%).
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L’aumento dei contratti a tempo determinato appare legato all’incertezza del periodo congiunturale. Rispetto all’inizio del 2012, la quota di avviamenti realizzati attraverso contratti a tempo determinato è salita dal 62,1% al 66,8%. L’aumento ha riguardato soprattutto contratti di durata compresa tra 4 e 12 mesi, ma anche quelli di durata superiore a 12 mesi mostrano una crescita; al contrario, sono diminuiti quelli a durata massima trimestrale.
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Dopo l’aumento registrato nel terzo trimestre, negli ultimi tre mesi del 2012 le attivazioni a tempo indeterminato sono diminuite del 5,7% su base congiunturale, in linea con l’andamento congiunturale fortemente negativo.
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La dinamica degli avviamenti con contratto di apprendistato ha subito gli effetti della fine della fase transitoria del Testo Unico sull’apprendistato. L’incertezza derivante dal passaggio definitivo al nuovo regime, avvenuto nell’aprile del 2012, ha rallentato fino al terzo trimestre la diffusione di questi contratti. Una volta stipulati gli accordi collettivi che hanno consentito il pieno dispiegarsi della nuova disciplina, a partire dal mese di agosto le assunzioni con contratto di apprendistato hanno ripreso un andamento crescente verso livelli simili a quelli del periodo precedente la caduta. Nel quarto trimestre, la variazione congiunturale è stata pari a +5,2%.
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Dopo la diminuzione congiunturale registrata nella parte centrale del 2012, nell’ultimo trimestre le cessazioni sono aumentate dello 0,6%, coerentemente con la fase di congiuntura negativa. La diminuzione costante del numero di cessazioni richieste dal lavoratore è riconducibile alla flessione della mobilità volontaria del mercato del lavoro, mentre aumentano le cessazioni per volontà del datore di lavoro. Inoltre, nella seconda metà dell’anno cresce la quota di cessazioni per naturale scadenza del contratto, legate al minor ricorso a contratti a tempo determinato di breve durata.
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