Il Censis ha recentemente svolto un’indagine su un campione rappresentativo a livello nazionale (oltre 2.900 le interviste effettuate) sul rapporto tra gli italiani e il territorio, con approfondimenti specifici su Roma, Milano e Napoli.
In particolare è stato chiesto agli intervistati di esprimere il proprio grado di consenso rispetto “all’insediamento nella propria città di varie tipologie di infrastrutture, a fronte di una totale garanzia circa il controllo degli impatti rispetto alla sicurezza e alla salute”.
Il quadro che emerge è estremamente interessante e se per certi versi conferma alcune percezioni comuni, segnala anche elementi di novità.
Il maggior livello di consensi si registra in ordine alle attrezzature culturali, (71,4% degli intervistati è favorevole alla realizzazione di un museo), decisamente gradite dagli italiani, che superano nettamente nel gradimento anche le infrastrutture per la sosta che si piazzano al secondo posto (quasi il 64% accetterebbe la realizzazione di un parcheggio multipiano).
All’opposto, il livello del consenso è molto basso, per tipologie più impattanti dal punto di vista ambientale: tra queste figurano gli inceneritori (la quota dei favorevoli scende al 45,1%), ma, a sorpresa, un maggior livello di ostilità si registra per gli insediamenti turistici di grande scala (sgraditi al 59,3% degli italiani) e per le aree industriali e logistiche (in questo caso i contrari salgono al 60,2%).
In posizione intermedia, alcune tipologie infrastrutturali che vedono l’opinione pubblica italiana spaccarsi a metà o registrare una risicata maggioranza di favorevoli; dato forse sorpendente ma significativo, il basso consenso per centri commerciali (a favore solo il 54,6%), e con, un simile livello di gradimento, le diverse infrastrutture per la mobilità (treno, tram, metropolitana, tangenziali).
I giudizi si differenziano a seconda del contesto di residenza degli intervistati: in linea generale sono i cittadini delle grandi città quelli più favorevoli all’intervento infrastrutturale, sia esso relativo alle reti di trasporto che alla trasformazione urbana (riconversione aree dimesse, centri commerciali).
Lo studio è stato condotto all’inizio del 2008 e la sua presentazione avverrà nel prossimo maggio.
Una curiosità è il fatto che questa sintesi dei dati erano comunque già consultabili sul sito del Censis ampiamente prima della tornata elettorale.
Non so in che modo le diverse formazioni politiche ne abbiano tenuto conto nell’elaborazione dei propri programmi elettorali.
Sarebbe certamente interessante incrociare questi dati con i programmi dei partiti e con i loro risultati elettorali.
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