Barack Obama non ha fatto mistero che  l’ambiente rappresenti,  insieme alle guerre ed alla crisi  finanziaria, una  priorità, una linea d’azione strategica della   sua  Presidenza.  L’informazione  europea, però, non ha   documentato in maniera  esaustiva come il  nuovo  Presidente  Usa intenda aggredire il  problema ambientale,  dopo aver descritto durante la sua campagna   un pianeta in pericolo”.

Qualcosa inoltre inizia a trapelare dalla stampa americana. Una prima intenzione sarebbe quella di nominare un plenipotenziario unico –“zar” come descritto dal sole 24ore – per i problemi del clima e dell’energia, che coordini l’azione in campo ambientale dei diversi dicasteri. Oltre alla possibile formazione di un “consiglio di sicurezza nazionale” sui temi dell’energia.

Altra linea in tema di energia prevede la ricerca dell’indipendenza energetica e la riduzione del ricorso al petrolio, tenendo insieme due indirizzi che in europa sembrano antitetici: da una parte il via a nuove trivellazioni per la ricerca di petrolio e all’energia nucleare; dall’altra l’investimento in almeno 10 anni di almeno 150 miliardi di dollari per energia pulita e riconversione di vecchi impianti.

Per la produzione di energia elettrica in campo il progetto di arrivare al 10% di produzione da fonti rinnovabili (oggi fermo all’8%) entro il 2012.

Ma soprattutto l’attenzione sarà quella di spingere al massimo i programmi di efficienza energetica che dovrebbero creare almeno 5 milioni di “green collar”, di nuovi posti di lavoro nell’industria “verde”. Questo anche graie alla stima di miglioramento dell’efficienza energetica degli Stati Uniti del 50% e una contrazione del consumo di petrolio del 35%.

Svolta rispetto alle politiche di Bush sulle emissioni climalteranti: riportare il livello di emissioni a quello del 1990 entro il 2020 e riduzione dell’80% entro il 2050, soprattutto perseguendo la politica dei permessi di inquinamento venduti all’asta (cap and trade ).

Tutta la strategia sarebbe comunque inserita nelle prossime misure di stimolo economico per far fronte alla crisi.

L’idea di fondo che sorreggerebbe questo tipo di politiche sarebbe il collegamento stretto di ambiti diversi quali energia, ambiente ed economia, visti come sistema unitario e non affrontabile separatamente.

E non sembra che il neo presidente dorma sugli allori: Barack Obama avrebbe già in programma l’invio di propri rappresentanti ai prossimi negoziati della Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terranno in Polonia a Poznan.