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Capire il quadro dei percorsi della Costituente della Sinistra anche a Torino può non essere di immediata comprensione. Esiste infatti uno scenario nazionale ed uno più locale, in cui è necessario inserire il discorso.
Il momento “nazionale” non può infatti prescindere da ciò che si sta muovendo tra le diverse realtà già costituite. Non sono infatti un mistero i diversi incontri che si stanno tenendo tra tutti gli attori in campo di cui l’ultimo a Roma nei giorni scorsi. Diverse soggettività hanno già in corso ragionamenti comuni con la chiara impronta della ineluttabilità del proseguimento del percorso. Non ultimo Nichi Vendola e la componente di Rifondazione per la Sinistra, che il 27 di questo mese formalizzerà in un incontro pubblico la costituzione della componente. Gli incontri di diverse realtà presenti nei diversi territori nazionali, stanno inoltre “premendo” per la costruzione di processi unitari nei diversi territori, che potrebbero portare alla formazione di liste con collegamenti nazionali anche per le prossime amministrative.
Qui si innesta il discorso “locale”. Torino si presenta come avanguardia di tutto questo discorso dato l’innesco del processo avvenuto in Provincia di Torino. Il nostro prossimo passo, dopo l’uscita dai rispettivi partiti mia (Dorino Piras) e di Vallero da Rifondazione Comunista e di Mario Corsato dai Comunisti Italiani, sarà la costituzione, nel Consiglio provinciale di Torino, del gruppo “Per la Costituente della Sinistra” che sarà formalizzata nei prossimi giorni. Gli incontri di oggi hanno inoltre portato ad individuare un percorso con Sinistra Democratica, che vedrà come primo passo il cambiamento della denominazione di quel gruppo in “Sinistra Democratica per la Costituente della Sinistra”. La discussione ha quindi individuato i punti strategici condivisi e un percorso che attraverso iniziative comuni pubbliche e in Consiglio provinciale, ha come fine la possibilità di costruire un gruppo paritetico unico di Costituente per la Sinistra, in coerenza con la discussione nazionale.
Altro capitolo che è necessario aprire è quello dei rapporti con il Partito Socialista. Personalmente rimango convinto della necessaria partecipazione del socialismo italiano al processo costituente. Le ragioni sono diverse e ampiamente già espresse in altri post, ma mi è personalmente chiaro che le ragioni della divisione del ’21 non sono oggi più attuali proprio nel XXI secolo. Oltre al fatto che aggiungerebbe una significativa novità politica alla stessa novità della Costituente che abbiamo promosso proprio a Torino. Coinvolgerebbe inoltre lo stesso PS nella discussione nazionale, ancorando ancor di più la sua natura di forza di sinistra e ponendo a disposizione il contributo del socialismo europeo e riformista nella Costituente di Sinistra. Anche qui è necessario mantenere la proficua interlocuzione che è già in corso.
L’innovazione politica passa anche per queste strade.
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