Questa settimana l’Economist ha pubblicato dei dati da far rabbrividire chiunque avesse un po’ di senso del bene pubblico, di senso del futuro. Non solo la disoccupazione giovanile in Italia è ai massimi storici, a circa il 30%. Non solo i giovani e gli adulti non anziani hanno in maggioranza un lavoro precario e sono i primi a esser licenziati in qualsiasi azienda pubblica o privata. La conseguenza terrificante di questo processo è che l’Italia è il paese dell’OCSE con il maggior numero di giovani tra i 15 e i 24 anni che non fanno nulla, i cosiddetti “scoraggiati”

Continua a leggere su Italia Futura l’articolo di Marco Simoni