Oggi è stato commemorato nella Sala Rossa del Consiglio Comunale di Torino Giorgio Cardetti, mancato un anno esatto orsono. Giorgio Cardetti fu Sindaco socialista di Torino dopo il decennio di Diego Novelli e per molti la sua elezione rappresentò un momento di rottura e di cambiamento nel panorama torinese dopo l’esperienza, che pure vide la partecipazione dei socialisti, delle giunte rosse. Rispetto ad un anno fa, si è respirata un’atmosfera sicuramente più ragionata e più lontana dalle polemiche, forse più consona proprio all’ex Sindaco di Torino. I toni dei discorsi di Beppe Garesio, Daniele Cantore, Marziano Marzano, Eugenio Beconcini, per citare solo i suoi compagni di fede politica anche se oggi divisi, sono stati infatti pacati ed hanno aperto diverse pagine sulla conoscenza dell’uomo. Lateralmente, infatti, oggi sembrano molto più attuali alcuni aspetti della sua vita che forse andrebbero riscoperti in questi tempi un po’ grezzi. Il Cardetti che non usa il suo prestigio e che torna al suo lavoro di giornalista alla RAI (che in verità lo emarginò); che viene perfino mandato malignamente ad intervistare il suo successore con la sua giunta alla proclamazione; che per passione si rimette al lavoro nel nuovo Partito Socialista, non più corazzata ma scialuppa ben più piccola, forse andrebbe recuperato e rivisto alla stessa maniera del Sindaco dei grandi progetti e dell’inizio della trasformazione della città, della passione civile e sociale.  Appuntamenti che andrebbero ripetuti ed approfonditi, come speriamo possa avvenire se proseguirà l’idea, su cui c’è l’impegno dell’attuale Sindaco Sergio Chiamparino, di intitolare una borsa di studio per studenti nel settore della comunicazione e giornalismo da aprte della Città di Torino.