Ogni giorno, chi amministra l’ambiente deve confrontarsi con le normative europee. L’Europa quindi non è così lontana come sembra a tutti noi, ma influenza in maniera decisiva sia le attività produttive che la protezione dagli agenti tossici. Un esempio è dato dalle Autorizzazioni Integrate Ambientali ( in sigla europea IPPC) che indicano quali sono le migliori tecnologie disponibili (BAT) da far applicare alle aziende. Per essere concreti, andare al Parlamento Europeo significa anche occuparsi dell’evoluzione di queste norme, sapere come vanno aggiornate proponendo anche che vi sia una maggiore integrazione con il comparto sanitario. A tutt’oggi, infatti, credo sia abbastanza carente il richiamo che la normativa europea inserisce su questo argomento ed è necessario un aggiornamento che vincoli maggiormente l’introduzione di queste tecnologie con valori di emissione di inquinanti (in atmosfera, nell’aria e nelle acque) rispettosi delle conseguenze che possono portare alla salute umana e animale. Finora, infatti, la sensazione è quella che siano state maggiormente prese in considerazione motivazioni economiche: si introducono le tecnologie “che è possibile introdurre” senza una vera analisi delle conseguenze sanitarie.
Chi dunque andrà al Parlamento Europeo dovrà lavorare senza tentennamenti in questo settore, unendo le conoscenze tecnologiche con quelle della salute. Altrimenti il semplice impegno per un ambiente più salubre non significherà molto
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