Se non ci preoccupiamo dell’Europa, l’Europa si occuperà comunque di noi. Già oggi, circa l’80% delle norme che regolano ambiente, energia, trasporti, politiche monetarie, salute nel nostro Paese derivano da direttive dell’Unione Europea. Per questo è importante il nostro voto per il Parlamento europeo, dando fiducia a chi pensa che l’Europa sia una nuova opportunità di sviluppo e benessere, non un’istituzione lontana che limita i poteri locali. Ma per far questo è necessario sapere dove collocarsi senza disperdere le energie: agire con la grande forza del Partito Socialista Europeo a cui abbiamo aderito e di cui rilanciamo anche nel nostro Paese il Manifesto per l’Europa sottoscritto a Madrid. Una grande forza con un grande obiettivo dichiarato: People first – Prima le persone.
Rilanciare l’economia e prevenire la crisi finanziaria; dare alle persone un trattamento più giusto; trasformare l’Europa in una forza di punta globale contro i cambiamenti climatici; lottare per l’uguaglianza di genere; sviluppare una efficace politica sull’immigrazione; valorizzare il ruolo dell’Europa come partner per la pace, la sicurezza e lo sviluppo: questi sono i capisaldi del nostro programma per le elezioni europee condivisi insieme ai socialisti di tutta l’Unione Europea.
Negli ultimi cinque anni i conservatori hanno avuto la maggioranza nella maggior parte degli Stati membri e delle istituzioni dell’Unione Europea. Cosa hanno fatto? Sono riusciti a fronteggiare la crisi finanziaria? Hanno combattuto la povertà e la disuguaglianza? La società è più giusta rispetto a cinque anni fa? Hanno creato migliori opportunità di lavoro? I conservatori hanno perseguito una politica di cieca fede in un mercato non soggetto a regole, servendo più l’interesse di pochi che quello della moltitudine dei cittadini.
Oggi, abbiamo bisogno di una forte maggioranza progressista in Europa che introduca le riforme essenziali per il nostro futuro benessere, vitali per allentare la pressione sulle persone che affrontano le difficoltà della crisi e che stanno scivolando sotto la soglia di povertà.
Rilanciando l’idea del “doppio dividendo” contrastata dai conservatori: trasferimento delle tasse ambientali prelevate a chi inquina alleggerendo le imposte dirette che gravano sul costo lavoro: meno inquinamento, più lavoro nel settore verde a minor costo, restituzione delle imposte ai lavoratori.
Così come abbiamo bisogno di aggredire le problematiche dell’inquinamento che supera i confini dei singoli stati; di una rete energetica concepita su scala europea dove si eliminino gli sprechi, si razionalizzi e sviluppi la produzione già esistente in maniera sostenibile, senza penalizzare nessuno.
Abbiamo bisogno di riforme innovative del lavoro e delle pensioni che restituiscano sicurezza sociale.
Abbiamo bisogno di nuove politiche per la salute riportandola a diritto dei cittadini non relativo ad altre logiche, superando il concetto di semplice bene utile; affrontare le ingiustizie e le smisurate differenze di salute, prevenibili e rimediabili, che esistono “tra“ Paesi e “nei“ Paesi.
Noi sappiamo dove andare nella nuova Europa e dichiariamo impegni chiari e precisi da realizzare con la grande forza del Partito Socialista Europeo.
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