sinistra e libertIniziamo a pubblicare alcune sintesi del Manifesto del Partito Socialista Europeo per le prossime elezioni europee del 6 e 7 giugno 2009. In questo primo stralcio le proposte contro il cambiamento climatico.
Dobbiamo affrontare adesso il cambiamento climatico per il bene dei nostri figli e dei nostri nipoti.
Entrare in azione ora consentirà all’Europa di prendere la guida mondiale nello sviluppo di nuove tecnologie ambientali e di ridurre il rischio di una futura perdita di prosperità a causa del cambiamento climatico. Non fare niente metterà a rischio la vita sul pianeta.
L’Europa deve quindi interrompere la sua dipendenza dal petrolio e dal carbone e mettersi alla guida perchè si raggiunga un nuovo accordo mondiale sul clima per il periodo successivo al 2012 seguendo i dettami del trattato di Kyoto.

Condurre con successo una negoziazione internazionale per un accordo globale sul clima

  • L’UE dovrebbe mettersi alla guida di negoziati internazionali per ottenere un accordo al summit delle Nazioni Unite alla fine del 2009 il cui obiettivo è di ridurre le emissioni globali del 30% entro il 2020. Tutte le economie sviluppate ed emergenti, tra le quali gli USA, la Cina e L’india, dovrebbero firmare l’accordo. Siamo impegnati in un approccio globale basato sulla solidarietà, e con a guida i paesi sviluppati.
  • Proponiamo di aumentare il supporto dell’UE per i paesi in via di sviluppo affinché combattano e si adattino al cambiamento climatico. L’UE dovrebbe garantire trasferimenti di tecnologie per assicurare che questi Stati possano combattere la povertà e crescere economicamente senza peggiorare la situazione del riscaldamento globale. Inoltre, dobbiamo garantire che le politiche europee non conducano a più alte emissioni di gas serra in paesi terzi, evitando che le industrie ad elevato consumo si spostino in altre parti del mondo dove i requisiti sul cambiamento  climatico sono meno stretti.
  • Partendo dalle iniziative prese dai governi socialdemocratici d’Europa, L’UE dovrebbe fare da guida nello stabilire un forum sull’energia globale e sullo sviluppo, mettendo insieme tutte le nazioni del mondo per definire una visione a lungo termine per l’energia e lo sviluppo sostenibile del pianeta.

Dare il buon esempio – una politica più ambiziosa sull’energia e sul clima in Europa

  • Proponiamo di introdurre una direttiva esauriente sul clima nell’UE che possa fornire obiettivi e azioni in tutti quei settori non ancora contemplati dalla legge esistente – energia, agricoltura, cibo, costruzioni e trasporti – combinati insieme affinché l’Unione raggiunga i suoi obiettivi complessivi sulle emissioni. Tutto il resto della legislazione sul clima dovrebbe anche essere adottata per ottenere l’obiettivo di riduzione del 30% delle emissioni. Per ottenere in modo efficiente la riduzione delle emissioni c’è bisogno di agire in ogni diverso settore.
  • Proponiamo di sviluppare una Politica Energetica Comune Europea basata sulla sostenibilità, sulla sicurezza energetica e indipendenza, diversità delle fonti energetiche e solidarietà tra gli Stati membri in caso di crisi energetiche. L’UE dovrebbe, per esempio, aumentare l’offerta di energie rinnovabili mettendosi a capo nella costruzione di una Rete per la Trasmissione Elettrica ad Alto Voltaggio perché si possa trasportare energia eolica dal Nordovest dell’Europa ed energia solare dall’Europa del Sud e dal Nordafrica.
  • Supporteremo una Politica Comune sull’Agricoltura che promuoverà lo sviluppo delle vaste zone rurali e darà valore al ruolo fondamentale degli agricoltori, riconoscendo il ruolo dell’agricoltura nel difendere l’ambiente, assicurare qualità del cibo e sicurezza delle scorte, preservare il paesaggio, e proteggere la salute di piante e animali. I biocarburanti possono aiutare a diminuire la emissioni durante i trasporti, ma non dovrebbe avvenire a spese degli europei e della produzione alimentare mondiale, della protezione dell’ambiente e della biodiversità. La direttiva sui biocarburanti in UE dovrebbe essere rivista per garantire il rispetto di questi principi.
  • Sta a ogni Stato membro decidere se usare o no l’energia nucleare. Comunque, vista l’importanza della sicurezza nucleare per tutti i paesi europei, il monitoraggio delle centrali nucleari esistenti e nuove dovrebbe essere coordinato a livello europeo.