Si dibatteva, con i soliti amici, della campagna elettorale e la discussione è fatalmente finita sulla crescita economica.
Domande e risposte erano sul tono: “se non produci non c’è nulla da ridistribuire” e quindi le promesse elettorali dei vari partiti rimanevano semplici ami a cui tutti noi “boccaloni” siamo pronti ad abboccare.
Finché il più versato in materie economiche di noi se ne è venuto fuori con una tesi un po’ “obliqua” a cui non abbiamo potuto opporre grandi repliche ma che mi piace riprendere.
La tesi molto semplice è stata dichiaratamente derivata da una recente lettura di un libro di un economista, Elhanan Helpman – Il mistero della crescita economica, Il Mulino editore – e sostiene semplicemente, ma con nutrita documentazione, che la crescita viene normalmente depressa  dalla presenza delle disuguaglianze all’interno di un territorio.
I motivi, i meccanismi attraverso cui si arriva a ciò, non sono a dire il vero completamente noti.
Ma assumendo come vera questa affermazione, la discussione non ha potuto che arrivare alla logica conclusione che se esiste un legame tra la crescita economica e la distribuzione del reddito il meccanismo “regolatore” di questo legame non può che essere ricercato, diciamo così, al di fuori della teoria economica.
Dove? Nella Politica e nelle Istituzioni.
Il nostro amico, maliziosamente silenzioso dopo aver gettato la pietra nella stagno, ci ha poi confermato che anche per Helpman il “mistero” della crescita economica è assolutamente collegato al governo ed alle forme assunte dalle Istituzioni.
Questa discussione sembrerà a molti banale, ma devo dire che in tempi di ricette elettorali per la crescita o decrescita economica, sentire parlare della diseguaglianza sociale non come conseguenza, ma come determinante economico per lo sviluppo non è merce molto presente negli scaffali della politica.
Oltre a chiarire l’importanza dei fattori extraeconomici.
Se chiaramente mi sento in dovere di approfondire queste tesi mediante l’esposizione di Elpman, non credo che questa idea sia lontana dalla realtà.
La rilancio come una delle chiavi per leggere e valutare le posizioni delle diverse forze politiche.
Almeno di quelle di sinistra che intrinsecamente possiedono geneticamente questa sensibilità.