Economia e politica è una rivista indipendente di critica della politica economica, costituita nel dicembre 2008. La rivista si propone di offrire ai media e al grande pubblico un punto di vista alternativo sulle più importanti decisioni politico-economiche che si sono imposte in questi anni, in Italia e nel resto del mondo: privatizzazioni e deregolamentazioni, aumento della flessibilità del mercato del lavoro, politiche monetarie e di bilancio restrittive, contrazione dello stato sociale, e molte altre. Troppo spesso queste scelte vengono esaminate dai media in modo acritico e superficiale. Generalmente, i reali vantaggi e gli svantaggi di tali politiche non vengono adeguatamente pesati, e gli interessi sottesi ad esse non vengono posti in luce.
Passa così, nell’opinione comune, l’idea secondo cui la riduzione delle tutele contro i licenziamenti riduce la disoccupazione, o il convincimento che le privatizzazioni garantiscono un sicuro miglioramento del benessere collettivo, oppure ancora la certezza che il deficit pubblico rappresenti di per sé un male da sconfiggere. Si tratta di asserzioni prive di un adeguato supporto scientifico: su di esse, e su molti altri luoghi comuni, numerosi e autorevoli studiosi hanno sollevato forti dubbi, elaborando ricerche che hanno condotto a risultati spesso opposti a quelli solitamente presunti nel dibattito politico. Eppure questo il grande pubblico non viene quasi mai a saperlo.
Accade così che in campo editoriale si giunge a giudicare come “leggi naturali dell’economia” i risultati di presunte analisi “neutrali”, che in realtà poggiano su assunti arbitrari e si avvalgono di verifiche empiriche contraddittorie. La rivista on-line Economia e politica nasce con l’intento di contribuire a un rilancio delle forze progressiste del Paese. Naturalmente, una svolta negli indirizzi politici nazionali potrà derivare solo da una complessa congerie di circostanze, tra le quali risulterà probabilmente decisivo il rafforzamento del mondo del lavoro sul piano sia sindacale che politico.
Tuttavia, riteniamo che un contributo non trascurabile possa derivare anche dall’azione coordinata degli economisti critici, che permetta ai lettori di esaminare in modo più smaliziato le scelte di politica economica dei nostri tempi e magari di andare a fondo nell’analisi strutturale degli interessi che le determinano. Proveremo così a gettare uno sguardo nuovo, critico e scientificosui grandi temi dello sviluppo capitalistico e della distribuzione della ricchezza prodotta, delle condizioni del lavoro, della questione di genere, dell’ambiente, dei mercati finanziari internazionali. E cercheremo di presentare queste complesse tematiche facendo attenzione a contemperare la duplice esigenza dell’approfondimento scientifico da un lato e della chiarezza e accessibilità del linguaggio dall’altro.
Il premio per questi nostri sforzi sarà il gradimento dei lettori, la loro partecipazione, il loro stimolo continuo a migliorarci per affinare sempre di più il pungolo della nostra analisi e della nostra critica.