Due buone notizie dagli Stati Uniti sembrano indicare l’apertura di una stagione diversa, di un clima culturale in ebollizione: Barack Obama è il candidato Democratico per la corsa alla Casa Bianca e la General Motors decide di chiudere alcuni impianti di produzione dei SUV e che venderà la divisione che produce gli Hummer.
Il cortocircuito viene ben motivato in un articolo di Mario Plantero.
Da una parte un afroamericano, giovane, spuntato fresco dal Senato, fuori dall’establishment viene appoggiato da giovani, minoranze di colore raccogliendo cifre da capogiro per la campagna elettorale via internet e vince lo scontro contro la moglie di un ex Presidente tra i più amati degli ultimi cinquant’anni.
Accende la speranza degli emarginati dalla crescita sociale e crea un nuovo sogno americano, che si traduce in una delle primarie a cui hanno partecipato più sostenitori in assoluto nella storia americana.
Dall’altra si archivia uno degli status symbol degli ultimi 15 anni, che aveva già resistito anche alle precedenti bizze dei prezzi del petrolio.
Non è solamente una risposta strettamente industriale ai prezzi record del carburante, ma una nuova pagina di storia del costume “dopo un’era di eccessi, di spensieratezza ma anche di arroganza, di prepotenza, di esibizionismo” come rileva Platero.
Utile annotare come dopo l’11 settembre gli USA non abbiano davvero imboccato la via della chiusura alla novità, ma sicuramente continuino a passi ben decisi per la via del cambiamento e di una so
cietà orientata nel “melting pop” spinto.
Tipo noi, no?