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 Costanza Jesurum ha scritto un bel libro su “cosa accade a chi fa psicoterapia oggi”. Un argomento certamente molto difficile da digerire, soprattutto in tempi dove tutto è breve: terapia breve, velocità nella cura, immediata risoluzione dei problemi di qualsiasi natura, farmaci che agiscono nello spazio di un caffè (ma non si sa fino a quando…) e via di questo passo. Senza essere un vademecum in cui trovare allineate in ordine alfabetico le risposte alle domande che un po’ tutti si pongono quando si avvicinano al mondo della psicoterapia (che cos’è rispetto alla medicina? Perchè ci sono tante scuole? Perchè bisogna pagare le sedute che si saltano? Quali rischi si corrono nell’affidarsi a chi promette di guarire la nostra psiche?), il testo rappresenta un filo di Arianna che percorre le infinite e diverse sfaccettature di un incontro tra due menti permettendoci di non perdere mai la direzione o di saltare su altri mondi che poco hanno a che fare con l’argomento. Per arrivare a sentire che ogni psicoterapia è un campo affettivo dove si arriva credendo che una coosa sembri ma non sia, per scoprire che è diversa da quel che si credeva…