Chi vorrebbe essere nei panni del Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota? Dopo aver perso la “sua” capitale Novara, inciampa sulla gestione della sanità senza riuscire a dribblare in maniera convincente tutti i dubbi piovuti addosso sulla estraneità politica alla vicenda. Se infatti non abbiamo motivo di dubitare del fatto che il Presidente non abbia intascato alcunchè, rimangono ombre sulla capacità politica di scegliere i collaboratori e di non sapere cosa stessero combinando: se Monferino ha sventato strani maneggi è possibile che nessuno si sia preso la briga di suggerire una bella ripulitura di questi strani personaggi? Ma non finisce qui, perchè quatta quatta avanza la questione della lista di Giovine che potrebbe portare a riscrivere il conto finale delle ultime elezioni regionali aprendo diverse soluzioni di cui nessuna gradevole per la maggioranza di centrodestra. Senza contare i mal di pancia che attraversano i berluscones nostrani, sempre sull’orlo del regolamento di conti interno con annunciate costituzioni di gruppi autonomi preludio, probabilmente, al posizionamento inevitabile nel momento in cui il leader di Arcore passerà la mano. La base leghista inoltre sembra essere stranamente affascinata dal fenomeno Beppe Grullo e sempre meno disposta a vedere i propri capi e capetti che mangiano placidamente gelati all’ombra di Montecitorio e cenano con pasta alla carbonara e coda alla vaccinara. Mentre continuano a chiudere le piccole e non piccole aziende del fu triangolo industriale senza le grandi prospettive che la rivoluzione neoliberale del principale alleato aveva annunciato. Gli stessi risultati di un anno di governo regionale non sembrano convincere più di tanto i piemontesi, soprattutto quelli che in questi giorni si stanno accorgendo che la rivoluzione in salsa verde della sanità sta tagliando le prestazioni complesse di molti ospedali contrabbandandole con l’aumento della cura delle unghie incarnite e sta lasciando a casa centinaia di lavoratori della sanità soprattutto quelli che aveva reso precari come da notizia di oggi apparsa sui giornali. Chapeu!
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
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