(da Le Monde) Il 1 giugno 1999, il governo di Lionel Jospin autorizzò (in Francia) la vendita libera della “pillola del giorno dopo”. La Francia fu allora uno dei primi paesi europei a permettere alle donne di procurarsi questo tipo di contraccezione d’urgenza senza ricetta. Qualche mese più tardi, segolene Royale, allora Ministro delegato all’insegnamento scolastico, annunciò che le infermiere scolastiche sarebbero state abilitate a distribuirle alle adolescenti nei collegi e nei licei. questa misura suscitò un tollè nelle fila della destra e negli ambienti clericali. Al di là di ciò, ella marcò una “demedicalizzazione” della contraccezione fino ad allora nelle mani dei medici. Pilloa contraccettiva – da non confondere con la pillola abortiva – la pillola del giorno dopo imdisce l’impianto dell’uovo fecondato nell’utero. attiva fino a 72 ore dopo un rapporto sessuale non protetto, essa è più efficace se è assunta nelle prime 24 ore. In breve, si utilizza in caso di “dubbio”. Facilitando l’accesso a questa contraccezione d’urgenza, i responsabili politici dell’epoca, nello specifico Martine Aubry, ministro del lavoro e della solidarietà e Bernard Kouchner, segretario di stato alla salute, speravano di contribuire ad una riduzione del numero di aborti, in particolare delle minorenni. Dieci anni più tardi è da constatare che il tasso di interruzioni volontarie della gravidanza (IVG) è rimasto stabile ed è aumentato per le donne con età inferiore ai venti anni. secondo le ultime cifre disponibili, il numero di IVG è valutato in 210.000 all’anno. Sono le donne con età compresa tra i 20 ed i 29 anni che ne fanno maggiormente ricorso. Tra le minorenni, 13.230 donne tra i 15 e i 17 anni hanno subito una IVG nel 2006 contro le 10.722 del 2002
L’accesso senza vincolo (gratuito per le minori di 18 anni) alla pillola del giorno dopo è uno scacco? La realtà si rivela molto più complessa di ciò che lasciano apparire le cifre. Perchè, in materia di contraccezione, la Francia moltiplica i paradossi. Allorchè le francesi hanno occupato uno dei primi posti al mondo per l’uso di contraccettivi (in particolare la pillola), il ricorso all’IVG resta uno dei più elevati d’Europa. “La pillola del giorno dopo contribuisce a diminuire le gravidanze non previste ma non il tasso di IVG” dichiara Nathalie Bajos, sociologa e demografa all’Inserm, che ha condiretto, nel 2008, una vasta inchiesta sula sessualità dei francesi. “In caso di gravidanza non prevista, intorno al 60% delle donne ricorrono all’IVG, e nel 40% ha vent’anni” prosegue la ricercatrice. Perchè? “Perchè la vita sessuale si è evoluta ed è mutata”. il tempo che separa il primo rapporto sessuale e la prima maternità non cessa di allungarsi e “la norma procreativa è diventata più contraignante. Se tutte le condizioni professionali, finanziarie e di stabilità della coppia non sono tutte presenti,le donne rinunciano più che in passato ad impegnarsi in una gravidanza”, constata la specialista. Così, se le gravidanze non previste diminuiscono, il numero delle IVG resta stabile. Fatto che fa dire a Nathalie Bajos che “senza la pillola del giorno dopo, ci sarebbero ancora più IVG”.
NUOVO DIRITTO DELLE DONNE
Rimane, riconosce la ricercatrice, che la contraccezione d’urgenza demeure sotto utilizzata: “ Nel momento in cui circa un terzo delle donne in età fertile sarebbero suscettibili di utilizzazione della pillola del giorno dopo,solamente il 10% ne fa ricorso”, constata. Nel 2008,1.210.000 unità sono state distribuite (di cui il 24% gratuitamente). “L’ostacolo numero uno alla sua utilizzazione è che le donne non si sentono a rischio” insistema Bajos. Perchè quelle che credono di dimenticare per un giorno la loro pillola contraccettiva non presta particolare attenzione alle conseguenze, perchè sono persuase che al di fuori del periodo ovulatorio non sono esposte a gravidanza, perchè un preservativo può esseere mal utilizzato, un buon numero di donne non pensano alla pillola del giorno dopo. “il 20 % delle IVG sono dovute alla dimenticanza della pillola, ricorda il dr. F. Tourmen, membro dell’Associazione Francese per la Contraccezione (AFC). Ci sono ancora molti misconoscimenti sulla condotta da seguire in caso di dimenticanza, ma anche sulla fecondità.
Quanto a coloro che nel 1999 contestarono la vendita libera della pillola del giorno dopo facendo valere il concetto che si sarebbe contribuito ad un “rilassamento” della contraccezione, con un utilizzo irragionevole di questa pillola per recuperare il ritardo, non rimane niente. Le donne non hanno assolutamente delaisse la contraccezione tradizionale. “Questa pillola è stata ben gestita e ben utilizzata”, stima Elisabeth Aubeny, presidente dell’AFC, che si era battuta nel 1999 a favore di questo nuovo diritto delle donne. Dopo, molti Paesi europei hanno seguito la stessa via.
L’accesso senza vincolo (gratuito per le minori di 18 anni) alla pillola del giorno dopo è uno scacco? La realtà si rivela molto più complessa di ciò che lasciano apparire le cifre. Perchè, in materia di contraccezione, la Francia moltiplica i paradossi. Allorchè le francesi hanno occupato uno dei primi posti al mondo per l’uso di contraccettivi (in particolare la pillola), il ricorso all’IVG resta uno dei più elevati d’Europa. “La pillola del giorno dopo contribuisce a diminuire le gravidanze non previste ma non il tasso di IVG” dichiara Nathalie Bajos, sociologa e demografa all’Inserm, che ha condiretto, nel 2008, una vasta inchiesta sula sessualità dei francesi. “In caso di gravidanza non prevista, intorno al 60% delle donne ricorrono all’IVG, e nel 40% ha vent’anni” prosegue la ricercatrice. Perchè? “Perchè la vita sessuale si è evoluta ed è mutata”. il tempo che separa il primo rapporto sessuale e la prima maternità non cessa di allungarsi e “la norma procreativa è diventata più contraignante. Se tutte le condizioni professionali, finanziarie e di stabilità della coppia non sono tutte presenti,le donne rinunciano più che in passato ad impegnarsi in una gravidanza”, constata la specialista. Così, se le gravidanze non previste diminuiscono, il numero delle IVG resta stabile. Fatto che fa dire a Nathalie Bajos che “senza la pillola del giorno dopo, ci sarebbero ancora più IVG”.
NUOVO DIRITTO DELLE DONNE
Rimane, riconosce la ricercatrice, che la contraccezione d’urgenza demeure sotto utilizzata: “ Nel momento in cui circa un terzo delle donne in età fertile sarebbero suscettibili di utilizzazione della pillola del giorno dopo,solamente il 10% ne fa ricorso”, constata. Nel 2008,1.210.000 unità sono state distribuite (di cui il 24% gratuitamente). “L’ostacolo numero uno alla sua utilizzazione è che le donne non si sentono a rischio” insistema Bajos. Perchè quelle che credono di dimenticare per un giorno la loro pillola contraccettiva non presta particolare attenzione alle conseguenze, perchè sono persuase che al di fuori del periodo ovulatorio non sono esposte a gravidanza, perchè un preservativo può esseere mal utilizzato, un buon numero di donne non pensano alla pillola del giorno dopo. “il 20 % delle IVG sono dovute alla dimenticanza della pillola, ricorda il dr. F. Tourmen, membro dell’Associazione Francese per la Contraccezione (AFC). Ci sono ancora molti misconoscimenti sulla condotta da seguire in caso di dimenticanza, ma anche sulla fecondità.
Quanto a coloro che nel 1999 contestarono la vendita libera della pillola del giorno dopo facendo valere il concetto che si sarebbe contribuito ad un “rilassamento” della contraccezione, con un utilizzo irragionevole di questa pillola per recuperare il ritardo, non rimane niente. Le donne non hanno assolutamente delaisse la contraccezione tradizionale. “Questa pillola è stata ben gestita e ben utilizzata”, stima Elisabeth Aubeny, presidente dell’AFC, che si era battuta nel 1999 a favore di questo nuovo diritto delle donne. Dopo, molti Paesi europei hanno seguito la stessa via.
Sandrine Blanchard (traduzione propria)
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