Grandi manovre sul tema delle città metropolitane.
Oggi il Presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta, ha illustrato in una conferenza stampa il documento “Il governo d’area vasta nella Provincia di Torino“ (click per scaricare il documento), contributo destinato a dimostrare la specificità della Provincia di Torino sia dal punto di vista territoriale che per quantità e qualità delle funzioni esercitate. Il documento (quanto prima verrà messo in rete) ripercorre le modalità politiche e gestionali esercitate dalla Provincia (trasporti, acqua, rifiuti ecc.) dimostrando come la sparizione delle Province ed il passaggio alla città metropolitana non porterebbe che ad un aumento dei costi di circa 90 milioni di € all’anno con ricadute negative anche a livello di facilitazione amministrativa. Il documento presenta anche una “ concreta proposta per migliorare ulteriormente le politiche di area vasta a Torino e nei comuni circostanti, con l’obbiettivo di rendere più organica e cogente la concertazione sulla pianificazione territoriale e sulla programmazione delle opere e degli investimenti di interesse metropolitano” il tutto senza aggiunta di costi mediante la revisione della semplice legislazione regionale.
Dal Sole24ore invece apprendiamo che il nuovo codice delle autonomie locali, la “bozza Calderoli”, fa scendere a 7 le aree indicate per la costituzione delle città metropolitane rispetto alle 9 previste dal testo unico degli Enti Locali del 2000. Verrebbero infatti confermate Torino, Genova, Milano, Bologna, Firenze, Roma e Napoli e “perse” Bari e Venezia, con immancabile protesta delle amministrazioni escluse.
Interessante è anche il rilievo della situazione milanese con alcune ricadute anche per Torino. Il Presidente della Provincia di Milano Penati (PD) ed il Sindaco di Milano Moratti (PdL) sono infatti concordi sull’introduzione della città metropolitana e pronti a sfidarsi per il governo dell’area. A raffreddare la battaglia sembra pensarci il Ministro Fitto che prevede il completamento del nuovo testo di riordino non prima della prossima primavera. Fatto non trascurabile perché le aree metropolitane dovrebbero subentrare alle Province man mano che queste andranno a naturale scadenza. A Milano quindi, come a Torino, nel 2014. La discussione quindi accesa dal Sindaco di Torino Sergio Chiamparino, sembra trovare un traguardo naturale non a breve scadenza e comunque in tempi successivi al rinnovo della Provincia di Torino ed alle stesse elezioni per il Comune di Torino.
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