Finalmente è stato approvato un importante decreto legislativo dalla Conferenza unificata Stato-Regioni che permette, come oggi avviene per i pannelli solari domestici, di usufruire delle tariffe incentivate anche per grandi centrali elettriche ad energia solare.
In sostanza potranno essere convogliati importanti capitali nelle tecnologie alternative al petrolio anche per progetti su grande scala nazionale.
Anche le centrali solari potranno usufruire delle agevolazioni del “conto energia” già in atto per gli impianti “domestici” con pannelli fotovoltaici con priorità nell’immissione di energia elettrica nella rete rispetto a quella prodotta con fonti non rinnovabili, pagate al produttore “verde” con un sovrapprezzo tra i 22 e i 28 centesimi a Kwh in aggiunta a quello definito dal mercato per l’elettricità già in uso.
Il sovrapprezzo sarà inferiore se l’elettricità prodotta sarà prodotta mediante impianti “misti” con fonti tradizionali.
La tecnologia considerata più appetibile ed interessante per le aziende sembra essere quela “ibrida” costituita da solare + gas: se produrrà più dell’85% dell’energia tramite il solare otterrà l’incentivo massimo di 0.28 € a Kwh, scendendo a 0.25 € se la quota è al 50% e 0.22 € per le restanti soluzioni.
Il decreto pone anche vincoli contro falsi interventi: la parte solare deve produrre almeno il 15% dell’intera elettricità e la superficie minima di pannelli installati dovrà essere di 25 mila metri quadri contro i 2500 degli impianti solari “puri”.
Per superare il problema dell’intermittenza che si verifica per l’utilizzo della fonte solare, le centrali dovranno accumulare e rilasciare la produzione con un ritardo di 4 ore.
L’ammissibilità agli incentivi e l’esame delle proposte sarà a cura del Gestore del mercato elettrico, mentre la definizione delle tariffe ed i requisiti dell’allaccio saranno definiti dall’Autorità per l’Energia.
Il costo di questa operazione sarà finanziato in bolletto tramite la voce “A3” come già in atto per fonti rinnovabili.