Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

Browsing the archives for the Salute 2.0 category.

Medici e Politica

Un medico, anche in politica, dovrebbe rimanere un medico. Ma cosa vuol dire? Il significato della frase può essere compreso dalle caratteristiche che Talcott Parsons riteneva fondamentali in chi esercita una “professione” – medici, sacerdoti, giuristi – differenziandole da quelle che contraddistinguono le pure “occupazioni” o “mestieri”. Il ruolo sociale di chi esercita una vera professione deve presentare quattro caratteristiche.

-“universalismo”: dal professionista ci si aspetta che non faccia favoritismi;

-“specificità di funzione”: gli si riconosce autorità nel suo campo specifico di intervento;

-“neutralità affettiva”: eviterà i sentimenti di amore e di odio, o almeno li controllerà, in modo che non interferiscano nella dinamica della relazione professionale;

-”orientamento verso al collettività”: dal professionista ci si aspetta che agisca in modo altruistico e non per denaro, a differenza di chi esercita un mestiere; nessuno può pensare che un commerciante mantenga indefinitamente aperta un’attività in perdita, ma ci si aspetta che il sacerdote, il giudice e il medico agiscano tenendo presente solo il bene della collettività e non il guadagno economico.

I tempi attuali non sembrano offrire molti esempi illustri in tal senso sia fuori che dentro la medicina. Ma ciò non toglie che queste caratteristiche possano essere il contributo che un medico sano possa donare alla gestione della cosa pubblica

La sanità in Piemonte

http://www.youtube.com/watch?v=u826equPXO0&feature=player_embedded

Insieme per Bresso: partire dalle diseguaglianze di salute

Mi è stato chiesto, in questi giorni, su cosa concentrerei l’attenzione se avessi la possibilità di incidere sulle politiche sanitarie. La risposta ” a pelle”, in realtà quasi automatica dati i diversi anni di osservazione delle politiche sanitarie nel nostro Paese, è stata quella di indirizzare l’azione sulle diseguaglianze di salute presenti nella nostra Regione. I motivi, per farla semplice, sono molteplici ma quelli più facilmente comprensibili si possono riassumere in pochi punti. Ad esempio le diseguaglianze di salute sono la dimostrazione che è possibile far migliorare un gruppo di popolazione meno sano portandolo alle condizioni di quello più sano. Esiste cioè un serbatoio di salute, di morti evitabili, di spese sanitarie che si potrebbero risparmiare che non ha nulla a che fare con il possedere un po’ di “fortuna genetica”. Il problema, come ci dimostrano diversi studi, è “semplicemente” sociale perchè in tutte le diverse malattie, anche quelle genetiche, si osservano le stesse variazioni di mortalità con una costante fondamentale: il ceto sociale. (altro…)

Insieme per Bresso: La Fiera delle Sanità

Un interessante articolo di Tommaso Trenti apparso sul sito www.lavoce.info ha ripreso la recente proposta del Governo di ridurre alcune tariffe per prestazioni di laboratorio diagnostiche sanitarie, precedentemente regolate da un decreo ministeriale del 1996. Guardando le diverse realtà regionali, si scopre così che le diverse analisi che tutti noi eseguiamo prima o poi, hanno costi consistentemente diversi se si abita in Emilia Romagna o in Sicilia. Il fatto è poco comprensibile perchè sono prestazioni simili su tutto il territorio nazionale e non sono inserite nei percorsi che ad esempio segue un cittadino che viene ricoverato. Se è difficile pensare che i costi di produzione degli esami sono gli stessi così come quelli delle risorse umane (regolati da contratti nazionali) perchè queste differenze? Se la domanda è di difficile risoluzione, esistono però almeno due condizioni che sono invariabilmente legate al maggior prezzo: il numero dei laboratori e la percentuale degli erogatori privati. Ma è soprattutto la conclusione dello studio che è da sottolineare:
“…è molto verosimile che una riduzione nella remunerazione degli esami di laboratorio provochi non pochi problemi per i laboratori, sia pubblici che privati, nelle Regioni che ora applicano il tariffario nazionale in modo virtuoso, con serie difficoltà a mantenere attive politiche d’innovazione tecnologica e professionale così mettendo a rischio la diagnostica offerta ai cittadini. Mentre la revisione poco o nulla inciderà nelle realtà regionali che dovrebbero essere incentivate e spinte a una maggiore efficienza produttiva utile a ottenere effettivi e consistenti risparmi. Anche partendo da un aspetto se si vuole marginale, come quello offerto da tre esami di diagnostica di laboratorio, non si può non concordare con Daniela Minerva, quando nel suo libro “La Fiera delle Sanità” afferma come la sanità italiana sia un mosaico di identità e valori ove chi è stato capace di governare le risorse e responsabilizzare tutti ce l’ha fatta. Chi invece ha sprecato denari ed energie in clientele e convenzioni no.”
In Piemonte il Governo Regionale di Mercedes Bresso è stato capace di governare in maniera trasperente e efficiente le risorse con la responsabilizzazione di tutti. Stiamo attenti a consegnare la nostra salute e la nostra sanità al modello “lumbard” privatistico e costoso. Fermiamoli sul Ticino! Sosteniamo Mercedes Bresso alle prossime elezioni regionali.

La finanziaria congela 2,4 milioni della sanità

mediciUn tema “caldo” delle prossime elezioni regionali è sicuramente quello della Sanità, collegato a quello più ampio (ma a mio avviso “diverso”) del welfare. Un punto fermo sulla questione sembra sarà messo dal governo attraverso la finanziaria 2009: la dotazione sembra infatti ridursi di circa 2 miliarsi e mezzo di Euro nel prossimo biennio 2010-2012. Infatto il reintegro del fondo sanitario che era stato concordato attraverso una lunga trattativa nella Conferenza Stato-Regioni non verrà distribuito interamente dal prossimo anno, ma assicurato con successivi provvedimenti, pur in rispetto al patto firmato con le Regioni. In sostanza il Governo congela almeno una parte delle somme pattuite, lasciando a successivi provvedimento il reintegro totale. Nello specifico, come segnalato dal “Ilsole24ore” di oggi, nell’emendmento della finanziaria la crescitadell’impegno del Governo sarà nel 2010 di 584 milioni contro 1,6 miliardi concordati e nel 2011 di 419 milioni anzichè di 1,7 miliardi pattuiti. Il totale prevede 105,148 miliardi per il prossimo anno e 107,303 miliardi per il 2012 con una perdita rispetto al totale concordato con le Regioni di 2,452 miliardi inmeno nel biennio. Il dato colpisce Regioni in ordine con i conti e Regioni in sofferenza: un taglio insomma bipartizan. Da questo dato dovrebbe ripartire la discussione sulle politiche sanitarie.

(altro…)

Influenza H1N1 e bambini

aids

Il documento della Società Italiana di Pediatria (SIP) e di alcune Società scientifiche affiliate, sul problema dell’Influenza H1N1 nei bambini che esprime la posizione dei Pediatri italiani e chiarisce diversi aspetti sulle necessità terapeutiche e di comunicazione che questa malattia influenza pone ai cittadini ed ai politici

 

(altro…)

Euro Health consumer Index: Italia al 15 posto tra i sistemi sanitari europei

chirurghi (Dal sito di Euro Health Consumer Index)
L’Italia avanza nella classifica annuale della sanità nell’UE: buoni risultati ma diritti e informazione dei pazienti ancora a livelli insufficienti

L’Italia continua il suo lento miglioramento fra i sistemi sanitari europei, secondo l’indice dei consumatori EHCI (Euro Health Consumer Index), edizione 2009, presentato in data odierna a Bruxelles. Nel sondaggio annuale sulla sanità europea, l’Italia si posiziona al 15° posto su 33 paesi, con 671 punti su un potenziale teorico di 1.000, migliorando così di una posizione rispetto allo scorso anno. Per il secondo anno, in testa alla classifica troviamo i Paesi Bassi con 875 punti, seguiti dalla Danimarca (819), dalla new entry Islanda (811) e dall’Austria (795).
L’Index posiziona l’Italia alle spalle del Regno Unito, ma prima di Slovenia e Repubblica Ceca. Dal 2007, l’Italia registra un lento ma costante miglioramento.
“Nel sistema sanitario italiano troviamo risultati piuttosto buoni per quanto riguarda i trattamenti, ma livelli decisamente bassi in fatto di diritti dei pazienti e di accesso all’informazione. La e-Sanità è quasi del tutto assente”, afferma il Dr. Arne Björnberg, Direttore dell’Euro Health Consumer Index. “Perché manca un elenco dei farmaci disponibili, fruibile da tutti i cittadini, come avviene invece in un numero crescente di paesi dell’UE? Per quanto tempo ancora gli Italiani tollereranno di affidarsi esclusivamente al proprio medico per accedere all’informazione?”.
La misurazione di quest’anno indica che i sistemi sanitari europei con le migliori prestazioni iniziano a utilizzare attivamente l’informazione in materia di assistenza sanitaria e optano per una partecipazione dei pazienti al processo decisionale, ottenendo così una pressione dal basso per migliorare il sistema. Nella parte bassa della classifica troviamo molti paesi ancorati a un sistema sanitario “vecchio stile”, dove dominano le gerarchie e la mancanza di trasparenza. Questo gap mette a rischio i principi comunitari di uguaglianza e solidarietà.
L’Index
L’Euro Health Consumer Index è diventato una norma di misurazione per l’assistenza sanitaria in Europa. Classifica i sistemi sanitari nazionali di 33 paesi europei utilizzando 38 indicatori che coprono sei aree chiave per il consumatore di sanità: Diritti e informazione dei pazienti, e-Sanità, Tempi di attesa per il trattamento, Risultati, Gamma e ambito dei servizi forniti e Accesso ai farmaci. L’Index è il prodotto di una combinazione di statistiche pubbliche, sondaggi presso i pazienti e ricerche indipendenti condotte dai fondatori, l’organizzazione di analisi e informazione Health Consumer Powerhouse ubicata a Bruxelles. L’EHCI 2009 assume una posizione incentrata sul consumatore e si avvale del sostegno della Commissione europea – DG Società dell’informazione e mezzi di comunicazione – e dell’assistenza della Presidenza svedese dell’UE.
Per maggiori informazioni e per la relazione esplicativa:
Sede Bruxelles: Rue Fossé aux Loups 34, B – 1000 Brussels, Belgium Tel.: +32 (0) 2 218 73 93 brussels@healthpowerhouse.com www.healthpowerhouse.com

(altro…)

Produzione dei farmaci in aumento

medicinaLa spesa sanitaria è in controtendenza rispetto alla crisi e traina anche i profitti della aziende farmaceutiche come riportato oggi da “Ilsole24ore”. La produzione dell’industria italiana del farmaco è infatti cresciuta del 7% a luglio rispetto a giugno; +1.6% il risultato del II semestre sui primi tre mesi del 2009. Il business della salute si è insomma tenuto fuori dalla crisi mondiale a differenza degli altri settori industriali, con l’avvertenza che è in corso un processo di ristrutturazione del comparto iniziato prima della crisi economica. Ristrutturazione che attraverso l’implemento della spesa in formazione e ricerca, non ha comunque impedito la crescita dei fatturati, anche tenendo conto della diminuzione del prezzo di diverse specialità farmaceutiche arrivata fino al 5%. Risultato certamente da dividere con il composito mondo delle imprese biotech, stimate in circa 200 nel nostro Paese e che sembrano essere quelle maggiormente esposte dai tagli del maggiore acquirente del settore, lo Stato che rappresenta circa il 75% del mercato dei farmaci in Italia. Dati sicuramente su cui sarà necessaria una seria riflessione, data l’importante spesa che molte famiglie continuano a sostenere, il forte ridimensionamento dell’occupazione che le aziende farmaceutiche hanno messo in atto in questi anni e i settori di ricerca attivati, che certamente non stanno favorendo la risoluzione ad esempio delle patologie che maggiormente mietono vittime soprattutto in diverse aree del mondo sottosviluppato.

(altro…)

H1N1: gli articoli specialistici pubblicati su PubMed ed il sito del governo USA

swine flu

Una rassegna (in inglese) degli ultimi articoli pubblicati sul motore di ricerca medica PubMed e sul sito del governo degli Stati Uniti (www.flu.gov) sull’influenza suina H1N1.

(altro…)

Silvio Garattini sull’influenza H1 N1

“Bisogna agire man mano che evolvono i fatti ed essere pronti. Il governo ha messo in moto una commissione di emergenza e questa sta facendo il suo lavoro. Quanto ai cittadini, invece, è importante che le informazioni vengano intensificate senza soprattutto creare panico. Allo stato attuale non ce ne è motivo. Quello che invece bisogna assolutamente evitare è che la gente si precipiti a intasare i Pronto soccorso e a farsi raccomandare per avere vaccino e farmaci. Quindi, per ora solo precauzioni non farmacologiche? Lavarsi le mani, evitare i luoghi affollati…

Così il Prof. Garattini ha risposto alla domanda che chiedeva quanto sia ragionevole restare tranquilli sull’influenza H1N1 o suina. Ha inoltre aggiunto, riguardo all’eventuale apertura posticipata delle scuole: “Non ha senso. Considerando che il picco dell’epidemia sarà a novembre, bisognerebbe tenerle chiuse fino al nuovo anno, se non a primavera. Semmai si può pensare, come peraltro già si è fatto in qualche caso, a una chiusura mirata di qualche giorno nelle scuole con diversi casi di contagio, ma sono situazioni che vanno valutate caso per caso”.

(altro…)