Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

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Fuori dal ’900. L’intervento di Veltroni al Lingotto

E’ ancora una volta da qui, da questo luogo, ieri di fatica operaia e oggi di servizi, tecnologia, idee, che vogliamo parlare della nostra Italia. Qui, da questa meravigliosa città che ha esaltato i due tratti fondamentali della nostra peculiarità nazionale, la voglia di intraprendere e lavorare e la grandezza del talento e della creatività.

Da qui, ancora una volta, deve venire una spinta coraggiosa a rendere possibile ciò che oggi rischia di sembrare impossibile.

Da qui deve venire l’indicazione di una luce per uscire dal tunnel e dall’incubo nel quale è precipitato il paese. (altro…)

Obama pensa al secondo mandato

Questa sera “Le Monde” nella sua edizione web riporta la probabile ricandidatura del Presidente Usa Barack Obama, per il secondo mandato presidenziale. Seppure prevedibile, la notizia è stata per la prima commentata dal suo Portavoce, Robert Gibbs, dopo la pubblicazione da parte dei media americani di movimenti in corso negli ambienti vicini al Presidente, in vista di una nuova campagna elettorale l’anno prossimo. Lo stesso New York Times ha infatti in questi giorni parlato della costituzione di un gruppo dedicato incaricato di organizzare la campagna per la rielezione e che farebbe base nella città di Barack Obama, Chicago. (altro…)

Alastair Campbell

Un interessante intervista pubblicata da “Europa” ad Alastair Campbell, storico “spin doctor” del New Labour di Tony Blair

“Uno dei punti di forza di Tony come leader e come politico era quello di comprendere gli altri punti di vista. La Terza Via metteva insieme valori di centrosinistra con un approccio più conservatore all’economia. Era un modo per dire che efficienza economica e giustizia sociale non potevano e non dovevano essere entità separate, ma due facce della stessa medaglia. Penso che si adatti bene a molti diversi approcci alla politica.”

La politica e le élites

Una verità che spesso dimentichiamo nel riflettere sulla nostra condizione politica è quella che ci viene offerta dal testo di Sergio Fabbrini ” Addomesticare il Principe” uscito per i tipi di Marsilio. “Quando in un Paese si affermano leader che non dispongono delle qualità del comando – ci dice Fabbrini in conclusione – la prima responsabilità è delle élites che li hanno fatti emergere e non dei cittadini che li hanno votati”. La questione non è nuova e chiunque si sia occupato di scienza politica sa che esiste un filone di questa che afferma il ruolo centrale, appunto, delle élites in grado di “dirigere” la politica passando sopra la testa anche dei comuni “cittadini”. Ricostruire un’opposizione vincente potrebbe anche passare nell’archiviazione delle vecchie élites e, forse, costruendo un sistema che non porti all’espressione delle nuove dirigenze politiche attraverso altre élites.

Mirafiori: la politica mostra la sua inutilità

Una delle novità di come vanno le cose del mondo a ridosso di questo referendum, è che la politica si è dimostrata totalmente inutile. In fondo Marchionne ha agito senza cercare sponde governative o schieramenti politici, mentre al contrario il governo e lo schieramento politico, il solito, si sono affrettati ad inseguire l’a.d. Fiat. I sindacati, invece, hanno cercato di stanare i partiti di tutti gli schieramenti dal Pd alla Lega passandoper il centro, ma non sembra, soprattutto nel caso della Fiom che ciò sia servito. Anzi (altro…)

Operai di Mirafiori: 5213 grazie

Il testo dell’accordo di Mirafiori

Dato che comunque bisogna sapere di cosa si stia parlando , qui il testo dell’accordo sottoposto a referendum a Mirafiori e approvato con il 53 % di sì ed il 47 % di no da operai e impiegati dello stabilimento.

Vincono i sì al 53%; decisivi gli impiegati

Vincono i si al referendum di Mirafiori per 53 a 47%. Più che mai vale il quadro fatto da Ezio Mauro ieri su Repubblica, che aiuta a comprendere davvero cosa stia succedendo nel nostro Paese

“Il voto e la sfida di Torino non disegneranno un nuovo modello di governance per l’Italia, come sperano coloro che oggi attendono da Marchionne quel che per un quindicennio ha promesso Berlusconi, senza mai mantenere. Soprattutto non daranno il via né simbolicamente né concretamente  -  purtroppo  -  ad una fase generale di crescita del Paese. Il significato della partita di Mirafiori è un altro, e va chiamato col suo nome: la ridefinizione, dopo tanti anni, del rapporto tra capitale e lavoro (…)”

(continua a leggere qui sul sito di Repubblica)

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