Ci sarebbe piaciuto sentire qualcosa di importante, oggi, dai candidati a sindaco della nostra città sul problema dell’aumento del costo del petrolio. O meglio sapere se esiste un qualche embrione di idea per far fronte ad un problema che non riguarda solo i cittadini, ma soprattutto le casse dei nostri Comuni. Infatti l’aumento del costo delle energie fossili provocherà un forte impatto sulle spese dei municipi, che dovranno trovare soldi freschi per far fronte all’aumento dei costi. (altro…)
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
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Senza tanti giri di parole, una delle riforme necessarie da perseguire nel prossimo mandato amministrativo è quella della semplificazione burocratica. Se infatti si vuole veramente dare una scossa alla nostra città bisogna partire subito dal semplificare norme e consuetudini amministrative che frenano i cittadini nelle proprie esigenze quotidiane. Commercianti, professionisti, pensionati, operai, portatori di disabilità, casalinghe e via discorrendo, trovano ogni giorno di fronte a sé problemi di comprensione della macchina comunale e perdite di tempo intollerabili in una città che si vorrebbe europea e moderna, motore di sviluppo e di cultura. (altro…)
La questione ambientale sembra un totem lontano che poco ha a che fare con le prossime elezioni amministrative che si terranno, anche nella nostra città, a metà maggio. Diverse volte, anche nella mia esperienza amministrativa, ho sentito la litania secondo al quale il problema è globale e le amministrazioni locali non sono in grado di affrontarle efficacemente e che la questione deve essere risolta almeno a livello nazionale, se non continentale quando mondiale! Chiaramente non ci ho mai creduto e continuo a non crederci. In realtà proprio in questi giorni di sommovimenti geopolitici vicini e di prezzi del petrolio che si impennano, torna d’attualità la necessità di raccogliere questa sfida anche a livello locale. (altro…)
Un interessante articolo di Tito Boeri apparso il 23 febbraio su “La Repubblica”.
L’Italia è il paese dell’Unione europea che spende meno per le politiche di contrasto alla povertà: lo 0.1% del reddito nazionale contro circa 13 volte tante nelgi altri paesi, compresi i nuovi entrati dell’Est europeo. Non certo perchè in Italia ci sono pochi poveri. Erano nel 2007 più di 3 milioni le persone che vivevano in condizion di povertà assoluta, non potendosi permettere con il proprio reddito un livello di vita “minimamente accettabile” (Continua a leggere qui)
Gariglio riconosce la sconfitta e con un atto di sensibilità telefona a Piero Fassino che apprezza il gesto. A più di metà dello spoglio, infatti, Piero Fassino vince in tutti i seggi scrutinati ed appare ormai irraggiungibile dal candidato cattolico che stacca a sua volta gli altri candidati, nell’ordine Passoni, Curto e Viale. Congratulazioni, quindi a Piero Fassino che da questa sera è il candidato del centrosinistra, il nostro candidato che sosterremo senza se e senza ma (altro…)
Record di votanti alle primarie del centrosinistra a Torino. Secondo il Centro Operativo che coordina le primarie gli elettori del centrosinistra che si sono recati a votare sarebbero 52.922, superando i 39.000 del 2009 ed i 36.000 del 2007
Il miglior articolo di questi giorni sulla questione libica è sicuramente quello di Gianni Riotta apparso oggi sul Sole24Ore (leggi qui). Ne riporto un passo significatico dove Riotta riprende l’intervento da lui ritenuto “più formidabile” apparso sul Jerusalem Post a voce dell’ex dissidente Natan Sharansky oggi uomo politico israeliano: “Sono preoccupato dagli eventi in Egitto, ma ne vedo anche le opportunità. Il patto secolare tra mondo libero e dittatori arabi per tenere buona la piazza araba s’è finalmente rotto. (altro…)
Diverse volte in questi giorni, ha sentito chiamare in causa a sproposito Enrico Mattei e la sua politica di approvvigionamento di petrolio per il nostroPaese. In realtà Mattei era certamente di altra pasta e di altre vedute rispetto ai nostri governanti attuali, distinguendosi, proprio nel momento di massima tensione nei fatti di Algeria, per aver saputo individuare gli interlocutori giusti che avrebbero preso le redini dello Stato nordafricano ed aver concluso con loro un’abile trattativa a condizioni eque per loro e vantaggiose per il nostro Paese. Ma si sa, la storia non è la materia forte dell’attuale classe politica italiana.
Per capire come i Democratici americani vedono la questione della caduta dei regimi in Nord Africa, riporto – con traduzione libera e personale – un testo comparso nel Think Thank del Center for American Progress di John Podesta, uno dei più ascoltati consiglieri del Presidente Obama.
Le difficoltà economiche in cui versano giovani istruiti tunisini ed egiziani hanno alimentato, almeno in parte, il loro desiderio di cambiamento e la loro disponibilità alla lotta a rischio di danno personale per protestare contro i loro governi. L’aumento dei costi accoppiato a minori opportunità ha forse scatenato il cambiamento rivoluzionario in Egitto vissuto in queste ultime settimane; ma proprio come la pressione economica può destabilizzare i regimi, una crescita economica sostenibile può promuovere la stabilità. (altro…)
Rahm Emanuel è il nuovo sindaco democratico di Chicago. L’uomo chiave dell’elezione di Barack Obama a Presidente degli Stati Uniti ha infatti sbancato nelle elezioni della capitale dell’Illinois raggiungendo la vittoria al primo turno con il 55% dei voti. Emanuel ha pianificato la sua vittoria portando il fedele staff che ha costruito la vittoria di Obama e ssfoderando le sue armi migliori sia nella raccolta di fondi – 13 milioni di $- sia nel battere il territorio in maniera scientifica ed occupando sapientemente gli spazi informativi con l’ormai consolidata strategia attraverso il web. (altro…)