Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

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Ambiente e salute per la nostra città

Quando parliamo di ambiente non possiamo non parlare di salute. Un esempio fondamentale è il legame che esiste tra la sfida energetica e la tutele della salute. Uno dei nodi principali infatti non sembra essere tanto la possibilità di reperire energia, bensì le conseguenze dell’utilizzo di fonti energetiche alle quali ci stiamo affidando in modo “eccessivo” e i relativi impatti dannosi. Quindi uno dei primi passi da compiere è l’individuazione degli effetti sull’uomo e dei fattori scatenanti. Richard Klausner individua alcuni punti su cui interrogarsi preventivamente nella valutazione delle differenti possibilità di scelta:

- quali saranno gli effetti

- in che modo si manifesteranno

- quale sarà la loro portata

- quando si manifesteranno

- chi verrà colpito in misura maggiore.

Esistono strumenti scientificamente consolidati per rispondere a queste domande?

Uno degli strumenti più raffinati che viene impiegato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nelle sue rendicontazioni sullo stato globale della salute è il DALY, sigla che significa Disability-Adjusted Life Years. Questo strumento permette di “misurare” il peso della malattia in una comunità attraverso la combinazione di diversi parametri: perdite dovute a morte prematura e perdite di vita sana dovuta a forme di inabilità. 1 DALY è uguale allaperdita di un anno di vita in buono stato di salute. Tra le diverse funzioni, il DALY serve anche a selezionare e misurare il costo degli interventi per la prevenzione e/o cura di determinate malattie, quindi anche per la definizione delle priorità in sanitarie e per la scelta dell’attribuzione di risorse finanziarie e umane.

La nostra città dovrà affrontare molte scelte importanti in campo ambientale che avranno conseguenze sulla nostra qualità di vita, sulla nostra salute. Dovremo disegnare priorità e farne derivare scelte. Ma dovremo farlo con tutti i migliori strumenti a disposizione, in maniera più scientifica e con persone capaci di ricercare nuove soluzioni non semplicemente improvvisando.

Elezioni Germania: volano i Verdi, crolla la Merkel, scompare la Linke

Secondo gli exit-polls tedeschi (di solito precisi ca va sans dire) i verdi del Baden-Wuerttemberg volano al 25% sorpassando i socialdemocratici che flettono al 23%,  diventando la prima formazione della sinistra. La Linke fallisce anche il quorum fermandosi al 3%. Crollo della CDU della Merkel che scende dal precedente 44,2 al 38%, perdendo per la prima volta da 60 anni il governo della ricca Regione da sempre portata a esempio del buongoverno dei democristiani tedeschi. Non sono bastate ad Angela Merkel le ritirare su nucleare, guerra e rapporti con la Cina per fermare l’emorragia di voti che ha coinvolto anche gli alleati di Westerwelle che scendono dal 10 al 5 %.

Dall’89 al nord-africa: andata e ritorno

Con le ultime evoluzioni dei Paesi nordafricani, stiamo vivendo un “ricorso” storico? Ricordando cosa avvenne nel 1989, le paure dell’Europa occidentale sembrano ripresentarsi oggi con le dovute differenze di circa un ventennio di storia: riusciremo a sostenere l’ondata migratoria dei paesi ex-comunisti? L’Europa economica terrà il proprio livello di vita? Riusciremo a rispettare gli standard di welfare, di condizioni di lavoro, di sicurezza ambientale presenti nell’area euro? (altro…)

Torino 2011: inquinamento, nuova mobilità ed urbanistica

La sfida che ogni metropoli si ritrova ad affrontare è quella della diminuzione del consumo di petrolio – o comunque di combustibili fossili – con il conseguente miglioramento della qualità dell’aria. A questo riguardo è riconosciuto che la pressione maggiore viene esercitata dall’uso privato delle automobili che la gran parte di noi giornalmente usa in maniera massiccia. Il problema è che oggi le nostre città e tutto il nostro sistema di vita sono disegnati in funzione dell’uso delle auto. L’auto stessa rappresenta nella nostra economia urbana torinese un tassello molto importante, anche se molto meno rispetto al passato, e quindi la resistenza a modificare la nostra mobilità a favore di soluzione che diminuiscano questo uso è grande. (altro…)

L’atomo è amico delle mafie?

Gianni Lannes è un giornalista e fotografo italiano investigativo, freelance, direttore dal giugno del 2009 del giornale online Italiaterranostra.it. In questo filmato del 2010, pubblicato su Lettera 24, denuncia: «Il governo Berlusconi ha affidato lo smaltimento delle centrali nucleari italiane alla ‘ndrangheta».

Qui il video pubblicato su lettera 24

Ecologia politica e manifesti elettorali

Un’ecatombe di manifesti elettorali si è abbattuta sulla nostra città. Candidati di tutte le tendenze, anche se a farla da padrone è certamente il centrodestra, ha inondato Torino di manifesti elettorali e la sensazione rimane quella di una crescita rispetto alle consultazioni precedenti. Malgrado i tempi di crisi. Lasciando da parte per un momento l’aspetto “Ecologico” della questione, mi rimane la domanda di come tutti questi candidati riescano ad avere risorse sufficienti per questo tipo di campagna, perchè, ve lo posso assicurare, campagne del genere costano. E pensando anche che il gettone di presenza da consigliere comunale non arriverà ad ammortizzare troppo presto i costi, continuo ad interrogarmi sul fattore – a me sfuggente – che farà pendere la bilancia del rapporto “costi-benefici” dalla parte giusta. Comunque come Piemonte Europa Ecologia abbiamo deciso di contenere questo tipo di campagna allo stretto indispensabile per far conoscere la nostra nuova formazione di ecologisti e federalisti, dove il “fattore”moltiplicante le risorse sopra citato non è conosciuto, malgrado le diverse riunioni dedicate all’argomento. L’ecologia della politica nasce anche da queste piccole cose.

Costruiamo Piemonte Europa Ecologia

Tutto ciò che è ambiente sembra sparito da queste elezioni per Torino 2011. A parte qualche spennellata quà e là, i partiti maggiori non sembrano consapevoli nè degli umori dei cittadini, nè dell’opportunità di uscire attraverso un serio cambiamento ecologico dalla crisi politica ed economica che, nei fatti, continua ad investire il nostro territorio. Eppure la capacità di costruire produzioni nuove sostenibili che ricaccino indietro la disoccupazione, la possibilità di pensare una città sicura dal punto di vista energetico e sociale, l’idea di costruire una città europea leader dell’innovazione giovane e sostenibile è davvero alla nostra portata. Noi pensiamo che la crisi ecologica e politica ci consegni una importante possibilità di riordinare le priorità d’azione delle nostre amministrazioni, iniziando dalla grande opera di recupero dell’efficienza della struttura della nostra città. Una Torino meno dipendente dal novecento “fossile” significa lavoro nell’edilizia sostenibile, nell’attrazione di intelligenze giovani nella ricerca, nell’innovazione delle forme stesse dell’amministrazione, nella messa in sicurezza del nostro territorio ancora troppo avvelenato ed in balia di fenomeni atmosferici di cui ci dimentichiamo in fretta. Lo stesso federalismo municipale fiscale non ha oggi nessuna idea portante che indichi la direzione verso cui debba essere impiegato. (altro…)

La Germania pensa all’uscita verde dal nucleare

(via Lettera 43) Uscire dal nucleare. La moratoria adottata dal governo tedesco congela la decisione fino a metà giugno, ma la Germania ci sta pensando seriamente. Sarebbe una svolta epocale, nel Paese più industrializzato d’Europa, che potrebbe avere conseguenze anche sull’intera politica energetica del Vecchio continente.
Lo Spiegel ha pubblicato il resoconto di uno studio del Fraunhofer-Institut per l’energia eolica e la tecnica dei sistemi energetici, che fornisce rapporti periodici al governo federale e al ministero per l’Ambiente. «Gli scenari analizzati dagli scienziati», ha spiegato il settimanale, «presuppongono già la rinuncia del governo alla legge sul prolungamento e fissano nel 2025 lo spegnimento dell’ultimo reattore nucleare in funzione».
VIA DALL’ATOMO NEL 2020. Michael Sterner, responsabile del gruppo di lavoro, è stato categorico: «Se tali scenari verranno solo leggeremente adattati alle nuove condizioni, una fuoriuscita dall’energia nucleare è tecnicamente possibile senza grandi problemi già dal 2020». E senza neppure inventarsi rivoluzioni: basterebbe proseguire l’ampliamento dell’accesso alle energie rinnovabili al ritmo seguito finora. (l’articolo su Lettera 43)

Prestigiacomo e il nucleare all’italiana

Il nuovo discorso sull’ambiente in realtà si incentra sulla sicurezza. Tra diverse scelte, l’ecologia si pone come meta finale quella più sostenibile, equa e sicura: scegliere l’ambiente significa scegliere, in momenti di incertezza, la soluzione meno dannosa. La domanda è semplice: a chi dareste in mano la possibilità di decidere sul vostro futuro? Quali parametri vorreste che fossero presi in considerazione nelle difficili scelte su energia, rifiuti, inquinamento, difesa del suolo, economia? Quali scelte scientifiche devono essere prese in considerazione e quali esperti hanno effettivamente diritto di parola nell’indirizzare le scelte della politica?

Un esempio ci viene fornito dal nostro Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo che, colta in un “fuori onda” con Paolo Boaniuti e Giulio Tremonti, ci chiarificava la sua politica ambientale da perseguire all’interno del Governo italiano:

E’ finita, non possiamo mica rischiare le elezioni per il nucleare. Non facciamo cazzate. Bisogna uscirne ma in maniera soft. Ora non dobbiamo fare nulla. Si decide tra un mese

Torino 2011: la sfida del teleriscaldamento

Nel precedente mandato amministrativo della Provincia di Torino, avevamo predisposto un vero e proprio piano regolatore di area metropolitana per lo sviluppo della rete di teleriscaldamento. Per noi, lo sviluppo e l’armonizzazione delle reti di teleriscaldamento, rappresentava una di quelle “misure strutturali” che tutti invocano contro l’inquinamento atmosferico e di cui però nessuno ha idea. La nuova amministrazione comunale deve porsi l’obbiettivo di continuare e realizzare questo progetto, che deve trovare nel programma di centrosinistra un ruolo cardine come politica non solo ambientale ma di sviluppo anche economico e razionalizzazione delle risorse. (altro…)