Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

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La nuova sfida è la nostra coscienza

(di Francesco Bonami via Italia Futura) Lo sblocco di una crisi che non era soltanto politica ed economica ma anche d’identità del nostro paese non può non darci, per quantoprudente e moderato, sollievo. Tuttavia la vera sfida inizia adesso.
Una sfida che deve partire prima di tutto da unprofondo esame di coscienza di ognuno di noi come individui e cittadini che forse involontariamente e passivamente abbiamo lasciato che il paese finisse nelle mani di chi è stato incapace di assumere il ruolo che legittime elezioni gli avevano conferito. Un ruolo al servizio della comunità sociale e non alla mercè della comunità politica e d’interessi personali o di casta. (altro…)

Qualcosa che continuiamo a dimenticarci

Un semplice appunto che sembra essere stato rimosso da tutti: l’ipotesi politica di Berlusconi, che oggi si chiama Pdl, esiste ancora e raccoglie in Italia moltissimi voti. L’era di Berlusconi non finisce con Berlusconi e bisognerà continuare a chiedersi da dove nasce la richiesta politica di tutte queste persone che rappresentano oggi la metà dei consensi nel nostro Paese. Non bisogna dimenticarlo…

Personale sanitario in diminuzione

Il Conto annuale della Ragioneria dello Stato 2010 registra un calo del personale nel Sistema sanitario nazionale dello 0,8% tra il 2009 e il 2010. Più o meno 5000 lavoratori in meno…

Tramonti…

Il Pdl brucia Mario Monti a fuoco lento e cresce il fronte per bocciare la sua candidatura alla Presidenza del Consiglio. La paura di ritrovarsi senza la Lega in coalizione nelle prossime tornate elettorali sta compattando i frondisti berlusconiani nel portare al Quirinale il nome di Lamberto Dini come proposta a Giorgio Napolitano. Lo stesso Partito Democratico lancia palle infuocate nel caso tale proposta venga formalizzata. Insomma il caos sembra regnare sovrano e i richiami al senso di responsabilità delle forze politiche che in queste ore si moltiplicano non sembrano sortire nessun effetto.

Piemonte al Centro – Verso Nord: ora un nuovo scenario politico

Dopo gli avvenimenti di ieri – la votazione del rendiconto e l’annuncio delle dimissioni di Silvio Berlusoni – aleggia con sempre maggior convinzione la sensazione che un’era della vita politica del Paese sia giunta al termine. Ciononostante permane un senso di imprevidibilità degli scenari futuri più prossimi, con i mercati che stringono la morsa sulla nostra economia e l’ipotesi di elezioni anticipate sulle quali, allo stato attuale, non è possibile nessuna previsione.  In questo contesto, i promotori di Verso Nord e Piemonte al Centro ribadiscono, ancora una volta, il proprio pensiero e l’idea che per l’Italia e gli italiani è giunto il momento di affrontare con responsabilità la ricomposizione dello scenario politico del Paese. (altro…)

Monti – Napolitano ovvero il Governo della Costituzione

Come Piemonte al Centro noi sosteniamo la necessità della costituzione di un nuovo Governo anche presieduto da Monti. Se le ragioni possono essere diverse e andare dalla ricostruzione di una credibilità internazionale per il nostro Paese alla necessità di far uscire presto l’Italia dall’angolo del dissesto economico attraverso le competenze che possediamo, una ragione più delle altre ci spinge ad appoggiare questa soluzione: la nostra vicinanza al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. In un momento di cambiamento di sistema, a cui volenti più che nolenti stiamo assistendo, la Costituzione assegna al Presidente della Republbica una funzione non solo di salvaguardia nazionale, ma di azione politica e di garanzia che Giorgio Napolitano svolge in maniera perfetta. Non è quindi solo un problema semplicemente politico e di affinità ideale, ma soprattutto di rispetto delle regole e loro messa in opera più efficace e produttiva per il nostro Paese. Ciò non si sovrappone alla sovranità popolare, ma anzi deve creare le condizioni per l’esprimersi più libero e fuori dai ricatti provenienti da ogni parte del voto popolare. Chiaramente un tale governo dovrà procedere al più presto a rendere attive le richieste di risanamento che più che dall’Europa, provengono dai cittadini della nostra nazione e quindi avere un perimetro temporale congruo ma non troppo dilazionato nel tempo. Un intervento direi quasi chirurgico: tempestivo, qualificato, veloce e risolvente, tale da permettere a tutti noi con il nostro lavoro e le nostre capacità, che pure sono tante, di guarire il nostro Paese senza soffermarci troppo nel lagnarci del passato più recente, sicuramente da dimenticare in fretta. Un Governo, quindi, non tanto di Mario Monti ma voluto e garantito dal nostro Presidente della Repubblica nel rispetto della Costituzione che ci lega e ci fa essere Italia. Il Governo della Costituzione.

Tokyo progetta la città antisismica o IRTBBC

In tempi di disastri naturali in genere, segnalo un progetto, riportato da Ecoblog, dell’amministrazione della città di Tokyo per la costruzione di un’area che accolga le strutture operative di emergenza, il Parlamento ed altre infrastrutture da salvaguardare in caso di terremoti e tsunami che in quelle parti del mondo sono possibili. Il progetto si chiama IRTBBC, acronimo di  Integrated Resort, Tourism, Business and Backup City e rimarrebbe situata a circa 300 miglia da Tokyo nei presso dell’aeroporto di Itami. Verrebbe abitata in pianta stabile da circa 50 mila persone e ospiterebbe anche un grattacielo che si candiderebbe con i suoi 652 metri, ad essere il più alto del mondo.

In God’s name: GO!

Genova ovvero quando il fiume riprende ciò che è suo

Per un po’ di tempo me ne sono occupato anch’io. Quindi, quando ho sentito all’interno dei diversi notiziari una frase apparentemente buttata là tra le altre, ho avuto un piccolo moto di stizza. “Il fiume si è ripreso il suo alveo” veniva detto e questo mi ha rimandato a quanto mi ripetevano i diversi geologi e ingegneri idraulici: i fiumi, nel giro di circa 50 anni, ritornano a prendersi i territori in cui scorrevano un tempo o in cui sono precedentemente esondati. E’ quasi una legge che chi si occupa di acque conosce. Quindi piantiamola di invocare piogge di tipo tropicale – che pure iniziano ad affacciarsi anche da noi -, fatalità o altre cose del genere e iniziamo invece a prestare maggiore attenzione a chi conosce e studia queste cose. Concedere di costruire dove sappiamo che prima o poi l’acqua arriverà è semplicemente un provvedimento delinquenziale. Continuare a rendere il nostro territorio impermeabile attraverso nuove colate di cemento è criminale. Alzare sponde sempre più alte, non fa che rendere più veloci le acque che non trovano più sfogo altrimenti e quindi non rappresentano una messa in sicurezza del territorio, ma costruire un pericolo costante. E chi sa che all’interno di diverse città come Bologna o Napoli esistono fiumi che sono “tombati” all’interno o meglio sotto quelle città e che prima o poi si riprenderanno il letto in cui scorrevano una volta? Se a Genova c’è un posto che si chiama Foce, non ci viene in mente nessun dubbio di cosa potrebbe lì succedere? E’ davvero triste sentire tante stupidaggini anche a mezzo stampa, ma ancora più triste è vedere che le battaglie di molti amministratori non vengono assolutamente sostenute e conosciute, senza sapere che costa molto meno alla comunità fare bene le cose prima e prevenire, che riparare i disastri dopo. Costa meno, senza tenere conto che ci sono cose che non è possibile monetizzare come la vita delle persone.

Il telelavoro dove meno te lo aspetti

Una però la salvo. Nel senso che nelle diverse agevolazioni economiche che il Governo sta predisponendo, esisterebbe quella per il telelavoro. Chiaramente non ci salverà dalla crisi, ma almeno rappresenta un tocco di novità che, in questi ultimi anni, abbiamo sempre promosso. L’idea è quella di defiscalizzare, o incentivare tramite agevolazioni, la possibilità, quando possibile, di svolgere almeno una parte del lavoro a casa. Il risparmio per le aziende è facilmente comprensibile e monetizzabiel, mentre per il lavoratore è soprattutto di gestione del proprio tempo, logistica e riaprmio sugli spostamenti. Benefici più generali si otterrebbero anche sul campo della mobilità e dell’inquinamento. D’altronde questa modalità di lavoro è ampiamente utilizzata soprattutto negli Stati Uniti, dove è nata, e in tutte le aree in cui è sviluppata l’economia dei servizi. Certi segnali, col tempo, arrivano comunque a destinazione e proprio dove e quando non te li aspetti.