Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

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Machiavelli e la difesa del territorio

Machiavelli, in fondo, si è anche occupato a modo suo di politica di difesa del territorio…

(…) Et assomiglio quella (la Fortuna) a uno di questi fiumi rovinosi, che, quando s’adirano, allagano e’ piani, ruinano li arberi e li edifizii, lievono da questa parte il terreno, pongono da quell’altra: ciascuno fugge loro dinanzi, ognuno cede allo impeto loro, sanza potervi in alcuna parte obstare. E, benché sieno così fatti, non resterà però che li uomini, quando sono tempi quieti, non vi potessino fare provvedimenti, e con ripari et argini, in modo che, crescendo poi, o andrebbono per uno canale, o l’impetoloro non sarebbe né sì licenzioso né sì dannoso. Similmente interviene della fortuna: la quale demonstra la sua potenzia dove non è ordinata virtù a resisterle, e quivi volta li sua impeti, dove la Sto arrivando! che non sono fatti li argini e li ripari a tenerla. E se voi considerrete l’Italia, che è la sedia di queste variazioni e quella che ha dato loro el moto, vedrete essere una campagna sanza argini e sanza alcuno riparo: ché, s’ella fussi reparata da conveniente virtù, coma la Magna (Germania), la Spagna e la Francia, o questa piena non avrebbe fatte la variazioni grandi che ha, o la non ci sarebbe venuta. (…)

Nelson Mandela e l’Italia

Cosa può piacere all’italiano medio di Nelson Mandela? Forse l’idea che nella stessa figura si idealizzano i nostri Padri della Patria senza grandi divisioni, così da avere il coraggio e la combattività di Garibaldi unita alla capacità di trovare nella concordia/perdono tra le parti, il minimo comun denominatore nella fondazione di un nuovo Sudafrica alla Cavour. Tutto in una stessa figura, senza necessità di dividersi tra carbonari, affiliati alla Giovine Italia o vestire la camicia rossa. Che poi a qualcuno piaccia ancora di più è presto spiegato, tenendo conto di una semplice verità: che prima è finito in prigione e poi è diventato Presidente. Al contrario di certe icone nazionali…

Claudio Martano vince le primarie pd per Sindaco di Chieri

Claudio Martano ha vinto le primarie per la candidatura a Sindaco di Chieri svoltesi oggi. Come Progetto Democratico condividiamo con gioia questa candidatura, dichiarandoci subito al lavoro per la vittoria alle prossime elezioni per il Municipio chierese. In bocca al lupo a Claudio

CLAUDIO MARTANO candidato alle primarie Pd per Sindaco di Chieri

Ho sempre ritenuto che l’impegno civico consistesse, oltre che nel volontariato e nell’associazionismo, nella disponibilità a mettersi a disposizione per contribuire ad affermare, anche a livello locale, pratiche politiche corrette ed efficaci e a garantire il perseguimento degli interessi generali.

Perché consapevole delle difficoltà insite nella gestione quotidiana della cosa pubblica, non ho mai accettato ruoli che avrebbero richiesto un coinvolgimento che andasse al di là delle mie possibilità di dedicare il tempo e le energie necessarie a svolgere al meglio questo particolare tipo di impegno.

Tuttavia, come Presidente del Consiglio e come membro della Maggioranza in diverse legislature, ho accumulato un’esperienza tale da aver spinto diverse persone a chiedermi di rendermi disponibile per metterle a frutto.

Pur ancora appassionato del mio lavoro, ma conscio che la mia attività professionale sta volgendo al termine, credo effettivamente che la mia esperienza possa venir utile in questa fase dove ai problemi più pressanti della popolazione ci si deve avvicinare con un bagaglio di competenze ed esperienza adeguato. Credo, in particolare, di aver maturato una conoscenza della società civile tale da rendere possibile il coinvolgimento (dentro e fuori della Giunta) delle persone adatte, per competenza ed onestà, ad affrontare la complessità della sfida”.

Claudio Martano

El Empleo. Il video vincitore a Berlino

Cota: digli di smettere!

A Roberto Cota. Con trasporto

Finanziaria 2013: camici bianchi con le tasche tagliate

Roma, 23 ott. (Adnkronos Salute) – Lacrime amare per i medici italiani. A ogni camice bianco del Servizio sanitario nazionale il blocco dei contratti e delle retribuzioni dei lavoratori del pubblico impiego – in vigore dal 2010 e che verrà esteso a tutto il 2014 – alla fine di questi cinque anni sarà costato circa 29 mila euro. Poco meno di 400 euro al mese che, se si considera anche l’incremento delle tasse regionali e comunali porta a una perdita d’acquisto mensile dei medici pari a circa 450 euro. Un salasso che le norme inserite all’interno della legge di stabilità – congelamento dell’indennità di vacanza contrattuale e del blocco della retribuzione accessoria, riduzione degli straordinari – hanno ulteriormente appesantito. A scattare la fotografia sulla perdita del potere d’acquisto dei medici a causa del blocco dei contratti del pubblico impiego – che coinvolge tutti i dipendenti non solo dello Stato ma anche di Ssn, scuola, Regioni ed enti locali – è un’analisi elaborata per l’Adnkronos Salute dall’Anaao Assomed, il principale sindacato della dirigenza medica del Ssn.

Analizzando la tabella, che tiene conto dell’inflazione media Istat, emerge con chiarezza la perdita, anno per anno, del potere di acquisto delle retribuzioni dei medici per colpa del blocco contrattuale: nel 2010, con un’inflazione dell’1,50% si è registrata una perdita consolidata di 1.311 euro lordi, salita a 3.683 nel 2011, fino a 6.387 nel 2012, con un’inflazione pari al 3%. Tutte perdite consolidate, precisa l’Anaao Assomed. Quest’anno i camici bianchi dovranno invece fare i conti con una perdita stimata del potere d’acquisto dei loro stipendi pari a 7.597 euro. Parliamo di circa 700 euro lordi al mese. E non e’ finita. Lo stop ai contratti confermato anche per il 2014 produrrà, nel prossimo anno, una perdita stimata del potere d’acquisto dei medici pubblici pari a 8.793 euro.

“La perdita netta in busta paga mensile – spiegano dal sindacato – è di 383,18 euro cui vanno aggiunte le perdite dovute al congelamento del fondo accessorio e al mancato adeguamento delle retribuzioni ai 5 e 15 anni”. E ancora: “La riduzione degli straordinari e l’incremento delle tasse locali regionali e comunali rendono verosimile una perdita media netta mensile di circa 450 euro”.

Che dice Fassina?

I have a dream e Mahalia Jackson

Siamo in pochi a sapere — la maggior parte delle persone non ne ha la minima idea — che il discorso di Washington, quello di «I Have a Dream», doveva essere diverso. E lo sarebbe stato, se non fosse giunta un’esortazione dal pubblico. Martin stava leggendo il testo che avevamo preparato quando Mahalia Jackson, la sua cantante gospel preferita, che lo stava ascoltando, gridò: «Raccontagli del sogno, Martin! Raccontagli del sogno!» (nelle chiese battiste degli afroamericani è un costume consolidato il dialogo ad alta voce con il pastore, durante le pause di un’omelia, con richieste e invocazioni, ndr). In tutti questi anni, ripensando a quel momento, ho concluso che doveva averlo ascoltato a giugno di quell’anno, a Detroit, quando Martin aveva fatto specifico riferimento al suo sogno. Quando Mahalia gli gridò quella frase, io ero dietro di lui, circa 15 metri indietro. E vidi succedere tutto in tempo reale. Prese il testo che avevamo preparato e lo spostò dalla parte sinistra del leggio. Lo mise da parte. Allora dissi a una persona che stava al mio fianco: «Stiamo per entrare in chiesa». Lo dissi perché, da dietro, vidi il suo linguaggio del corpo cambiare completamente. Finché lesse il testo preparato, ebbe il linguaggio del corpo di un professore che parla dalla cattedra durante una lezione, o una conferenza. Ma poi si trasformò nel pastore battista che predica alla sua congregazione. Se chiunque altro, quel giorno — chiunque altro — gli avesse gridato qualcosa non credo che si sarebbe distaccato dal testo preparato. Non sono sicuro. Ma Mahalia Jackson era la sua cantante gospel preferita, e quando parlò lei lui si sentì in dovere di rispondere.

Clarence Jones
consigliere di Martin Luther King,
co-autore di una prima stesura
del discorso «I Have a Dream» (2013)