Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

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Francia. Stop a costruzione di centrale nucleare: reattore con cemento scadente.

Sfogliando il Sole 24ORE del 29 maggio scorso, mi imbatto a pag. 15 nella notizie che la costruzione della centrale nucleare di “terza generazione avanzata” a Flamanville è stata fermata dall’Autorità per la sicurezza nucleare francese (Asn) in quanto nell’armatura di sostegno del reattore, si sarebbero constate delle anomalie.
Approfondendo, avevano utilizzato cemento scadente.
Curiosità nella curiosità è la partecipazione della nostra Enel nella costruzione della centrale.
Ognuno potrà leggere da diversi punti di vista la notizia. Personalmente non mi sento molto rassicurato dal fatto che possano avverarsi anche anomalie di questo genere.

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Politica: la Germania tra frammentazione e crisi dell’SPD. Cresce la Linke

Si direbbe che la Germania vada verso la frammentazione politica con una maggioranza ancora favorevole per i democristiani della CDU.
Questo il quadro che emerge dall’ultima rilevazione effettuata dall’Istituto “Forsa” sulle intenzioni di voto e pubblicata su Stern.
I dati parlano chiaro: i socialdemocratici dell’SPD sono in una forbice di consenso compresa tra il 20 ed il 25%; i democristiani della CDU sono al 36-38% con un balzo in avanti della sinistra della Linke intorno al 15%.
Verdi ed FDP sono accreditati a circa il 10%. Le cose si complicano per l’SPD misurando i consensi dei candidati premier – ricordando che tra circa 15 mesi
la Germania va alle urne -: 55% per il premier in carica Merkel contro il 16% del leader SPD Kurt Beck.

Poco premiante anche l’indirizzo politico scelto dalla socialdemocrazia tedesca che arretra quando strizza l’occhio ai liberali mentre, secondo Der Spiegel, i giovani dell’SPD chiedono maggiori contatti con la sinistra radicale.
Gli osservatori tedeschi profetizzano un certo cannibalismo a sinistra dove Linke e SPD si contenderanno lo stesso bacino elettorale.
Al momento attuale però il trascinamento sembra comunque a favore della Linke di Oskar “il rosso” Lafontaine.

Sull’altro versante la frammentazione renderebbe difficile una coalizione CDU-Liberali, partner tradizionali che non raggiungerebbero numeri validi per governare.

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Due (buone) notizie dagli USA

Due buone notizie dagli Stati Uniti sembrano indicare l’apertura di una stagione diversa, di un clima culturale in ebollizione: Barack Obama è il candidato Democratico per la corsa alla Casa Bianca e la General Motors decide di chiudere alcuni impianti di produzione dei SUV e che venderà la divisione che produce gli Hummer.
Il cortocircuito viene ben motivato in un articolo di Mario Plantero.
Da una parte un afroamericano, giovane, spuntato fresco dal Senato, fuori dall’establishment viene appoggiato da giovani, minoranze di colore raccogliendo cifre da capogiro per la campagna elettorale via internet e vince lo scontro contro la moglie di un ex Presidente tra i più amati degli ultimi cinquant’anni.
Accende la speranza degli emarginati dalla crescita sociale e crea un nuovo sogno americano, che si traduce in una delle primarie a cui hanno partecipato più sostenitori in assoluto nella storia americana.
Dall’altra si archivia uno degli status symbol degli ultimi 15 anni, che aveva già resistito anche alle precedenti bizze dei prezzi del petrolio.
Non è solamente una risposta strettamente industriale ai prezzi record del carburante, ma una nuova pagina di storia del costume “dopo un’era di eccessi, di spensieratezza ma anche di arroganza, di prepotenza, di esibizionismo” come rileva Platero.
Utile annotare come dopo l’11 settembre gli USA non abbiano davvero imboccato la via della chiusura alla novità, ma sicuramente continuino a passi ben decisi per la via del cambiamento e di una so
cietà orientata nel “melting pop” spinto.
Tipo noi, no?

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Alleanze al Nord: Stop di Veltroni a Chiamparino

Walter Veltroni attacca la Lega nord e lancia un segnale per frenare l’ipotesi di alleanze avanzata ieri dal sindaco di Torino Sergio Chiamparino (qui precedente post).
Ma la situazione rimane fluida all’interno del PD.
Gli esponenti del nord sembrano confermare una certa predisposizione all’apertura come si intuisce dalle parole di Giorgio Tonini, membro del coordinamento PD, che afferma: “se la Lega si caratterizza come forza autonomista – non secessionista – si può discutere di alleanze locali. Guardiamo la Spagna di Zapatero: governa con forze basche e della Catalogna”.
Spero che qualcuno spieghi a Tonini, probabilmente poco attrezzato a leggere le dinamiche spagnole, le differenze con la situazione italiana.
Ma rimane indubbio che il Partito Democratico sembra scosso al nord da una vertigine governista e localistica che sogna alleanze con chiunque possa assicurare una rendita vincente.
Anche a costo di riconoscere un’entità geografica come la Padania riscrivendo, dopo i libri di storia, anche quelli di geografia.

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ANSA. Voto USA: Obama avrebbe la maggioranza

(ANSA) – WASHINGTON, 3 GIU – Barack Obama avrebbe raggiunto il traguardo della maggioranza dei delegati da lui controllati alla convention del partito democratico.
Lo affermano alcuni media americani, basandosi sul conteggio dei delegati e ‘superdelegati’ tenuto dalla Associated Press.
Il senatore avrebbe quindi in pugno la nomination per la Casa Bianca, avendo superato la quota della maggioranza dei delegati (2.118), a prescindere da quale sara’ il risultato delle primarie in corso in Montana e South Dakota.

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Politica Torino: prove di nuove alleanze? E la Lega attende.

“Non ho difficoltà a dire che con la Lega bisogna ragionare, soprattutto in vista delle scadenze elettorali locali che, in quanto tali, hanno una dimensione particolare che può portare a scelte non necessariamente fotocopiate dai livelli nazionali. La discriminante politica resta la xenofobia ed secessionismo”.
Così Sergio Chiamparino, Sindaco di Torino e ministro ombra del Partito Democratico, intervistato a pag. 16 dal Sole 24ORE del 3 giugno.
Se non è nuova la posizione di Chiamparino, che, come lui stesso dice, ha perso la sua partita all’interno del Partito Democratico proprio sul partito democratico federale su forte base autonomista, finalmente capiamo un po’ meglio la sua strategia per le prossime tornate elettorali degli Enti Locali, che per noi significano nel 2009 rinnovo della Provincia di Torino e di molte amministrazioni locali.
“Il punto – continua il sindaco – è che questa autonomia va fatta vivere nell’iniziativa politica prima ancora che nella scrittura degli statuti”.
Questo comporta un PD autonomo nella scelta delle alleanze?
“Sì, soprattutto nella scelta dei programmi e delle alleanze e, poi, certo anche nella distribuzione delle risorse perché senza queste non c’è autonomia reale”.
Sommato alle aperture odierne della Lega, del Ministro per le Regioni, Fitto (PDL) e agli incontri di qualche giorno fa con Bossi, Calderoli e Tremonti, mi sembra che il quadro politico almeno a livello del torinese, sia sufficientemente delineato con una determinata volontà nel cercare alleanze veramente inedite a livello locale.
Anche se non si sa bene cosa ne pensano il Presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta (scadenza 2009) e la Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso (scadenza 2010) che per il momento affermano di non voler stravolgere la composizione delle proprie maggioranze.
In questo quadro la nostra sinistra nicchia, sentendosi abbastanza sicura che il rischio reale di una sconfitta della coalizione determinata da un mancato accordo, freni i sogni di autonomia della corrente capeggiata da Sergio Chiamparino.
Atteggiamento a dire la verità abbastanza pericoloso, tenendo anche conto che il problema è più complesso, perché ad oggi la stessa divisione della sinistra in diversi rivoli “l’un contro l’altro armati” non facilita eventuali accordi.
Con quale sinistra infatti il PD dovrebbe farel’accordo?
Con la Costituente comunista? Con la Rifondazione di Paolo Ferrero?
Con la Costituente di Sinistra di Nichi Vendola? Con Claudio Fava e la Costituente Socialista?
In fondo queste suddivisioni a sinistra potrebbero da una parte favorire le stesse scelte del PD che potrebbe scegliere dal mazzo alcune carte, lasciandone altre sul tavolo.
Specie in un momento in cui il cazzotto a sinistra non sembra essere stato ancora ben assorbito, parlandosi ancora molto di contenitori e poco e nulla di contenuti.E proprio da qui dovrebbe nascere “la mossa del cavallo” a sinistra, cominciando a ragionare proprio sui contenuti per non essere costretti, come finora avvenuto, a subire l’agenda politica di altri.

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2 giugno 1882: muore Garibaldi. Sic transit gloria mundi

Ho aspettato un po’ per vedere cosa succedeva, ma non è successo nulla.
E quindi vorrei ricordare a tutti noi che oggi, due giugno, ricorre l’anniversario della morte di Giuseppe Garibaldi, che l’Italia l’ha fatta davvero.
Sic transit gloria mundi…
Un appunto, che mi sovviene dagli “antichi”, è il ricordo di come, durante il ventennio nero, socialisti, comunisti ed antifascisti in genere, festeggiavano a Caprera – a dire il vero nelle immediate vicinanze, data la sorveglianza – proprio il due giugno come momento di futura liberazione.
Chissà, forse oggi potremmo ricordare meglio anche noi questa data.

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I gesuiti favorevoli al registro delle convivenze.

I Padri gesuiti definiscono “scelta giustificabile” quella del riconoscimento giuridico del legame tra persone dello stesso sesso.
In attesa di leggere in originale l’articolo comparso sulla rivista della Compagnia di Gesù “Aggiornamenti sociali” diretta da Padre Sorge, prendiamo buona la sintesi apparsa su Repubblica a firma di Zita Dazzi.
Le conclusioni a cui arriva l’articolo è che “il riconoscimento giuridico, quale presa d’atto di relazioni già in essere, trova la sua giustificazione in quanto concorre alla costruzione del bene comune. Prendersi cura dell’altro stabilmente è contributo alla vita sociale”.
Altra precisazione riguarda l’obiezione da parte di chi sostiene che il riconoscimento legale delle coppie gay minerebbe le fondamenta del matrimonio tradizionale.
“La centralità sociale del matrimonio – sostiene l’articolo – è collegata la compito della generazione ed educazione di nuovi individui”. Pare difficile che riconoscere alcuni diritti fondati su una continuità di una convivenza affettiva possa portare “alla svalutazione” della famiglia tradizionale. La richiesta degli omosessuali per ottenere il riconoscimento legale troverebbe sostegno nell’articolo 2 della Costituzione il quale “prescrive che alla persona debbano essere riconosciuti diritti inviolabili e imposti doveri inderogabili sia come singolo sia nelle formazioni sociali in cui si svolge la sua personalità”.
L’articolo, per ciò che riguarda la forma giuridica di riconoscimento, propenderebbe per la semplice registrazione della convivenza senza manifestazione di consenso, per evitare di “introdurre modelli paralleli a quelli matrimoniali”.
Senza dubbio la presa di posizione apparsa su “Aggiornamenti Sociali” ha il merito di aprire uno spazio qualificato al confronto e, come spiegano gli stessi redattori, “fuori dalle strumentalizzazioni politiche”.

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Emergenza a Torino: i ragazzi della protezione civile di corso Lanza

Di ritorno dalla Sala Operativa della Protezione Civile della Provincia di Torino.
La giornata è stata lunga, iniziata in verità ieri pomeriggio, quando il dirigente della difesa del Suolo mi conferma che in almeno due zone l’allarme è di grado 3.
Viene quindi aperta la sala operativa di Corso Lanza quando ancora le notizie sui giornali non ci sono.
Qui non c’è il clamore della TV, le interviste, la gente che tenta di far capolino e sapere: ci sono volontari e soprattutto i tecnici con tutto quello che ci si può aspettare: telefoni – più cellulari a dire il vero – che squillano; computer collegati in rete, grandi cartine in continuo aggiornamento; liste di problemi che man mano crescono. Niente show e molto lavoro con calma determinazione.
I settori si organizzano; vengono consolidate le reti di comunicazione; le auto iniziano ad uscire per  capire visivamente le problematiche.
Di tutti i tipi: dal reperimento sul territorio di una ruspa alla richiesta di aiuto della troupe della televisione che dopo il servizio concitato mandato in TV rimane intrappolata e ti chiede aiuto.
Il tutto senza clamore e lontano dalla “rivista”, pur necessaria, che si svolge in altri luoghi.
Qui tutto ha il sapore dell’operatività senza fronzoli, che, senza dirlo, è quello che in fondo ti sta chiedendo il cittadino.
Qui non ci sono recriminazioni.
Eppure questa è tutta gente che conosce il territorio e che al nome di una frazione, di un borgo, non ha bisogno di consultare le cartine perché ne sa già la storia: quello che è stato fatto, quello che si sarebbe dovuto fare, quello che non si sarebbe dovuto fare.
Le recriminazioni le lasciano alla televisione, quella che rimane intrappolata dopo un servizio.
Tra una sigaretta e l’altra c’è il posto invece per iniziare a tracciare qualche linea su quello che si dovrà fare quando il vortice sarà passato, sulle risorse che non ci saranno o arriveranno con il contagocce.

Un mondo con radar diversi da quelli che comunemente possiamo pensare: le notizie sono diverse da quelle che arrivano sui nostri schermi: vengono da volontari, dai cantonieri, da tecnici dei comuni, da operai di imprese che difficilmente compariranno sui telegiornali, ma che ti dicono il chilometro esatto dello smottamento della strada, il tipo di pietrisco della frana, il rio collaterale che gonfiandosi si riverserà inevitabilmente sul fondovalle.
Non è un mondo compiuto, ma un insieme di relazioni che si rafforzano momento per momento.
Ed una cosa colpisce: la scarsità di “immagini” ad effetto, la narrazione filmata, visiva.
Un lavoro che più che un film, sembra meglio accostarsi alla lettura di un libro, dove l’immagine è costruita nella mente e dove, in fondo non puoi sbagliare.
Un lavoro dove il suono, la voce, l’ordine secco hanno la meglio sullo spettacolo.
Una radio più che una televisione.
Con lo stesso sentore nell’aria che ho respirato in certe notti di lavoro, anonime per i più, in un pronto soccorso.
E come in quel caso, con la stessa ferma convinzione di quel che si fa, anche questa notte la sala operativa della Protezione Civile della Provincia di Torino di Corso Lanza  continuerà a vegliare.
Good night, and good luck.

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Alluvione Provincia di Torino: reti idriche potabili sotto controllo

Ancora in evoluzione la situazione meteo in Provincia di Torino dove si attendono piogge su tutta la parte montana del torinese questa notte.
Decisa dal Prefetto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado in Provincia nel giorno 30, per favorire la viabilità in attesa dell’ondata di piena soprattutto della Dora che presenta le situazioni più critiche con diversi straripamenti, di cui il più critico a Bussoleno.
Meno impegnativa al momento la situazione del Po, con rischio di esondazioni nel tratto a monte della città di Torino. La situazione è continuamente monitorata anhe dalla sala operativa della Protezione civile della Provincia di Torino che ha coordinato con successo soprattutto gli inteventi sulla viabilità (qui link) e le richieste provenienti dalle varie parti del territorio in accordo con la Prefettura.
Per ciò che riguarda le reti idriche sul potabile, la situazione è anch’essa monitorata in tempo reale dal telecontrollo di SMAT che non segnala al momento attuale gravi danni alle reti e rimane in allerta per sopperire eventuali situazioni di crisi idrica da risolvere con autobotti.
Unica situazione critica segnalata è quella di Avigliana comunque sotto controllo.
Una avvertenza è quella di lasciare liberi, soprattutto a Torino, i ponti, dove diverse persone stazionano per osservare la piena dei fiumi. Ciò potrebbe intralciare le vie di comunicazione creando disguidi al personale della Protezione Civile e delle Forze dell’Ordine, oltre a difficoltà di evacuazione in caso di repentina chiusura per l’arrivo delle piene.

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