Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

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Dibattito. Sinistra a Torino: i confini aperti del socialismo europeo

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1929-1933: l’analisi economica di Jacques Attali

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Se si cerca una prova dell’accelerazione della Storia, la crisi finanziaria attuale ne costituisce una eccellente dimostrazione: solamente qualche settimana dopo che gli esperti, anche i più cauti, hanno riconosciuto che i meccanismi di questa crisi riinviano a quelli del 1929, viene messo in atto un massiccio piano.
Come nel 1929, il sistema finanziario ha consentito alle istituzioni finanziarie di chiedere prestiti sui valori speculativi, per comprare la più grande quantità di tali azioni e far balenare l’idea di illusori rendimenti ai risparmiatori. Sotto mille ed una forma, con rischi crescenti, per assicurare dei rendimenti impossibili e dei bonus al rialzo. Naturalmente, al momento, i valori sono diventati così assurdi che i mercati di questi prodotti, essi stessi virtuali, sono crollati.
Durante la grande crisi, è stato necessario attendere il 1933 affinchè il Presidente Roosevelt metta in azione un piano di sostego all’economia, di una grandezza proporzionale  simile a quella che viene posta in azione oggi. Diverse cose, d’altronde, ricordano il 1933: una nuova regolamentazione bancaria, una forte iniezione budgettaria,, alcune nazionalizzazioni, delle tensioni militari e geopolitiche, dei grandi progressi tecnici. Ma anche la straordinaria connivenza tra Washington e Wall Street dove la banche hanno, una volta di più, scritto le decisioni che hanno riportato le conseguenze della loro cupidigia sui contribuenti.
Si avrà torto nello sperare che un tale piano sarà sufficiente, perché il mondo d’oggi non è più quello del 1933. Da un lato, i bisogni in capitali per colmare le perdite sono molto superiori agli importi che saranno d’aiuto ad un deficit americano già abissale.

D’altra parte l’economia è già oggi planetaria, se non si mette in campo una regolamentazione che interdica questi modi di procedere a scala mondiale, i fondi esotici commercializzanti dei prodotti tossici continueranno a far credere a rendimenti impossibili a rispamiatori poco informati.

Bisognerà fare di tutto per non vivere più l’equivalente del periodo 1933-1945, cioè per non passare più per le armi e per il sangue ed arrivare più velocemente alla messa in opera delle istituzioni di regolazioneeuropee e planetarie necessarie. Queste si imporranno, in tutti i modi, e la Francia sarà grande nel proporle.
Jacques Attali
originale in francese

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I percorsi della Costituente della Sinistra a Torino

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Capire il quadro dei percorsi  della Costituente della Sinistra anche a Torino può non essere di immediata comprensione. Esiste infatti uno scenario nazionale ed uno più locale, in cui è necessario inserire il discorso.
Il momento “nazionale” non può infatti prescindere da ciò che si sta muovendo tra le diverse realtà già costituite. Non sono infatti un mistero i diversi incontri che si stanno tenendo tra tutti gli attori in campo di cui l’ultimo a Roma nei giorni scorsi. Diverse soggettività hanno già in corso ragionamenti comuni con la chiara impronta della ineluttabilità del proseguimento del percorso. Non ultimo Nichi Vendola e la componente di Rifondazione per la Sinistra, che il 27 di questo mese formalizzerà in un incontro pubblico la costituzione della componente. Gli incontri di diverse realtà presenti nei diversi territori nazionali, stanno inoltre “premendo” per la costruzione di processi unitari nei diversi territori, che potrebbero portare alla formazione di liste con collegamenti nazionali anche per le prossime amministrative.
Qui si innesta il discorso “locale”. Torino si presenta come avanguardia di tutto questo discorso dato l’innesco del processo avvenuto in Provincia di Torino. Il  nostro prossimo passo, dopo l’uscita dai rispettivi partiti mia  (Dorino Piras) e di Vallero da Rifondazione Comunista e di Mario Corsato dai Comunisti Italiani, sarà la costituzione, nel Consiglio provinciale di Torino, del gruppo “Per la Costituente della Sinistra” che sarà formalizzata nei prossimi giorni. Gli incontri di oggi hanno inoltre portato ad individuare un percorso con Sinistra Democratica, che vedrà come primo passo il cambiamento della denominazione di quel gruppo in “Sinistra Democratica per la Costituente della Sinistra”. La discussione ha quindi individuato i punti strategici condivisi e un percorso che attraverso iniziative comuni pubbliche e in Consiglio provinciale, ha come fine la possibilità di costruire un gruppo paritetico unico di Costituente per la Sinistra, in coerenza con la discussione nazionale.
Altro capitolo che è necessario aprire è quello dei rapporti con il Partito Socialista. Personalmente rimango convinto della necessaria partecipazione del socialismo italiano al processo costituente. Le ragioni sono diverse e ampiamente già espresse in altri post, ma mi è personalmente chiaro che le ragioni della divisione del ’21 non sono oggi più attuali proprio nel XXI secolo. Oltre al fatto che aggiungerebbe una significativa novità politica alla stessa novità della Costituente che abbiamo promosso proprio a Torino. Coinvolgerebbe inoltre lo stesso PS nella discussione nazionale, ancorando ancor di più la sua natura di forza di sinistra e ponendo a disposizione il contributo del socialismo europeo e riformista nella Costituente di Sinistra. Anche qui è necessario mantenere la proficua interlocuzione che è già in corso.
L’innovazione politica passa anche per queste strade.

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Avanti con la Costituente della Sinistra a Torino

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Qualche strascico polemico, oggi, inutile da raccogliere in quanto di nessun contenuto politico. In fondo proprio quelli che criticano il “modus berluconianus” di intendere la politica ne rimangono intrappolati: l’attacco personale senza contenuto politico, come cifra, appunto, di personalizzazione della politica. Poco male e “tiremm innanz” come disse il patriota. Il segno vero è che noi continuano per la strada della Costituente della Sinistra: in Provincia di Torino si va verso la costituzione in tempi brevi di un gruppo consiliare autonomo,come risorsa da mettere a disposizione di un progetto ampio e partecipato. Non deve, certamente, essere inteso come un progetto slegato da dinamiche nazionali, ma i tempi politici locali impongono delle scelte chiare e comprensibili, specialmente per chi, soprattuto nelle formazioni di provenienza, ha ingaggiato questa battaglia. Non posso nascondere un ampio interesse di molti soggetti politici e di un gran numero di persone che guardano al progetto con attrazione. Interesse che in queste ore sta portando a contatti, incontri in cui finalmente si discute di politica a tutto campo, di cose concrete da fare e non di semplici relazioni tra gruppi di interesse partitici con il fine della semplice tattica.
Siamo in mare aperto e ci stiamo bene.
Con una semplice convinzione: non si possono usare vecchie mappe per trovare nuove terre.
P.S. Occhio all’appuntamento di sabato 27 alle ore 16,30 all’Unione Culturale dove parleremo dei confini aperti del socialismo. Info sulla sezione appuntamenti del blog

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Lo strappo da Rifondazione: per la Costituente di Sinistra.

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Abbiamo deciso, con Sergio Vallero – Presidente del Consiglio provinciale -, di ritenere conclusa la nostra esperienza politica dentro Rifondazione Comunista. Le motivazioni sono molteplici e comunque saranno riprese in varia maniera dagli organi di stampa, oltre ad essere oggetto di una prossima conferenza stampa. Il motivo principale resta comunque la convinzione che non sia possibile derogare oltre la costruzione di una Costitutente della Sinistra, di una nuova possibilità di ricostruire la Sinistra in tempi politicamente utili, pena la completa emarginazione delle nostre ipotesi politiche all’interno della società, come peraltro sta già avvenendo. Penso che questo sia il momento in cui superare le incertezze e i tatticismi, che rappresentano oramai  il segno di una paura politica imperdonabile. Ognuno di noi, nei diversi momenti della vita,  può scegliere di rompere gli indugi ed agire o di attendere, vedere come vanno le cose e lasciarsi trasportare dalle decisioni di altri. Nessuno sceglie sempre la stessa opzione. Oggi scelgo semplicemente, insieme ad altri, di essere conseguente alle mie idee e di non far decidere, attendisticamente, altri al posto mio. Esercito il diritto di giudicare nella mia coscienza ciò che ritengo giusto ed ingiusto, perché anche la disciplina di un partito non può spingersi fino a distruggere la coscienza della propria personalità individuale. Questa facoltà di giudizio morale è un diritto, o, meglio ancora, un dovere che non è possibilein nessun caso delegare ad altri.
Domattina mi confronterò con il Presidente della Provincia di Torino rimettendo a disposizione le deleghe assegnatemi, per valutare politicamente se interrompere o meno il rapporto fiduciario che è alla base delle relazioni tra un Presidente ed i propri Assessori. Con molta serenità.

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Bike Sharing “Biciincomune”: 1° esperimento intercomunale in Italia

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Questa mattina abbiamo respirato qualcosa di sinistra.

L’occasione è stata l’inaugurazione del servizio di “bike sharingbiciincomune”, primo esperimento in Italia di noleggio automatizzato di biciclette pubbliche tra 6 comuni della Provincia di Torino: Collegno, Rivoli, Venaria Reale, Alpignano e Druento.

Siamo passati con successo dal “si può fare” di veltroniana memoria all’ “abbiamo fatto” che deve marcare la Sinistra che vogliamo.

La novità del progetto sta nell’interconnessioni di 6 Comuni dell’Area del Patto Ovest in cui si può noleggiare una bicicletta mediante una tessera elettronica prepagata e riconsegnarla ad un cicloposteggio di qualsiasi dei 6 Comuni.

La tariffa è gratis per la prima ora e comunque maggiori informazioni si potranno ottenere consultando il sito www.biciincomune.com.

Il numero delle biciclette a disposizione è di 180 dislocae in 22 postazioni strategiche del territorio in prossimità di fermate del trasporto pubblico di bus, metro, stazioni ferroviarie, aree di parcheggio. Il tutto sarà attivo dalle 6.00 alle 24.00.

Fatto che personalmente ho sperimentato andando all’inaugurazione mediante la metro ed uscendo alla stazione Fermi di Collegno.

Il tutto con mio figlio di 9 anni senza problemi: mobilità sostenibile anche per i bambini.

Una bella mattinata, condivisa con gli amici amministratori ( da Gianni Pesce a Ezio Bertolotto, da Grillo assessore a Venaria ai Sindaci  Pollari  ed Accossato e via discorrendo) che hanno fortemente voluto, lavorando sodo con noi della Provincia, realizzare il progetto, superando mille ostacoli burocratici e problemi tecnici, resistenze e scetticismo.

Con le nostre forze, sempre scarse, riuscendo lì dove nemmeno la grande città di Torino è riuscita.

Ma l’abbiamo fatto ed il risultato è alla luce del sole di 22 postazioni in 6 Comuni della Provincia di Torino.

Buona pedalata a tutti

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La Sinistra ed i seminari a porte chiuse.

Devo confessare che ho provato un senso di disagio leggendo del seminario – che si terrà domani, 20 settembre, alla casa delle donne a Roma – su appello di Claudio Fava per riprendere il filo dopo la stangata assestata alla Sinistra Arcobaleno.
La prima cosa che colpisce è il fatto che si svolga “a porte chiuse”. Capisco la difficoltà di non ricadere in assemblee oceaniche dove vale tutto ed il contrario di tutto, ma non mi sembra che la Carboneria a sinistra abbia dato grandi risultati.
Il parterre potrebbe essere interessante.
Tra i nomi di spicco, secondo Aprileonline, si segnalano Alberto Asor Rosa, Mario Tronti, Gianni Rinaldini, Massimo Roccella, Paolo Hutter, Flavio Lotti, Moni Ovadia, Aldo Tortorella, Pietro Folena. Personalità  di partito prevedono Katia Bellillo, Nichi Vendola, Gennaro Migliore, Franco Giordano. Tra le adesioni all’iniziativa ci sono anche quelle di Rossana Rossanda, Stefano Rodotà, Luciano Gallino e Grazia Francescato, che non saranno presenti per precedenti impegni. Insomma “il nuovo che avanza” – dalla volta scorsa -, trova quasi completa rappresentazione e non mi sembra compaiano nuovi innesti di una certa rilevanza.
Importante è invece l’esclusione di Riccardo Nencini, Segretario del Partito Socialista, non ritenuto idoneo, a quanto sembra, a rappresentare un pezzo di sinistra con relativa storia. Forse ai convitati non interessa quella parte di sinistra e cosa eventualmente avrebbe da dire. La mia personale curiosità di conoscenza di cosa si muove nel mondo socialista purtroppo non verrà soddisfatta.
Sicuramente esaltante è invece l’obbiettivo esplicitato dal gruppo dei nostri: uscire dal seminario con un documento comune per ripartire ecc. Peccato che l’autunno sia partito più freddino del solito e che il bravo giornalista ci informi che in sostanza il gruppo di Rifondazione per la Sinistra (Nichi Vendola ecc.) non sembri molto dell’idea di legarsi mani e piedi sottoscrivendo alcunchè, anche in vista della costituzione dell’area politico-culturale Rifondazione per la Sinistra che, ahimè c’ero anch’io, non ha ottenuto la maggioranza al congresso di Rifondazione di Chianciano.
Insomma mi sento a disagio. Se questo è il piede con cui partiamo non penso che andremo lontani. L’innovazione politica e culturale che la nostra gente ci continua a chiedere a sinistra non si fa a porte chiuse, escludendo qualcuno, chiamando a raccolta come padri fondatori rispettabili e degni compagni che forse danno buoni consigli non potendo più dare cattivo esempio.
Uno stimolo in più, a me per primo, per iniziare a pensare con il proprio cervello e darsi da fare in prima persona.

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Campagna Donaphone Enaip: dona il vecchio cellulare

Tutti i centri servizi formativi Enaip del Piemonte sono diventati punti di raccolta di cellulari usati per la campagna Donaphone, grazie ad una convenzione con la cooperativa sociale Andromeda. I cellulari, al pari degli indumenti e delle scarpe, infatti, sono gli accessori che vengono sostituiti con maggiore frequenza: secondo le ultime ricerche circa un europeo su quattro (27%) sostituisce il telefonino ogni anno.
Il desiderio di avere un telefonino sempre alla “moda” non corrisponde però alla volontà di proteggere l’ambiente, in quanto su oltre 100 milioni di telefonini venduti in Europa ogni anno ne vengono riciclati solo 2,5 milioni. Un comportamento poco responsabile in quanto alcuni componenti utilizzati per la costruzione dei telefoni cellulari come piombo, mercurio, cadmio, cromo e plastiche, se dispersi, sono dannosi per l’ambiente.
Da qui nasce l’idea della campagna DONAPHONE che contribuisce alla realizzazione del progetto di solidarietà “Famiglie in marcia” promosso da “Farsi Prossimo Cooperativa Sociale Onlus”. Tale progetto prevede la ristrutturazione di una casa per poter accogliere 4/5 nuclei familiari mamma/figlio, che consenta di dosare in forma sempre maggiore l’autonomia dei nuclei familiari, senza la necessità di vivere in forma comunitaria tra i nuclei, favorendo l’auto organizzazione in forma simile a quanto potrebbe avvenire in un appartamento. Al contempo, grazie alla vicinanza tra i nuclei, la presenza di spazi comuni e la prossimità con una equipe educativa di grande competenza, la casa potrà offrire garanzie di tutela per i minori e di accompagnamento per le madri.

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Rifondazione per la Sinistra: le belle bandiere

Sabato 27 settembre dalle ore 10 alle 18 a Roma (Parco Brin -Piazza Benedetto Brin) si terrà la prima assemblea nazionale di Rifondazione per la Sinistra: “Le belle bandiere”. Conclude Nichi Vendola ore 20.
Ecco il documento politico della nuova area politico-programmatica di Nichi Vendola

LE BELLE BANDIERE

La sinistra delle libertà contro la società della paura

La netta vittoria politica delle destre e la contemporanea sconfitta elettorale della sinistra, la sua frantumazione dopo un infelice tentativo di unità, i limiti evidenti comparsi nella breve stagione congressuale della scorsa estate, lasciano aperti e irrisolti due grandi problemi: l’organizzazione di un’opposizione sociale, politica e culturale al governo Berlusconi e la costruzione di un nuovo soggetto politico della sinistra. Che le due questioni siano tra loro profondamente intrecciate, nei temi e nei tempi, è cosa evidente, tranne per chi ha confuso la critica alla politica con la fuga dalla medesima. Come questo può avvenire è invece il tema principale della nostra ricerca.(…) Click su leggi tutto

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Il fotovoltaico diventa un film

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Come cambierà la tecnologia del fotovoltaico nel prossimo futuro? Come saranno fatti i pannelli del XXI secolo? Se infatti questo tipo di produzione energetica aumenta di circa il 40% all’anno, con un picco mondiale che nel 2007 ha raggiunto i 3,7 Gwatt, forse dovremo abbandonare l’idea di “montare” sui nostri tetti iltipo di pannellatura attuale ed abituarci, forse, ad altri paesaggi urbani diversi da quelli attuali. Il settore è in pieno fermento e l’industria sta ormai per commercializzare altri sistemi per il fotovoltaico, di cui il più promettente è quello dei cosiddetti “film sottili”. Tipo una pellicola di domopack, quella con cui avvolgiamo i cibi. Per dare un’idea, un pannello attuale è spesso circa 200 micron, mentre il film sottile arriva a dmensioni che raggiungono anche 1 solo micron. I vantaggi sono diversi. Chiaramente la flessibilità del materiale, oltre alla possibilità di essere montato senza cornice, fa intuire come l’adattabilità architettonica sia incredibilmente maggiore, potendosi pensare ad abitazioni con pareti quasi completamente “avvolte” da questo nuovo materiale. Soluzione  futuribile ma non impossibile anche per il fatto che il materiale può essere depositato su supporti a basso costo come vetro, plastica, metallo ecc. Aspetto decisamente importante è pure quello dei costi, in quanto le percentuali di silicio sono molto inferiori rispetto a quelle dei pannelli attuali e la produzione è comunque più economica. Non sfuggirà il dato che la dipendenza dai grandi trust che attualmente governano l’offerto di silicio, verrà giocoforza ridimensionata. È un futuro ancora troppo “futuribile”? No: diverse aziende produttrici di coperture stanno già comprando queste pellicole integrandole nei propri manufatti finali. Oltre al fatto che i dati riportano che già oggi il 10% del fotovoltaico mondiale installato si avvale dei “film sottili”:la previsione prudente parla del 20% del mercato totale entro il 2020. Anche di più se il trend di guadagno di efficienza rispetto all’attuale silicio monocristallino viene mantenuto con lo stesso tasso di crescita. Per i curiosi – e per quelli che vogliono approfondire – quindi occhio al tellururo di cadmio ed al diseleniuro di indio rame: potrebbero diventare tra brevi molto famosi!

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