Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

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Al via il piano Obama

Barack Obama ha fretta di agire e chiarisce agli americani i contenuti della sua azione di governo contro la recessione che saranno l’oggetto della trattativa che inizierà domani con il Congresso (il parlamento) degli Stati Uniti. La sfida è quella di investire almeno il 75% del pacchetto “American Reinvestment and Recovery Plan” nei primi 18 mesi dall’apporvazione. Come suo stile consolidato dribbla giornali e televisioni affidando soprattutto ad un messagio via internet, direttamente inviato ai cittadini, i dettagli che in sintesi possono rassumersi nei seguenti punti:
Raddoppio della capacità di produzione di energia da fonti rinnovabili in 3 anni; l’idea è quella di assicurare energia verde a circa 6 milioni di case
Ristrutturare il 75 % degli edifici federali in modo da tagliare gli sprechi di energia e migliorare l’abitabilità.
Digitalizzazione dei dati medico-sanitari di ogni cittadino in 5 anni, riuscendo in tal modo a ridurre drasticamente gli errori sanitari oltre al risparmio di miliardi di dollari di costi vivi del sistema sanitario
Azione decisa sulle scuole, soprattutto sull’edilizia scolastica con il miglioramento delle condizioni dell’ambiente di studio per non meno di 5 milioni di bambini. Prevista la modernizzazione di circa 10.000 scuole.
Incremento delle risorse già previste per costruzione di infrastrutture (strade, ponti); con la ristrutturazione di 90 porti per aumentare le linee commerciali.
A queste linee si affiancano progetti quali
Messa in opera di circa 3000 miglia di nuove linee di trasmissione dell’energia “coast to coast”
La copertura delle restanti zone con rete a banda larga
Sgravi fiscali calcolabili in 2500 $ a circa 4 milioni di studenti di college
Concessione del triplo di borse di studio per studenti che intendono impegnarsi nei settori scientifici di punta ed innovativi.
A condimento di tutto, gli americani potranno informarsi e monitorare la spesa dei contributi derivanti dalle tasse nel nuovo sito www.recovery.gov

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Trattamento fiscale per il fotovoltaico oltre 20 kw

L’Agenzia delle Entrate ha fornito un chiarimento sul trattamento fiscale degli impianti fotovoltaici privati superiori ai 20 kw per i quali si è scelta la modalità dello “scambio sul posto”. Dal 1° gennaio 2009 infatti devono fatturare direttamente al GSE (Gestore dei Servizi Elettrici) il contributo assegnato come rimborso per l’acquisto di energia da fornitore esterno. Il trattamento è sottoposto a trattamento fiscale con due modalità:

-         per quelli inferiori a 20 kw che sono utilizzati per bisogni dell’abitazione, la cessione alla rete di energia non viene considerata una attività commerciale e quindi non è rilevante fiscalmente

-         per quelli maggiori di 20 kw, invece, l’attività viene considerata come commerciale e quindi anche il contributo in conto scambio dato dal GSE deve essere fatturato e tassato.

Chiaramente in tutti i casi in cui l’impianto non è funzionale ad una abitazione ( a prescindere, credo, dalla potenza) diventa rilevante fiscalmente.

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Eluana Englaro: Mercedes Bresso mette a disposizione le strutture pubbliche del Piemonte







Rispondendo ad una domanda di un giornalista dell’Ansa fatta in margine ad un incontro a Bruxelles, la Presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, ha dichiarato di essere disposta ad accogliere in una struttura pubblica della Regione Eluana Englaro. Chiarendo che non è stato ufficialmente chiesto nulla alla Regione ha chiarito come “Il tema resta lo stesso. Io avevo già detto – ha esordito Bresso – che noi eravamo pronti a rispettare la legge perché riteniamo che si debba rispettare la legge e chi in questo caso ha la tutela, la patria potestà. È giusto essere preoccupati che non si arrivi ad uccidere le persone che non servono più. Ma in questo caso – ha sottolineato Bresso – c’è stato un lungo iter. C’è una decisione del Tribunale che ha valutato tutte le ragioni di questa situazione” In cauda venenum: ovviamente tutto questo potrà accadere in una struttura pubblica perché quelle private sono sotto scaccodel Ministro…

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Amministratori sardi nella penisola appello per Soru: ha ridato orgoglio a tutti, Sardegna mai così rispettata

Un appello per la rielezione di Renato Soru alla presidenza della Regione sarda è stato firmato e diffuso da numerosi amministratori sardi del centrosinistra che operano in varie regioni e città della penisola. Lo riproduciamo con i loro nomi.

Noi amministratori del centro-sinistra, di diverse città italiane, sosteniamo la riconferma di Renato Soru a presidente della Sardegna. Non c’è mai stato, come oggi, un interesse così grande e positivo per le vicende politiche sarde. Questo è merito del valore personale del presidente Soru e delle realizzazioni fatte, in pochi anni, della giunta di centrosinistra. Sono state affrontate questioni di grande rilevanza: la difesa delle coste, il piano paesaggistico, il riscatto dell’arcipelago della Maddalena dalle servitù militari, il piano regionale per lo smaltimento dei rifiuti ( passando dal 5% al 40% nella raccolta differenziata); si è affermata cioè una concezione moderna della difesa dell’ambiente e del territorio, beni che non possono essere alienati, ma difesi e lasciati in eredità ai figli e ai nipoti.

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Il sito dell’inaugurazione della Presidenza Obama

Non poteva che essere così! Barack Obama non dimentica la forza della rete e si  dota di un sito ad hoc per l’inaugurazione della sua presidenza del prossimo 20 gennaio.
Una curiosità interessante riguarda un’area del sito dedicata all’organizzazione di eventi satelliti in ogni luogo per chiunque voglia festeggiare l’evento.

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Cosa insegna la guerra di Gaza al mondo

di Jacques Attali
La battaglia che si gioca a Gaza in questo momento non riguarda solo gli israeliani ed i palestinesi; essa è l’annuncio di una evoluzione significativa delle forme di combattimento tra nazioni ed entità non statali. L’arma balistica non è più riservata alle grandi potenze; essa è alla portata di tutti.
Ormai tutti i Paesi o entità non statali ch controllano un territorio sufficientemente vasto per nascondere delle rampe di lancio più omeno sommarie, possono lanciare delle bombe a qualche dozzina di chilometri. Domani a qualche centinaio. Poi a qualche migliaio. Con una precisione oggi riservata ai missili balistici di cui dispongono le sole grandi potenze.
Quando tutto questo sarà compreso, la battaglia di Gaza apparirà come la semplice ripetizione generale di un conflitto di tutt’altra portata.
Dapprima, davanti alle armi, nucleari o classiche, trasportate da missili balistici a lunga portata, nessuna nazione sarà al sicuro da un attacco a sorpresa che può nascere non importa da dove. A Meno di una protezione antimissile, che potrà assicurare una copertura satellitare planetaria, che permetterà di scoprire la partenza di un missile ostile e di inviargli contro dei missile-antimissile; del tipo di quelli sperimentati sotto il nome di Patriot durante la prima guerra del golfo. Oggi, per proteggersi dalla minaccia dei paesi cosiddetti “canaglia” come l’Iran, gli Stati Uniti stanno per installare, sotto la copertura della Nato, dieci lanciamissili intercettori in Polonia ed un radar molto sofisticato nella Repubblica Ceca che saranno pronti nel 2012. Nel frattempo, essi considereranno loro alleati coloro i quali includeranno nella loro area di protezione, dando a coloro che sono esclusi la sensazione che sono sotto minaccia e che quindi dovranno dotarsi del loro stesso sistema. In particolare, se la Polonia e l’Ucraina sono coperte e se la Russia non lo è, quest’ultima i sentirà minacciata. E se ne doterà. La corsa al riarmo riprenderà.
Quindi, affinchè una tale rete di missili animissile a lunga gittata funzioni efficacemente, bisognerà risolvere molte questioni: chi controllerà la rete dei satelliti di sorveglianza? Chi deciderà di lanciare i missili antimissile? Quali Paesi accetteranno di prendersi carico dei rischi di ricevere sul proprio territorio i rottami dei missili destinati ad altri? Chi potrà garantire che un’arma antimissile non potrà essere riconvertita in arma offensiva?
Infine, davanti alle armi balistiche a corto raggio, i tempi di reazione non potranno essere poco rapidi per una rete di satelliti che permette di intercettare un missile dopo il lancio. Ogni Paese dovrà dunque essere sicuro che tali armi non esistono né nei territori vicini, né sul proprio territorio. E se verranno trovate, si dovrà lanciare un attacco terrestre preventivo.
Sotto tutti questi aspetti l’avanzamento tecnologico americano è incommensurabile. Nessuno (ed in particolar l’Unione Europea), possiede i mezzi per mettere azione una tale rete difensiva. Né a corto né a lungo raggio. Strano mondo, nel quale i risparmiatori cinesi ed i maestri di golf persiani finanziano l’industria americana affinchè metta a punto delle tecnologie che assicurano a Washington il potere di sorvegliare i mercati e i popoli e di scegliere a chi accordare la sua protezione.
Leggi qui l’articolo originale

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Il Piano di Obama raggiunge gli 825 miliardi di dollari

La Camera degli Stati Uniti d’America ha determinato l’ammontare del piano per lo stimolo dell’economia Usa in 825 miliardi di dollari. I fondi saranno principalmente destinati alle infrastrutture, investimenti in energie rinnovabili e aiuti diretti agli Stati. Nella composizione della spesa, lo staff del Presidente eletto ha stimato in 550 miliardi $ il capitolo delle spese ed in 275 miliardi di $. Risulterebbe come la più forte azione di stimolo all’economia USA mai messa in campo da un Governo federale. Secondo indiscrezioni (fonte Il Sole24ore) 90 miliardi $ sarebbero destinati alla costruzione di strade, ponti, reti fognarie oltre al miglioramento del trasporto pubblico; 20 miliardi $ per la modernizzazione delle scuole e 26 per nuovi programmi scolastici; 20 miliardi per nuove dotazioni di datanase delle strutture sanitarie. Gli Stati maggiormente in difficoltà potranno beneficiare di 43 miliardi $ per l’estensione dei sussidi di disoccupazione ed il finanziamento di corsi di formazione e 39 miliardi $ destinati a coprire i fabbisogni sanitari di coloro che, avendo perso il lavoro, risulta scoperto dall’assicurazione sanitaria oltre a circa 20 miliardi $ per i buoni pasto. La nuova amministrazione americana confida nell’approvazione del pacchetto anticrisi entro febbraio.

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Risparmio energetico in edilizia: Allegato energia per i regolamenti edilizi in Provincia di Torino

Una delle sfide di maggiore attualità per le Pubbliche Amministrazioni è certamente quella di tradurre i diversi bisogni posti dalle grandi questioni globali, in strumenti in grado di essere utilizzati in ambito locale.
Da questo punto di vista , il settore ambientale è uno fra i più critici, con un’alta complessità derivante da un lato dai recenti cambiamenti normativi a livello nazionale e regionale, dall’altro dalla necessità di coniugare un corretto sviluppo sostenibile con il raggiungimento degli obbiettivi di qualità ambientale, riconosciuti oramai come diritti acquisiti dai cittadini che si scontrano con le scarse risorse attualmente a disposizione.
Il rapporto tra l’utilizzazione/risparmio di energia negli edifici ha rappresentato quindi una scelta politica prioritaria su cui l’Assessorato alle Risorse Idriche energia ecc. ha deciso di investire.
Come Pubblica Amministrazione, consapevoli della nostra funzione di attore nodale dello sviluppo sostenibile che deve fornire strumenti programmatici in grado di razionalizzare e rendere efficace ed efficiente, a livello locale, l’uso dell’energia, rappresentiamo il livello in cui le domande che il mondo professionale, la cittadinanza e gli Enti Locali più prossimi al territorio si incontrano e chiedono risoluzione.
Risulta quindi naturale privilegiare, dal punto di vista informativo e non solo, proprio la platea di professionisti che più saranno protagonisti nell’applicazione delle migliori soluzioni nel settore energetico/edilizio proponendo una riflessione sul recente Allegato Energia tipo per i regolamenti edilizi comunali della Provincia di Torino.
Riporto una sintesi del mio invento di oggi al forum tenutosi a Torino a Torino Incontra sulle energie rinnovabili con gli operatori di settore. (continua)

Detrazioni fiscali sul risparmio energetico 2009: il governo modifica le modalità

Sulla detrazione fiscale per gli interventi di risparmio energetico il Governo fa marcia indietro, riportando nei fatti la situazione a quella precedente del decreto legge 185/2008. Grazie ad alcuni emendamenti approvati in Commissione Bilancio e Finanze della Camera – che dovranno essere ratificati dal voto in aula a Montecitorio, il quadro delle detrazioni dovrebbe modificarsi in maniera significativa.
Infatti solo per le spese sostenute negli anni 2009 e 2010 la detrazione del 55% dovrà essere “spalmata” su 5 anni dopo l’invo di una comunicazione all’agenzia delle Entrate, senza attendere la verifica della presenza dei fondi.
Per le spese sostenute nel 2009 e 2010 non sarà necessario inviare l’istanza all’Agenzia delle Entrate, che invece viene sostituita da una comunicazione da inviare comunque alle Entrate, cancellandosi l’ottenibilità subordinata alla ricezione del famoso “assenso” che verrebbe quindi abolito. I termini dela presentazione della comunicazione verranno stabiliti successivamente attraverso un provvedimento del Direttore dell’agenzia delle Entrate. Comunque per le spese future la detrazione Irpef  e Ires non potrà più essere ripartita dal contribuente in un periodo compreso tra 3 e 10 anni, ma dovrà essere comunque suddivisa in 5 rate annuali di uguale importo.
Per il bonus delle spese sostenute nel 2008, si dovrà comunque inviare un’istanza (questa invece condizionata, pare, alla copertura dei fondi) a partire dal prossimo 15 gennaio. Il modello di questa richiesta non è ancora comunque stato modificato e quindi non è ancora noto. L’agevolazione per il 2008 comunque dovrà rispettare gli stessi adempimenti previsti per quelle del 2007.
A questo riguardo la spesa si ritiene compiuta quando sia stata fatta mediante bonifico bancario. Per le imprese invece la spesa è sostenuta dalla data della consegna, mentre per la prestazione di servizi alla data di ultimazione.
Comunque per chi ha speso nel 2008, la detrazione del 55% potrà essere ottenuta se:
-si è pagato mediante bonifico con la specifica causale
-ottenuto l’attestazione di certificazione energetica o di qualificazione energetica da un tecnico abilitato
-inviato la scheda ed i dati della certificazione energetica all’Enea entro i 90 giorni dal termine dei lavori. Se i lavori non sono stati ancora ultimati, si potrà comunque iniziare a beneficiare della detrazione fiscale già dalla dichiarazione riguardante il 2008 mediante una dichiarazione che attesti il mancato termine dei lavori.

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Sostiene Rotondi

“Le elezioni le ha vinte Berlusconi, noi siamo poco meno che assessori. Se lui ci dice di andare a casa o di aggiungere due posti a tavola onestamente parlando possiamo solo obbedire”. Gianfranca Rotondi, Ministro per l’attuazione del Programma.

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