Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
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Cabina-elettorale.it è un’applicazione internet che in pochi clic compara le preferenze politiche dei partiti in lizza per il Parlamento Europeo con quelle dell’utente, fornendo a quest’ultimo un suggerimento di voto (vale a dire, il partito a lui programmaticamente più vicino). E’innanzitutto uno strumento educativo, il cui scopo primario è quello di promuovere la partecipazione politica attiva e consapevole a livello europeo.
Così facendo, l’assistente di voto riconduce la politica alle sue fondamenta, concentrando l’attenzione dell’utente sui contenuti della competizione politica. E lo fa con un metodo divertente ed un linguaggio di facile comprensione. Il test dura mediamente meno di dieci minuti.
“Non rappresentiamo che il 5% della popolazione mondiale – ha detto Barack Obama – eppure consumiamo oltre un quarto del petrolio estratto ogni anno nel mondo. Questo ha un pesante impatto sull’ambiente così come sulla nostra bilancia commerciale perché le importazioni di greggio sono una ragione cruciale del nostro deficit.E’ ora di mettere fine alla nostra dipendenza dal greggio anche se occorrerà tempo per riuscire nello scopo”.
Ha ragione Massimo Salvadori quando nell’articolo comparso oggi su “La Repubblica” a pag 29, dissente dalle conclusioni di Giuseppe Berta sulla capacità dell’attuale centrosinistra, leggi Partito Democratico, di sostituire il riformismo socialdemocratico europeo nell’impresa di ricostituire “l’economia sociale di mercato” fondata sulla creazione di un forte quadro giuridico e normativo per l’impresa privata, sull’impegno di garantire un minimo sociale a tutti i cittadini.Sulle premesse i due studiosi sono d’accordo: la socialdemocrazia è entrata in crisi quando ha, nei fatti, aderito plasticamente ai caratteri del nuovo capitalismo, abbandonando al pretesa di trasformarli.Ma la lezione che Salvadori trae è diversa da quella di Berta. Il centrosinistra attuale, pur con grandi ambizioni, non è stato altro in passato che un’alleanza debole di diversi partiti privi di omogeneità, senza neppure un sufficiente colante e all’interno del quale non manca che subisce il richiamo di altri “centri”. Ma è da dubitare che l’attuale centrosinistra di marca PD sia in grado di emergere, anzi potrebbe aprire la strada ad un rafforzamento della destra e del centro ed ad una residuale presenza di sinistra minoritaria, emarginata, protestataria e impotente. Da manuale il contenuto della “lezione” che Salvadori trae e che merita di essere riportata: “che oggi ci troviamo nel pieno della crisi congiunta del turbo capitalismo e del socialismo europeo. Che la crisi del secondo è una conseguenza del suo essersi adagiato sul primo, nella convinzione, massima nel laburismo inglese, che questa rappresentasse tout court l’economia dell’avvenire e perciò occorresse favorirlo. Che la crisi scoppiata rivela palesemente che l’insufficiente difesa delle condizioni di vita degli strati inferiori a cui si chiedeva di trovare una strada che non hanno affatto trovato nel mondo dell’iniziativa individuale e delle opportunità create da uno sviluppo sfociato nella grande depressione, ha avuto come risultato di causare il sempre maggiore arricchimento dei pochi e impoverimento dei molti. Che la crisi dimostra che si è riprodotta la perversione per cui i plutocrati incontrastati hanno dato con successo l’assalto ai governi, sicché è ora necessario che i potere pubblico ristabilisca regole in grado di impedire un ritorno al turbo capitalismo, che si ricostituisca una rete di protezione a favore degli strati rimasti vittime delle oligarchie dominanti, che si torni a rendere efficace il welfare, anche grazie al rilancio del ruolo dei sindacati”. Credo sia oggi giusto parlare di eclisse della socialdemocrazia. Ma le eclissi durano poco…
Riprendo dal blog di Massimo d’Antoni:
L´attacco finale alla democrazia è iniziato! Berlusconi e i suoi sferrano il colpo definitivo alla libertà della rete internet per metterla sotto controllo. Ieri nel voto finale al Senato che ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (disegno di legge 733), tra gli altri provvedimenti scellerati come l´obbligo di denuncia per i medici dei pazienti che sono immigrati clandestini e la schedatura dei sentatetto, con un emendamento del senatore Gianpiero D´Alia (UDC), è Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet”. Il testo la prossima settimana approderà alla Camera.E nel testo approdato alla Camera l´articolo è diventato il nr. 60. Anche se il senatore Gianpiero D´Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo, questo la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della “Casta” che non vuole scollarsi dal potere. In pratica se un qualunque cittadino che magari scrive un blog dovesse invitare a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta, i provider dovranno bloccarlo. Questo provvedimento può obbligare i provider a oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all´estero. Il Ministro dell´interno, in seguito a comunicazione dell´autorità giudiziaria,può disporre con proprio decreto l´interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine. L´attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro
Il costo dell’Ambiente è spesso considerato un limite allo sviluppo e al benessere, mentre gli impatti delle attività economiche sembrano ormai insostenibili. Eppure i nuovi strumenti dell’economia ambientale possono indicare il rapporto più conveniente tra i costi e i benefici delle scelte e il corretto uso di incentivi e disincentivi, soprattutto nella gestione pubblica di beni comuni senza proprietà come l’acqua e l’aria e di cui il mercato non può determinare i prezzi. Introdurre gli standard dell’economia ambientale nelle norme pubbliche, significa ottimizzare gli investimenti per non dover poi pagare, come collettività, i costi dell’inquinamento e del cattivo uso del territorio e delle risorse attraverso nuove tasse
Se non ci preoccupiamo dell’Europa, l’Europa si occuperà comunque di noi. Già oggi, circa l’80% delle norme che regolano ambiente, energia, trasporti, politiche monetarie, salute nel nostro Paese derivano da direttive dell’Unione Europea. Per questo è importante il nostro voto per il Parlamento europeo, dando fiducia a chi pensa che l’Europa sia una nuova opportunità di sviluppo e benessere, non un’istituzione lontana che limita i poteri locali. Ma per far questo è necessario sapere dove collocarsi senza disperdere le energie: agire con la grande forza del Partito Socialista Europeo a cui abbiamo aderito e di cui rilanciamo anche nel nostro Paese il Manifesto per l’Europa sottoscritto a Madrid. Una grande forza con un grande obiettivo dichiarato: People first – Prima le persone.
Rilanciare l’economia e prevenire la crisi finanziaria; dare alle persone un trattamento più giusto; trasformare l’Europa in una forza di punta globale contro i cambiamenti climatici; lottare per l’uguaglianza di genere; sviluppare una efficace politica sull’immigrazione; valorizzare il ruolo dell’Europa come partner per la pace, la sicurezza e lo sviluppo: questi sono i capisaldi del nostro programma per le elezioni europee condivisi insieme ai socialisti di tutta l’Unione Europea.
Negli ultimi cinque anni i conservatori hanno avuto la maggioranza nella maggior parte degli Stati membri e delle istituzioni dell’Unione Europea. Cosa hanno fatto? Sono riusciti a fronteggiare la crisi finanziaria? Hanno combattuto la povertà e la disuguaglianza? La società è più giusta rispetto a cinque anni fa? Hanno creato migliori opportunità di lavoro? I conservatori hanno perseguito una politica di cieca fede in un mercato non soggetto a regole, servendo più l’interesse di pochi che quello della moltitudine dei cittadini.
Oggi, abbiamo bisogno di una forte maggioranza progressista in Europa che introduca le riforme essenziali per il nostro futuro benessere, vitali per allentare la pressione sulle persone che affrontano le difficoltà della crisi e che stanno scivolando sotto la soglia di povertà.
Rilanciando l’idea del “doppio dividendo” contrastata dai conservatori: trasferimento delle tasse ambientali prelevate a chi inquina alleggerendo le imposte dirette che gravano sul costo lavoro: meno inquinamento, più lavoro nel settore verde a minor costo, restituzione delle imposte ai lavoratori.
Così come abbiamo bisogno di aggredire le problematiche dell’inquinamento che supera i confini dei singoli stati; di una rete energetica concepita su scala europea dove si eliminino gli sprechi, si razionalizzi e sviluppi la produzione già esistente in maniera sostenibile, senza penalizzare nessuno.
Abbiamo bisogno di riforme innovative del lavoro e delle pensioni che restituiscano sicurezza sociale.
Abbiamo bisogno di nuove politiche per la salute riportandola a diritto dei cittadini non relativo ad altre logiche, superando il concetto di semplice bene utile; affrontare le ingiustizie e le smisurate differenze di salute, prevenibili e rimediabili, che esistono “tra“ Paesi e “nei“ Paesi.
Noi sappiamo dove andare nella nuova Europa e dichiariamo impegni chiari e precisi da realizzare con la grande forza del Partito Socialista Europeo.