Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

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Costo Totale di Possesso: quanto costa all’anno il tuo elettrodomestico?

lampadinaDal 15 Ottobre i clienti di una grande catena di distribuzione di apparecchi eletronici ed elettrodomestici possono usufruire di un interessante programma che calcola quanto costano gli elettrodomestici all’anno. Attraverso un valore chiamato Costo Totale di Possesso (CPT) potranno valutare quale sarà il costo dell’utilizzo di un frigorifero o di una lavatrice negli anni mediate appunto un software che mette insieme il costo iniziale dell’elettrodomestico, i consumi elettrici, la durata stimata negli anni ed altri parametri. Le sorprese potranno essere diverse e curiose come quella di scoprire che un elettrodomestico di “fascia bassa” con un minor costo iniziale potrà essere più caro negli anni rispetto ad uno tecnologicamente più avanzato con costo iniziale maggiore ma molto più “risparmioso” nel tempo. Chiaramente la possibilità per tutte le persone di valutare più consapevolmente i propri acquisti è sicuramente molto positiva per almeno due ragioni. La prima è immediatamente comprensibile ed è il risparmio per ogni famiglia. Il secondo è che le aziende inizialmente penalizzate dall’offerta di prodotti tecnologicamente meno avanzati, saranno spinte a competere non tanto su offerte riguardanti il prezzo di vendita (utili solo immediatamente al compratore ma che lo penalizzano nel tempo; oltre al danno economico ed ambientale a tuta la comunità), ma proprio sulla loro capacità di adeguarsi tecnologicamente con standard di consumi e prestazioni sempre migliori. Questo strumento deve, a mio modesto avviso, essere anche considerato dalle istituzioni che hanno come missione quella di preservare l’integrità dell’ambiente e di fornire strumenti ai propri cittadini per acquisti consapevoli con standard economici ed ambientali convenienti. In fondo è ciò che in parte già avviene con l’impegno delle amministrazioni ad acquistare prodotti verdi per il proprio funzionamento interno (il cosiddetto Green Procurement) o incentivando l’installazione ed il consumo di tecnologie energeticamente sostenibili. Il problema quindi di agire direttamente sul mercato favorendo un marchio rispetto ad un altro è quindi già in buona sostanza superato e superabile

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USA:Il piano sanitario di Obama passa il voto alla Commissione Finanze

La riforma del sistema sanitario cara al Presidente Obama ha conquistato una tappa importante. La commissione delle finanze del Senato americano ha dato il suo via libera (14 voti contro 9) a un testo di riforma per la protezione sanitaria negli Stati Uniti, uno dei  progetti politici più importanti del Presidente Obama. questo voto è stato considerato come cruciale per la Casa Bianca e per la maggioranza democratica impegnata da diversi mesi per l’approvazione di questo progetto. In maggioranza, gli alleati di Barack Obama al Congresso, hanno ottenuto i sostegno della Senatrice repubblicana moderata Olympia Snowe, prima sostenitrice repubblicana di questo progetto. Il progetto di legge approvato dalla Commissione Finanze ha il vantaggio di aver ricevuto una stima favorevole in termine i costi. Il Bureau del budget del Congresso (CBO) ha pubblicato uno studio su questo testo che ha concluso che la sua applicazione ridurrà il deficit budgettario americano. Secondo la CBO, il piano di riforma preparato dalla commissione finanze permetterrebbe di ottenere una risuzione del deficit di 81 milioni di dollari in dieci anni, per un costo totale di 829 miliardi di dollari.

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Obama: un programma politico da Nobel

obama_1Sono sia sorpreso che onorato dalla decisione del Comitato del Nobel. Siamo chiari: non lo considero un riconoscimento per i miei meriti personali, ma piuttosto una conferma della leadership americana e delle aspirazioni di tutti i popoli. Per essere onesti, non credo di meritare di stare in compagnia di tante figure che hanno vinto il premio in passato – uomini e donne che mi hanno ispirato, e hanno ispirato il mondo intero, attraverso la loro coraggiosa ricerca di pace. Ma so anche che questo premio riflette il tipo di mondo che questi uomini e donne – e tutti gli americani – vogliono costruire, un mondo che dia vita alle promesse della nostra Costituzione. E so che nella storia il Premio Nobel non è stato solo usato per rendere onore a una specifica conquista, ma è stato anche un mezzo per incoraggiare sfide importanti. Ecco perché accetto il premio come chiamata ad agire – una chiamata per tutte le nazioni a condividere le sfide del ventunesimo secolo.
Queste sfide non possono essere sulle spalle di un solo leader o di una sola nazione. Ecco perché il mio governo ha lavorato per creare una nuova era di impegno, in cui tutte le nazioni devono prendersi la loro responsabilità nei confronti del futuro. Non possiamo tollerare un mondo in cui si diffondono armi nucleari e dove il rischio di un olocausto atomico mette a repentaglio la vita delle persone. Ecco perché abbiamo fatto passi concreti verso un mondo senza armi nucleari in cui tutte le nazioni hanno il diritto di usare pacificamente l’energia nucleare, ma hanno anche la responsabilità di dimostrare le loro intenzioni.
Non possiamo accettare la minaccia crescente dei cambiamenti di clima che può danneggiare per sempre il mondo che lasceremo ai nostri figli – creando guerre e carestie, distruggendo le coste e svuotando le città. Ecco perché le nazioni devono accettare la loro parte di responsabilità per cambiare il modo in cui usiamo l’energia.
Non possiamo accettare che le differenze tra popoli definiscano il modo in cui ci vediamo l’un l’altro: dobbiamo cercare un nuovo inizio tra gente di fedi, razze e religioni diverse. Un inizio basato sull’interesse comune e il rispetto comune. Dobbiamo fare la nostra parte per risolvere i conflitti che hanno causato tanto dolore per così tanti anni, e questo sforzo deve includere un impegno che finalmente riconosca a israeliani e palestinesi il diritto di vivere in pace e sicurezza nelle proprie nazioni.
Non possiamo accettare un mondo in cui alla maggior parte della gente siano negate: la possibilità di avere un’istruzione e fare una vita decente; la sicurezza di non dover vivere nella paura della malattia o della violenza, senza speranze per il futuro.
E anche se tentiamo di costruire un mondo in cui i conflitti si risolvano pacificamente e la prosperità sia condivisa, dobbiamo confrontarci con il mondo che conosciamo oggi. Sono il comandante in capo di una nazione responsabile di aver concluso una guerra e che si è confrontata con un avversario spietato che minaccia il popolo americano e i nostri alleati. Sono anche cosciente che stiamo affrontando una crisi economica globale, che ha lasciato milioni di americani senza lavoro. Sono questioni che affronto quotidianamente, ma una parte di questo lavoro non potrà essere conclusa prima della fine della mia presidenza. Una parte, come l’eliminazione delle armi nucleari, non potrà essere finita prima della fine della mia vita. Ma so che queste sfide si possono vincere, se si riconosce che non può farlo una nazione da sola, un popolo da solo. Questo premio non è solo per gli sforzi del mio governo, ma per gli sforzi coraggiosi della gente di tutto il mondo.
Ecco perché questo premio va condiviso con chi combatte per la giustizia e la dignità: con la giovane donna che cammina nelle strade per difendere il suo diritto a essere ascoltata, anche di fronte alla violenza e ai proiettili; con la leader imprigionata in casa sua, perché si rifiuta di abbandonare la lotta per la democrazia; con il soldato che è morto per gli altri e per tutti gli uomini e le donne nel mondo che sacrificano sicurezza e libertà, e a volte le loro vite, per la pace.
Questa è sempre stata la missione dell’America. Ecco perché il mondo ha sempre guardato all’America. Ed ecco perché credo che l’America continuerà a essere una guida.

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Il conflitto sociale in Francia ed il movimento “Introvabile”

le_mondeRémi Barroux è l’autore di un interessante articolo comparso sul sito de “Le Monde” e che rende conto del rapporto “Entre colères ed fatalisme” di “Entreprise & Personnel”, un organismo  che riunisce le direzioni delle risorse umane  delle più grandi imprese francesi. “Introvabile” è l’aggettivo impiegato in questa nota che si riferisce a quanto sta accadendo nei movimenti sociali francesi, ma che non significa assolutamente la loro assenza. Anche se il clima sociale appare realtivamente stabile, se non sono presenti azioni collettive, gli autori del rapporto sottolineano il degrado dei rapporti sociali nella stessa società e la crescita delle frustrazioni e dei risentimenti. Il basso numero dei partecipanti alle diverse manifestazioni, secondo gli estensori del rapporto, non deve portare a mascherare il numero dei conflitti sociali, scioperi, occupazioni che  si succedono nei territori. Il malessere sociale è infatti sempre là, malgrado qualche segno di ripresa da una crisi che si traduce ancora nell’annuncio di nuove chiusure o riorganizzazioni aziendali , più in generale in una aumento della disoccupazione. Il disagio sociale non si misura più dal numero dei partecipanti alle manifestazioni interprofessionali, ma soprattutto è verificabile da quelle delle stesse aziende o di settore. Gli appelli all’azione sono numerosi e testimoniano la diversità di questo movimento “introvabile”: dal blocco dei trasportatori ai 2 milioni di partecipanti alla votazione sullo staturo delle Poste e via discorrendo. Il rischio di tracimazione  della protesta sarebbe al momento limitato da un lato dall’attivismo del Presidente francese, dall’altro dalla capacità dei sindacati di canalizzare la collera diffusa, tanto da portare gli autori del rapporto a parlare di “co-gestione” della crisi. Secondo lo stesso estensore della nota, Jean-Pierre Basilien, se la crisi continuerà si porrà un problema di coesione sociale, rammentando i moti del 2005, con l’effetto di amplificatore della crisi sulle difficoltà della condizione giovanile. Se la ripresa invece arriverà, la questione del potere d’acquisto ritornerà in primo piano. Nel momento in cui molti lavoratori si sentiranno rassicurati sul proprio impiego, la questione del potere d’acquisto ridiventerà il centro del dibattito e annuncia la ripresa di negoziati salariati pericolosi. In sostanza si potranno suscitare nuovi sentimenti d’ingiustizia o incomprensione che potranno diventare detonatori di un conflitto.
In un altro studio (realizzato da FSU per Viavoice), i francesi citano come motivazioni in grado di portarli alla mobilitazione, i salari ed il potere d’acquisto.

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Nobel per la Medicina: per la prima volta due donne vincono contemporaneamente.

nobelSono stati assegnati i Nobel 2009 per la Medicina. Elizabeth Blackburn, Carol Greider e Jack Szostak sono stati premiati per le loro ricerche e la scoperta nel 1985 del sistema che regola e protegge le estremità dei cromosomi, con importanti ricadute su almeno due settori di ricerca: l’invecchiamento delle cellule e la crescita delle cellule “buone” e “tumorali”. La scoperta dei “telomeri” e della “telomerasi” non sembra possa avere immediate ricadute sulla ricerca contro i tumori, ma apppare molto promettente e centrale per il futuro. La vera curiosità è invece che è stato stabilito un iccolo record: per la prima volta due donne hanno ricevuto insieme il prestigioso premio, segno che anche nella ricerca molte cose stanno cambiando. In meglio…

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Kit conversione motori diesel contro il blocco delle auto Euro2 diesel

Un interessante sistema di conversione di motori diesel a sistema misto diesel-metano significativamente meno inquinante è quello messo a punto dalla ETRA con il sistema ETRA Dual. La miscela composta da questi due combustibili, in combinazione con aria quale ossidante, permette una drastica riduzione delle emissioni più inquinanti, con particolare riferimento al particolato che risulta così essere ridotto di oltre il 70% e della rumorosità, che si riduce di circa 3 dB(A). Il kit di conversione da gasolio a gasolio-metano può essere eseguito su qualsiasi veicolo a ciclo Diesel, con particolare riferimento ai mezzi destinati ad operare nell’ambito urbano o extraurbano.
Un uteriore vantaggio nell’applicazione di tale dispositivo consiste nella possibilità di far funzionare nuovamente solo a gasolio il motore in qualsiasi momento, anche durante la marcia, intervenendo semplicemente su un interruttore posto sul cruscotto.

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Scudo fiscale anche per la dichiarazione fraudolenta

bilancia(dal sito Lex di Kataweb) Nella formulazione originale prevista dalla Legge anticrisi lo scudo fiscale rende non punibili i reati di omessa o infedele dichiarazione dei redditi, mentre non salva gli effetti recati da altri tipi di reati. Con la modifica apportata dall’emendamento Fleres approvato oggi in Senato e che ora dovrà essere votato dall’Assemblea la non punibilità viene estesa, ricalcando quanto previsto dal condono fiscale stabilito con la Finanziaria 2003, anche a questi reati tributari: dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti; dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici; dichiarazione infedele; omessa dichiarazione; occultamento o distruzione di documenti contabili. La stessa norma, inoltre, prevede la non punibilità per una serie di altri reati, nel caso in cui siano stati commessi per eseguire o occultare i reati tributari sopra citati ovvero per conseguirne il profitto e nel caso in cui siano riferiti alla stessa pendenza o situazione tributaria: falsità materiale commessa dal privato; falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico; falsità in registri e notificazioni; falsità in scrittura privata; uso di atto falso; soppressione, distruzione e occultamenti di atti veri; falsità concernenti documenti informatici; falsità concernenti copie autentiche che tengono luogo degli originali mancanti; false comunicazioni sociali; falso in prospetto. Va precisato che lo scudo fiscale-ter circoscrive l’applicazione alle sole persone fisiche, mentre ne restano escluse le società. Quindi l’effetto dell’estensione alla non punibilità del falso in bilancio nella attuale versione sarebbe circoscritto alla contestazione del falso in bilancio commessa dalla persona fisica nelle vesti di amministratore di società. (clicca qui per visualizzare il testo dell’emendamento)

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Alan Turing, le scuse del governo e la scomparsa dell’omosessualità

In tempi di omofobia, può essere utile rammentare il perchè il governo Britannico ha chiesto scusa alla memoria di Alan Turing per il trattamento che gli venne inflitto nel 1952 e che, malgrado tutto, non emerge granchè dalle recenti cronache giornalistiche. Malgrado Turing abbia contribuito, mediante la decrittazione del codice “enigma”, a salvare migliaia di vite durante la seconda guerra mondiale o che la possibilità di scrivere le nostre note su un computer e mandarle nella blogosfera si debba alle sue capacità matematiche, egli si rese “colpevole” di ciò che allora veniva considerato un vero e proprio crimine: l’omosessualità. Il trattamento “raccapricciante”, come viene definito nella nota del Primo Ministro inglese, fu quello conseguente alla scelta che venne fatta al matematico: o il carcere o la castrazione chimica. Turing scelse la seconda via con effetti anche devastanti, tra cui quella più plateale della crescita del seno date le massicce dosi di estrogeni che gli vennero iniettate. La storia è meglio, quindi, ricordarla tutta intera, anche sui giornali dei nostri giorni.

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Primarie a sinistra anche in Francia?

voteAnche nella sinistra francese è in corso un dibattito sulle modalità di scelta del prossimo candidato che sfiderà alle prossime presidenziali Nicolas Sarkozy: primarie di partito o primarie allargate? In questo articolo comparso sul suo sito, Jacques Attali, maitre a penser della gauche francese, ci fa un resoconto del punto della discussione d’oltralpe.

Tra i rituali della sinistra, le università estive offrono delle buone occasioni per di ritrovarsi epr sorridere, annunciare progetti per l’anno a venire e lanciare almeno un vero dibattito.
quest’anno, non solo le università estive si sono “balcanizzate” (ogni corrente della sinistra e del partito socialista hanno trovato utile tenere la propria), ma il dibattito più serio che avrebbe potuto occupare l’università socialista di La Rochelle alla fine del mese di agosto sembra scivolare in una successione di invettive patetiche.
La quesione è fondamentale: come sarà scelto il candidato della sinistra per le elezioni presidenziali del 2012? Se non si trovano rapidamente soluzioni chiare a questo problema, tutti quelli che scalpitano di vedere arrivare il proprio turno non accetteranno la legittimità delle procedure oggi presenti e si presenteranno. Avremo allora almeno cinque candidati provenienti dal Partito socialista (Ségolène Royal, Martine Aubry, Vincent  Peillon, Manuel Vals et Arnaud Montebourg) dal momento che alcuni dei migliori (Dominique Strauss Kahn et Laurent Fabius) si asterranno, permettendo a Olivier Besancenot di essere presente al secondo turno contro Nicolas Sarkozy, che sarà allora rieletto con l’80% dei voti.
Per aggirare questo ostacolo, e dare al futuro candidato della sinistra la massima legittimazione, alcuni, come l’eccellente clud Terra Nova, propongono di far designare il candidato da tutti i “simpatizzanti” del Partito socialista, o attraverso i simpatizzanti di tutta la sinistra. Per essere considerati come “simpatizzanti”, sarà sufficiente iscriversi in una lista elettorale senza costi.
Il vantaggio di questo processo sarà considerevole: il candidato sarà costretto ad un vero dibattito sul proprio programma, sarà designato grazie amilioni di persone in tutta trasparenza e simporrà su tutti gli apparati.
Tutto ciò avrà innumerevoli conseguenze: i partiti invasi dai propri simpatizzanti dovranno a poco a poco fondersi, e scegliere nello stesso modo i propri candidati per le altre elezioni; i militanti dei partit dovranno allora trovarsi altre motivazioni per aderire che quelle di designare dei candidati a delle funzioni così appassionanti e remunerative.
Tre rischi non sono da sottovalutare: in primo luogo, una più grande mobilitazione dei simpatizzanti dei partiti marginali porterebbe alla nomina di un candidato che non avrà nessuna possibilità di essere eletto: ciò proverà solo che il partito socialista, incapace di far designare uno dei suoi, non è degno di governare. Poi, un rifiuto dei vinti di accettare il voto con il ritorno alla molteplicità dei candidati: colui che farà ciò non avrà molte possibilità di vedre la propria carriera politica prosperare.
Infine, vedere i migliori candidati rifiutare di partecipare a un tale processo, temendo di essere vittime della demagogia o di colpi bassi: si può immaginare un Francois Mitterrand designato nel 1981 attraverso una tale modalità, contro un Michel Rocard allora trionfante nei sondaggi e dato come il solo capace di vincere il Presidente uscente? Ed ancora i candidato che vorrà rispamiarsi alle primarienon potrà risparmiarsi durante le stesse elezioni.
E’ dunque una possibilità da predere al volo, per la sinistra, quella di andare in questo modo lontano nel rinnovamento della propria identità. A condizione di darsi successivamente gli strumenti per trarne le conseguenze…
(Traduzione propria)

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Spaghetti tecnocracy

finanzaUn interessante articolo (con commenti altrettanto interessanti) sul rapporto tra tecnocrazia e politica, si può trovare sul sito de “lavoce.info” con il titolo Tequila Tecnocracy. In sostanza pare che in Messico si stia affermando e venga chiamata a ricoprire importanti incarichi di overno, una classe di tecnocrati formatasi negli Stati Uniti che sta,inoltre, varando un vero programma riformista. il paragone con l’Italia è scontato. Particolarmente interessanti sono la chiusura con annessa morale dell’articolo e, come si diceva, gli stessi commenti. Riporto qui la chiusura, ma vi consiglio davvero di sfogliare i commenti il cui tenore è riassumibile con ” la popolazione messicana non sembra guadagnarci nulla” e ” anche il deficit del Messico fu causato da tecnocrati di scuola americana. Ciò non toglie che le righe seguenti abbiano un forte tasso di verità
“Il paragone con l’Italia è deprimente. Da decenni ormai parliamo di “riforme strutturali” volte a tenere sotto controllo il debito pubblico e a riavviare la crescita, ma non le abbiamo mai realizzate. In parte ciò dipende da una classe politica di modesta levatura (con lodevoli eccezioni, certo) e perciò poco sensibile alle nozioni dell’efficienza e del bene pubblico. Si assiste inoltre a una progressiva polarizzazione ideologica che conduce a leggere tutto attraverso lenti faziose, di un colore o di un altro, e a premiare la lealtà sopra la competenza.
In Messico, per contro, l’etica meritocratico conta più della lealtà di partito. L’attuale ministro delle Finanze, per esempio, è stato scelto nonostante non avesse legami precedenti con il Pan, il partito di governo. Evidentemente, agli occhi del presidente Calderon, il curriculum del ministro, che ha un PhD della University of Chicago ed è poi diventato Deputy Managing Director del Fmi, compensa la mancanza di credenziali partitiche. E si potrebbero fare molti altri esempi.
Se il Messico ha la sua “tequila techocracy”, è ipotizzabile per l’Italia una “spaghetti technocracy”? Non ci faremmo grande affidamento. I Miguel, cioè i talenti, non sembrano mancare sia fuori che dentro l’Italia, almeno a giudicare dalle posizioni che ricoprono in ranking internazionali. Ciò che manca sono i Felipe, i politici interessati a cooptare i Miguel. E i pochi Felipe che ci sono, non possono far molto per via di una serie di condizioni pre-esistenti.”

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