Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

Browsing the archives for the Sezioni category.

Traffico, smog e Galileo

Quando leggo sui giornali della bagarre che si è accessa su traffico e smog – storia che conosco bene come alcuni sapranno – e sulle diverse dichiarazioni degli attori di questa storia, mi viene in mente Galileo: “Parmi d’aver per lunghe esperienze osservato tale essere la condizione umana intorno alle cose intellettuali, che quanto altri meno ne intende e ne sa, tanto più risolutamente voglia discorrerne; e che, all’incontro, la moltitudine delle cose conosciute ed intese renda più lento e irresoluto al sentenziare circa qualche novità”.

(altro…)

Negli USA le imprese possono finanziare le campagne elettorali

Una notizia “curiosa” in tempi di campagne elettorali arriva da “Le Monde”: negli Stati Uniti le imprese possono di nuovo finanziare le campagne elettorali. La corte suprema americana infatti ha tolto il limite al finanziamento delle campagne elettorali per le imprese, limite in vigore da circa 20 anni. Il tutto invocando il primo emedamento della costituzione. “Quando il governo usa il suo potere per decidere se qualcuno possa ottenere una informazione o a quali fonti non può accedere, ricorre alla censura per controllare il pensiero – ha commentato la Corte -. Le imprese, come gli individui, non hanno un pensiero unico. Noi non troviamo alcun base all’affermazione secondo la quale, quando si tratta di politica, il governo possa imporre delle restrizioni a chiunque; a storia e la logica non ci permettono di arrivare a questa conclusione”.

(altro…)

Insieme per Bresso. La lega e Berlusconi rubano un anno di scuola ai nostri ragazzi

logoinsiemeperbressoCosa possiamo aspettarci nelle nostre Regioni da chi in Parlamento vota una norma che abbassa di fatto il limite scolastico da 16 a 15 anni? Spero davvero che tutti noi ragioneremo a fondo su questa manovra che avrà delle conseguenze davvero pesanti. Infatti, proprio nel momento in cui l’Unione Europea spinge per accrescere gli anni di formazione a scuola e combatte contro la dispersione scolastica anche come arma contro la disoccupazione e l’impoverimento del potere di acquisto delle persone – un diplomato ed un laureato guadagnano in media circa il 9% in più rispetto a chi non ha questi titoli di studio – il nostro Governo indica le prossime politiche da attuarsi nelle Regioni e nelle Province. In sostanza i nostri ragazzi sono invitati ad uscire il prima possibile dal circuito scolastico facendo in modo che non abbiano la possibilità di combattere ad armi pari con i loro colleghi europei. I prossimi governatori regionali saranno quindi incaricati di spingere sempre più il nostro sistema scolastico ad una divisione  che creerà indirizzi di serie A (licei), di serie B (istituti professionali) e di serie C (scuole professionali). Oltre a strizzare l’occhio a tutti coloro che vorranno abbandonare del tutto anche un anno prima, la formazione scolastica. Se, come dice il Consiglio Europeo “il futuro dell’economia e della società europea dipenderà dalle abilità dei suoi cittadini e che queste a loro volta richiedono un aggiornamento continuativo caratteristico delle società basate sulla conoscenza” direi che i dubbi di cosa possiamo aspettarci da governi regionali a guida leghista (ricordate che Cota è presidente dei deputati della lega) o berlusconiani svaniscono. Non è in questo modo, infatti, che si favorisce un apprendistato sempre più qualificato e ricco di conoscenza se aboliamo un anno di scuola importantissimo per dare ai nostri giovani strumenti maggiori proprio per accrescere le loro conoscenze.
come candidato nella lista “Insieme per Bresso” il mio impegno sarà certamente fermo per ostacolare una norma che ruberà un anno di formazione ai nostri giovani proprio in un momento della loro vita particolarmente importante per il loro sviluppo e per le scelte che influenzeranno la loro vita futura.

(altro…)

Ignazio Marino, Bologna e una proposta per le regionali

chirurghiIl fatto è noto da un articolo comparso oggi sul Corriere della Sera: l’accordo con Ignazio Marino per operare nelle sale dell’ospedale bolognese, sarebbe saltato a causa della scelta del chirurgo di presentarsi alle Primarie del PD contro Bersani, a cui i vertici dell’Ospedale sarebbero molto vicini. Se è da notare lo stile che Ignazio Marino ha tenuto in questa vicenda, negando complotti e ragioni do contrasto con il Segretario delPD, sono pienamente d’accordo con ciò che propone nel video comparso sul suo sito. Innanzitutto che la questione della sanità diventi argomento centrale nella prossima campagna elettorale per le regionali – dato anche che le Regioni sono tra i principali attori delle politiche sulla salute. Ma il punto centrale è che i cittadini governati nelle regioni del centrosinistra ( anche nelle altre, per carità) entrando in un Reparto ospedaliero, possano davero essere sicuri che i Primari – e non solo aggiungo io – a capo di quei reparti, siano i medici migliori che si potessero scegliere per quelle funzioni e non dei semplici “nominati” dalla politica. Sembrerebbe semplice ed ingenuo tutto ciò ma, conoscendo gli intrecci che nell’attuale sistema sono inevitabili tra politica e sanità, sarebbe sicuramente un grande passo in avanti. Un programma di centrosinistra dovrebbe infatti prevedere un distacco nei fatti tra la politica e la nomina dei Direttori Generali e dei medici chiamati alla direzione delle strutture. Credo sia un buon obbiettivo per cui battersi, certamente difficile nei fatti e nell’impostazione “culturale” oggi presente, ma possibile.

(altro…)

Insieme per Bresso. Noi non abbiamo paura

logoinsiemeperbressoNoi non abbiamo paura. A differenza di altri, il nostro impegno, la nostra passione non nascono contro qualcuno o qualcosa, ma sapendo che esistono le intelligenze e gli strumenti per riformare ciò che non funziona e progredire.
Per questo accettiamo la sfida del governo della nostra Regione e chiediamo il sostegno di tutti coloro che pensano che la divisione e la paura non siano programmi politici.
Non abbiamo paura di essere riformisti perchè sappiamo che riformismo significa discutere e confrontarsi per convincere, non imposizione dall’alto; perchè non si può fare il bene delle persone “malgrado” ciò che le persone stesse pensano. Il nostro riformismo non è una “mezza misura”, ma al contrario le fermezza delle nostre convinzioni con la certezza che queste non valgono nulla se non ottengono la partecipazione dei cittadini.
Non abbiamo paura dell’innovazione nelle sue diverse forme, ma anzi la ricerchiamo.
Non abbiamo paura di confrontarci con il mercato quando questo è sano e correttamente vigilato. Non abbiamo paura di riconoscere le disfunzioni della cattiva amministrazione e il ruolo positivo delle imprese in diversi settori, ma sappiamo che esistono eccellenze della gestione pubblica che forniscono servizi di alta qualità ed al minor prezzo possibile che vanno salvaguardati.
Non abbiamo paura della crescita e dello sviluppo nel campo della salute, perchè il nostro obbiettivo è il benessere delle persone. Nuove tecniche, nuovi farmaci, nuovi sviluppi dell’ organizzazione sanitaria non possono che avere un fine: la crescita della nostra salute, la risposta ai nostri bisogni di benessere e di accesso alle cure. Un ospedale non serve a coloro che vendono farmaci o attrezzature, ma ai cittadini che ne usufruiscono.
Non abbiamo paura dell’innovazione tecnologica, perchè non crediamo ai miti di un passato in cui si stava meglio.
Non abbiamo paura nella possibilità di convivenza delle diverse culture, perchè siamo ben coscienti della maturità e dello sviluppo del nostro cammino nel secoli e non abbiamo paura del confronto. Uomini che possiedono valori e principi forti e consolidati, non avranno mai paura del confronto e non avranno paura di arrivare ad un accordo perchè sanno in che cosa credono.
Noi crediamo negli uomini che tutti i giorni prendono decisioni e non hanno paura di fare il  proprio lavoro, che hanno il coraggio di lavorare con una pressa o un tornio, di impegnarsi in un intervento chirurgico, di cambiare le regole del proprio lavoro rischiando anche il benessere economico della propria famiglia, di progettare un ponte e di costruirlo, di scegliere di lavorare in condizioni difficili ed incerte, di essere lì dove altri non vogliono essere.
Noi crediamo che Mercede Bresso in tutti questi anni abbia dimostrato di sapere e volere scegliere, anche quando altri non avevano il coraggio di farlo. Anche per questo abbiamo scelto di sostenerla e di impegnarci con Lei. Scegliendo il coraggio dell’innovazione e del progresso al posto di governare sulle paure.

(altro…)

Body Scanner ed esposizione

bodyscanner Imperversano le immagini sul body scanner che, verosimilmente, entrerà prima o poi in funzione nei vari aeroporti del mondo. Due considerazioni. La prima è quella sugli effetti riguardo alla salute. Personalmente come tutte le specialità chirurgiche che usano Rx in sala operatoria, dobbiamo periodicamente fare corsi con esami finali sull’uso di apparecchi di questo tipo, dove viene sempre messo in evidenza il danno e i minimi tempi di esposizione a cui deve essere sottoposto il paziente – ed anche tutta l’equipe di sala operatoria -. Della serie: prima di fare una lastra, di qualsiasi tipo e di qualsiasi dose, pensaci almeno trenta volte e se puoi evitarla, evitala. Non immagino quindi quante lastre dovrà farsi con questo sistema un pendolare ( e non voglio minimamente immaginare che questo sistema possa essere usato per bambini ed adolescenti!!!). La seconda – più leggera – rigarda le immagini che viaggiano sui giornali e sulla rete: ma per accorgersi di un pistolone piazzato “supram culum” come quello qui a fianco, non esistono altri sistemi altrettanto veloci e sicuri?

(altro…)

I consumi divorano il pianeta in 5 anni aumentati del 28%

terra(di Antonio Cianciullo via Repubblica web)

Qualche zoommata: i bambini inglesi riconoscono più facilmente i diversi Pokémon che le specie di fauna selvatica; i bambini americani di due anni non sono in grado di leggere la lettera M, ma molti riconoscono gli archi a forma di M dei ristoranti McDonald’s; due cani pastore tedeschi consumano più risorse in un anno di un abitante medio del Bangladesh. E un dato d’assieme: i 500 milioni di individui più ricchi del mondo (circa il 7 per cento della popolazione globale) sono responsabili del 50 per cento delle emissioni globali di anidride carbonica, mentre i 3 miliardi più poveri sono responsabili di appena il 6 per cento delle emissioni di CO2. (…)

Continua a leggere su Repubblica.it

(altro…)

Insieme per Bresso. La sistemazione del territorio come grande opera verde

logoinsiemeperbresso Tra i diversi obbiettivi prioritari che è necessario porsi nella prossima legislatura regionale, esiste quello della messa in sicurezza del nostro territorio anche dal punto di vista idrogeologico. Se è pur vero che è necessario agire a livello di prevenzione dei rischi, negli ultimi anni i recenti episodi di dissesto idrogeologico pongono sempre più in evidenza come la nostra Regione debba essere “messa in sicurezza” con rapidità ed iniziando una grande operazione a tutto campo in diversi settori, a partire dalla sistemazione dei bacini fluviali. Non credo sia necessario, infatti, richiamare alla memoria gli eventi disastrosi succedutisi nel tempo, anche se esiste una sorta di perdita di memoria che ci colpisce poco tempo dopo questi eventi. in realtà questa potrbbe configurarsi come una vera e propria “grande opera” con effetti sicuramente benefici anche dal punto di vista economico, muovendoun insieme di capitali, di conoscenze, di possibilità di lavoro persino superiori a quelle che l’industria manifatturiera sta lasciando sul campo. La costruzione di una specializzazione in questo campo, ci permetterebbe inoltre di essere leader anche in altre aree del Paese ed in un settore che assicurerebbe capacità di lavoro per molti anni e continua innovazione tecnologica. Un “lavoro verde”, insomma, su cui un’amministrazione pubblica non può che giocare un ruolo centrale, non tanto perleeventualità capacità di spesa, ma soprattutto per le conoscenze che detiene del territorio – che devono essere implementate – e per la necessità di decisione operativa che un Ente come la Regione possiede per propria natura. Puntare su un piano di sistemazione e difesa del territorio può davvero diventare un motore di sviluppo permanente, di creazione di lavoro ad alta specializzazione senza pericoli di delocalizzazione su cui è necessario puntare in maniera prioritaria. Il nostro impegno sarà quindi quello di porre in piano queste necessità e di lavorare affinchè settori come questo possano trovare maggiore attenzione e siano posti ai vertici delle priorità delle politiche della Regione Piemonte

(altro…)

Conviene far figli in Italia?

censis_280x200Da diverso tempo sappiamo che l’Italia è un Paese a “crescita zero”. Ma “conviene” fare figli in Italia? E’ chiaro come la maternità non sia certamente una scelta che si compie su basi “economiche”, ma queste possono sicuramente condizionarla, con i risvolti che ben sappiamo di impoverimento generale del Paese. E quindi, oltre a trasformazioni di tipo culturale, è vero che l’instabilità economica e lavorativa influiscono nel deprimere il numero di nascite in Italia? Un indizio in questo senso ci viene fornito dai dati elaborati dal CENSIS nella relazione 2009. Prendendo in esame i dati del 2005 le cifre ci dicono che il 55,2% delle donne che hanno avuto un figlio erano occupate e che a loro sia stato erogato complessivamente l‘84,0% delle prestazioni per la maternità (pari mediamente a 5000 euro). Le donne disoccupate che hanno partorito rappresentavano invece una quota del 5,2%, mentre le madri in condizione non professionale rappresentavano il 39,6%. Associando anche una rilevazione ISTAT che cita come molte madri non affrontano una ulteriore gravidanza, pur desiderandola, per motivi “economici” nel 20,6% e di lavoro nel 9,6%, il quadro diventa più nitido. La condizione lavorativa è quindi sicuramente un impulso importante per aumentare il tasso di natalità. Ma al di là di tutte le considerazioni che è possibile estrapolare, questo quadro ci consegna un’indicazione precisa per la politica. Questi dati infatti confermano come il mercato del lavoro rappresenti uno strumento formidabile e ineludibile per qualsiasi politica che abbia come meta l’aumento della natalità del nostro Paese, quasi il canale privilegiato attraverso il quale agire.

(altro…)

Insieme per Bresso: sanità alle elezioni regionali 2010

logoinsiemeperbressoLa discussione sui temi della sanità – sicuramente momento centrale del prossimo confonto elettorale di marzo – inizia già a deragliare, soprattutto riguardo i legami che i temi dell’economia hanno con quelli dell’organizzazione sanitaria. Salutare a questo riguardo è riprendere alcune note che Nerina Dirindin e Paolo Vineis hanno appuntato nel loro bel testo “Elementi di economia sanitaria” sui rischi di un errato approccio tra questi due mondi.
Il primo rischio è quello del “mito dei modelli”, che si riferisce alla convinzione di come sia possibile applicare alla sanità modelli di analisi, valutazione e controllo propri di altri settori, sperimentati nelle realtà private di produzione e scambio di beni. Così come la fiducia nell’importare nel settore sanitario modalità manageriali tipiche di altre realtà. L’organizzazione della salute ha infatti peculiarità e complessità riconosciute che non permettono queste trasposizioni.
Un secondo mito da cui guardarsi è quello definito come quello della “cassetta degli attrezzi”. L’impiego di nuovi strumenti di gestione fornisce spesso l’impressione, soprattutto tra gli operatori sanitari, di essere un moltiplicatore di informazioni (veri epropri metri cubi di tabulati) non utilizzabili a fini decisionali. La capacità dilettura di questa gran massa di informazioni è infatti ancora estremamente modesta e le ricadute sui processi di decisione sono del tutto ionsoddisfacenti.
L’ultimo è quello della “quadratura dei conti” dove l’errore è considerare l’equilibrio economico-finanziario come un obiettivo, a volte anche l’unico, da raggiungere e non come un vincolo da rispettare. La preoccupazione è che l’attenzione nei confronti dell’efficienza possa far passare in secondo piano quella dell’efficacia sul contributo che le prestazioni della sanità possano portare al miglioramento dei livelli di salute collettiva e di capacità di rispondere ai bisogni, sempre in trasformazione, della popolazione. Un eccesso di efficientismo potrebbe portare a dimenticare la valutazione dell’efficacia complessiva del servizio, la capacità di un’azione di raggiungere l’obbiettivo per la quale era stata congeniata.
Tenendo conto di tutto ciò risulta chiaro come il riferirsi a modelli “lombardi”, porsi come fine l’efficienza senza prendere in considerazione l’efficacia delle prestazioni, riferirsi a semplici dati economici, siano posizioni che gettano fumo negli occhi e che non portano da nessuna parte. Posizioni, peraltro, come sempre portanti nel centrodestra piemontese e nazionale.

(altro…)