Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

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Jacques Attali: Il grande dibattito

Quello di formidabile, tra le altre cose, nella democrazia americana, è che essa sa di quando in quando trasformare una discussione politicamente agitata in un dibattito costituzionale di alto valore. E le questioni di budget ne hanno fornito un positivo pretesto.

Tutto inizia con i Padri fondatori della Costituzione americana che, dalla fine dal 18mo secolo si sono confrontati per sapere se fosse necessario o no scrivere nella Costituzione americana l’obbligo di far finanziare dalla spesa pubblicadalla generazione che ne beneficia.(…) La questione diviene oggi d’attualità, attraverso un appassionato dibattito, con la riforma della sanità del Presidente Obama.

Rifiutando di gettare le armi, dopo il voto del Congresso, i Repubblicani hanno intrapreso diverse manovre per far fallire il piano di copertura universale sanitaria (che coprirà i 32 milioni di americani con meno di 65 anni ancora sprovvisti oggi di ogni assicurazione di malattia, in quanto le persone più anziane sono già coperte dal sistema Medicare/Medicaid).

La critica più interessante proviene da 14 Stati repubblicani, capeggiati dall’ex governatore della Florida, un certo Jebb Bush, figlio dell’uno e fratello dell’altro. Essi pretendono di dimostrare che questa riforma è incostituzionale, perchè forza i cittadini americani a sottoscrivere un’assicurazione. Ora, dicono, un’assicurazone è un bene privato e nulla può obbligare a comprare un bene privato. Magnifico dibattito. E‘ lo stesso principale dibatitto all’interno del quale ci si può ancora dire di destra o di sinistra.

All’interno di tutte le società democratiche, il ruolo unico dello Stato è quello di fornire ai cittadini la sicurezza e, per far questo, di far  pagare loro un’assicurazione, che chiamano imposta o tassa sociale. La sicurezza delle vite e dei beni esige, per tutti i sostenitori della democrazia, la presenza di eserciti, polizie, giudici, prigioni, diplomazia. Esige anche per alcuni la presenza di trasporti collettivi, di reti d’energia e di comunicazione. Esige, infine, per altri ancora, dei modi pubblici di formazione, di trovare un lavoro, d’essere protetti contro le alee della vita come le malattie, le dipendenze, la vecchiaia.

La questione è sapere se una società può forzare i propri membri a considerare questi beni come pubblici. E in particolare, in materia di salute, se può decidere che laprima ssicurazione sia obbligatoria. questa è la sola questione che definisce il perimetro della spesa pubblica.

A mio avviso, una prima assicurazione può essere obbligatoria se colui che deciderà di non pagarla produrrà un danno agli altri e a sè stesso. Un cittadino che non paga la propria parte di imposte destinata alla difesa, nuuocerà alla qualità della difesa di tutti senza poter assicurare la difesa a sè stesso. Allo stesso modo, non pagando lapropria parte di imposta sulla sanità, un cittadino, anche se può finanziarsi da solo la sanità, nuoce alla salute degli altri, mettendosi nella situazione di non poter sognarsi di essere contagioso. In Francia, il crescere dei bisogni e del deficit ci forzerà presto a porci chiaramente la stessa questione.

Jacques Attali (traduzione personale)


Patto per il software libero

vota per il software libero! (banner)Anche quest’anno ho sottoscritto con piacere  il Patto per il software libero promosso dal sito carocandidato.it.  Il Software Libero e le attività di chi lo sviluppa ed utilizza assumono un ruolo chiave nell’era digitale: contribuiscono alla realizzazione delle libertà fondamentali, alla condivisione della conoscenza ed alla riduzione del «divario digitale». Inoltre, il Software Libero è un bene per tutti i cittadini; è uno strumento per rafforzare l’economia, la competitività e l’indipendenza tecnologica dell’Italia e dell’Europa.
Il Software Libero è un bene comune, da proteggere e sviluppare. La sua esistenza si basa sul diritto degli autori di rilasciare il loro software congiuntamente al codice sorgente, e sul diritto garantito a chiunque di usarlo, copiarlo, adattarlo e ridistribuirlo, nella sua forma originale o modificata. L’impegno è quello di Incoraggiare con i mezzi istituzionali a disposizione le amministrazioni ed i servizi pubblici a sviluppare ed utilizzare prioritariamente Software Libero e standard aperti;
Supportare politiche attive a favore del Software Libero, ed oppormi ad ogni discriminazione nei confronti di questo;
Difendere i diritti degli autori e degli utenti di Software Libero, in particolare richiedendo la modifica di ogni norma che indebolisce tali diritti, ed opponendomi ad ogni iniziativa legislativa che avrebbe questo effetto.

Insieme per Bresso: più voce ai lavoratori della salute

La sanità non è solo conti e cifre. Anzi, non è proprio una partita economica ma un cuore pulsante di persone che tutti i giorni scelgono di porsi al servizio di altre persone al di là della fatica, degli orari di comodo, spesso del proprio tempo libero e della famiglia. La sanità sono le persone e la storia che tutti i giorni, lontano dai riflettori e dalle cronache scandalistiche, viene raccontata negli ospedali, ambulatori e presidi grandi e piccoli. La sanità non sono solo interventi di eccellenza, perchè l’eccellenza per essere praticata necessita di una grande e larga base di cure che possono sembrare meno importanti, ma che spesso possiedono la stessa complessità di un cuore o fegato nuovo. Dopo aver messo a posto i conti fallimentari di dieci anni di governo di destra, ora possiamo dedicarci ad una nuova sanità fatta di persone. Per questo è certamente necessario dare maggior fiducia e maggior spazio a chi la salute la costruisce tutti i giorni. e non è un problema economico: il riconoscimento del proprio lavoro, della propria professionalità non è un problema solo di soldi. il mio impegno sarà quello di creare tutte le condizioni, le strutture, le modalità attraverso cui i lavoratori della sanità possano entrare a pieno titolo nella programmazione sanitaria, possano partecipare in maniera decisiva alle scelte che ora sono in mano solo a poche persone. Attivare maggiore democrazia significa rendere più incisivi e determinanti gli spazi nei quali la professione della salute deve parlare: dai consigli dei sanitari alle voci sindacali. Maggiore rappresentazione dei lavoratori della salute significa maggiore rappresentazione di chi è tutti i giorni più vicino a chi necessita di assistenza.

Insieme per Bresso: il nostro programma

PROGRAMMA DI GOVERNO 2010 – 2015

“Voglio che tutti sviluppino il proprio talento, liberino le proprie energie

perché tutti aiutino la società a crescere”

Mercedes Bresso

Piemonte, traiettorie di futuro

Questo è il nostro programma di governo. Affronta i problemi in modo diretto come nostra abitudine e dichiara apertamente i principi e i valori che lo ispirano.

Si rivolge a tutti i cittadini, uomini e donne, alle forze vive della società senza pregiudizi, per costruire insieme, partendo dalla nostra Regione, un Paese nuovo.

Abbiamo fatto molto, bene e nella direzione giusta. Ma in una situazione eccezionale come quella che stiamo vivendo occorre un nuovo slancio, un riscatto del Piemonte da una crisi di straordinaria portata che ha radici lontane e profonde, per sostenere la speranza e la fiducia nella crescita individuale e collettiva come obiettivi praticabili.

Per queste ragioni vogliamo sostenere la società piemontese, le nostre comunità per far in modo che il Piemonte possa intraprendere le traiettorie del futuro che ci attendono.

Favorire l’economia creativa e digitale, le tecnologie verdi, la formazione lungo tutto l’arco della vita, la salute e il benessere economico, la qualità del lavoro, un nuovo welfare per le famiglie, lo sviluppo sostenibile non è solo promuovere politiche di settore ma scegliere delle priorità politiche, delle traiettorie sulle quali uomini e donne di questa regione debbono poter avere opportunità eguali di esprimersi, di fare, di avere risposte.

Il ruolo delle istituzioni è quello di governare, saper anticipare, e costruire strumenti e soluzioni che permettano alle persone e alla collettività di aspirare al soddisfacimento dei propri bisogni nel rispetto dei diritti di ciascuno, senza lasciare indietro nessuno.

Appena eletta è nostra volontà chiamare a raccolta le nostre migliori energie per ragionare insieme su quale futuro vogliamo, tutti insieme, dare al Piemonte.

Questo programma vi racconta quali sono i valori che ispireranno la nostra azione di governo nei prossimi 5 anni.

(click qui per scaricare il programma)

Codice Deontologico dei Medici: articolo 5, un impegno per salute e ambiente.

Art. 5 del Codice Deontologico dei Medici Chirughi -  Educazione alla salute e rapporti con l’ambiente

“Il medico è tenuto a considerare l’ambiente nel quale l’uomo vive e lavora quale determinante più importante della salute dei cittadini. A tale fine il medico è tenuto a promuovere una cultura civile per l’utilizzo appropriato delle risorse naturali anche allo scopo di salvaguardare l’utilizzo stesso da parte delle future generazioni”.


Insieme per Bresso: partire dalle diseguaglianze di salute

Mi è stato chiesto, in questi giorni, su cosa concentrerei l’attenzione se avessi la possibilità di incidere sulle politiche sanitarie. La risposta ” a pelle”, in realtà quasi automatica dati i diversi anni di osservazione delle politiche sanitarie nel nostro Paese, è stata quella di indirizzare l’azione sulle diseguaglianze di salute presenti nella nostra Regione. I motivi, per farla semplice, sono molteplici ma quelli più facilmente comprensibili si possono riassumere in pochi punti. Ad esempio le diseguaglianze di salute sono la dimostrazione che è possibile far migliorare un gruppo di popolazione meno sano portandolo alle condizioni di quello più sano. Esiste cioè un serbatoio di salute, di morti evitabili, di spese sanitarie che si potrebbero risparmiare che non ha nulla a che fare con il possedere un po’ di “fortuna genetica”. Il problema, come ci dimostrano diversi studi, è “semplicemente” sociale perchè in tutte le diverse malattie, anche quelle genetiche, si osservano le stesse variazioni di mortalità con una costante fondamentale: il ceto sociale. (altro…)

Insieme per Bresso: la piccola motrice e la brava locomotiva

Mi è capitato di sentire e leggere qualche dubbio da parte di qualche graduato del Partito Democratico, sull’opportunità della presenza della nostra lista Insieme per Bresso alle prossime elezioni regionali, vista quasi come un competitore, un disturbatore dello stesso PD. Ciò mi fa venire in mente una storiella che si racconta ai bambini americani prima di andare a letto: The little engine that could. In sostanza la storia racconta di una brava locomotiva la cui missione è portare giocattoli e dolci ai bambini buoni oltre il monte. Ma poi accade l’incredibile: il trenino si ferma all’improvviso, senza colpe e motivi. I giocattoli sul treninovengono presi da paura e sconforto, ma poi pensano che su quei binari passano molti treni e qualcuno darà loro una mano. Ma le cose sono subito diverse. Una dopo l’altra passano molte locomotive, alcune scintillanti e bellissime cariche di persone importanti e non di caramelle e giocattoli, una potente capace di portare carichi ben più pesanti: tutte ignorano le richieste perchè tutte si sentono superiori alla brava locomotiva. Alla fine, quando il carico stava per perdere la speranza si avvicina una piccola motrice che non sembra molto potente e non ha mai attraversato la montagna. Ma i bambini oltre la montagna hanno bisogno di ricevere i loro regali. Sebbene non abbia alcun interesse particolare ad aiutare il treno ed il suo carico, la piccola motrice prende a cuore la situazione come fosse la sua e decide di fare tutto ciò che è in suo potere per aiutarli ed inizia a spingerli su per la montagna. Non è facile e richiede tutta la sua forza e mentre risale su per la montagna continua a ripetere: “ credo di farcela, credo di farcela”. E con la sua fiducia, la sua motivazione a riuscire e sua sua importante meta cela fa davvero. E mentre comincia a scendere la montagna sorride tra sè e sbuffa ritmicamente: “ Credevo di farcela, credevo di farcela”.
Mettete voi i nomi alla brava locomotiva, alla piccola motrice ed ai treni scintillanti con vagone ristorante.

Insieme per Bresso: La Fiera delle Sanità

Un interessante articolo di Tommaso Trenti apparso sul sito www.lavoce.info ha ripreso la recente proposta del Governo di ridurre alcune tariffe per prestazioni di laboratorio diagnostiche sanitarie, precedentemente regolate da un decreo ministeriale del 1996. Guardando le diverse realtà regionali, si scopre così che le diverse analisi che tutti noi eseguiamo prima o poi, hanno costi consistentemente diversi se si abita in Emilia Romagna o in Sicilia. Il fatto è poco comprensibile perchè sono prestazioni simili su tutto il territorio nazionale e non sono inserite nei percorsi che ad esempio segue un cittadino che viene ricoverato. Se è difficile pensare che i costi di produzione degli esami sono gli stessi così come quelli delle risorse umane (regolati da contratti nazionali) perchè queste differenze? Se la domanda è di difficile risoluzione, esistono però almeno due condizioni che sono invariabilmente legate al maggior prezzo: il numero dei laboratori e la percentuale degli erogatori privati. Ma è soprattutto la conclusione dello studio che è da sottolineare:
“…è molto verosimile che una riduzione nella remunerazione degli esami di laboratorio provochi non pochi problemi per i laboratori, sia pubblici che privati, nelle Regioni che ora applicano il tariffario nazionale in modo virtuoso, con serie difficoltà a mantenere attive politiche d’innovazione tecnologica e professionale così mettendo a rischio la diagnostica offerta ai cittadini. Mentre la revisione poco o nulla inciderà nelle realtà regionali che dovrebbero essere incentivate e spinte a una maggiore efficienza produttiva utile a ottenere effettivi e consistenti risparmi. Anche partendo da un aspetto se si vuole marginale, come quello offerto da tre esami di diagnostica di laboratorio, non si può non concordare con Daniela Minerva, quando nel suo libro “La Fiera delle Sanità” afferma come la sanità italiana sia un mosaico di identità e valori ove chi è stato capace di governare le risorse e responsabilizzare tutti ce l’ha fatta. Chi invece ha sprecato denari ed energie in clientele e convenzioni no.”
In Piemonte il Governo Regionale di Mercedes Bresso è stato capace di governare in maniera trasperente e efficiente le risorse con la responsabilizzazione di tutti. Stiamo attenti a consegnare la nostra salute e la nostra sanità al modello “lumbard” privatistico e costoso. Fermiamoli sul Ticino! Sosteniamo Mercedes Bresso alle prossime elezioni regionali.

Mercedes Bresso Presidente del Comitato delle Regioni europee

bresso 2(ANSA) – BRUXELLES, 29 GEN – La presidente del Piemonte Mercedes Bresso diventera’ presidente del Comitato delle regioni europee.
Dopo la conferma della sua candidatura avvenuta oggi nel gruppo Pse del parlamentino che a Bruxelles riunisce i rappresentanti delle regioni e degli enti locali europei, Bresso assumera’ l’incarico, cosi’ come previsto dal regolamento, in alternanza con un rappresentante indicato dal gruppo dei popolari. Spettera’ al negoziato tra i due gruppi indicare chi per primo assumera’ l’incarico: il nuovo presidente sara’ eletto il 10 febbraio prossimo nella seduta plenaria del Comitato delle regioni.
‘Si tratta di un incarico prestigioso e di un impegno internazionale importante’, ha detto Bresso sottolineando come ‘questa sia una risposta concreta a chi come Roberto Cota dice che siamo isolati in Europa’ e un ‘segnale importante’ dopo che l’Italia ‘ha bucato tutte le candidature’.
Due le priorita’ indicate da Bresso con il suo impegno in Europa: il futuro dei fondi Ue e la cooperazione nell’area del Mediterraneo. Nella battaglia per i fondi strutturali, Bresso intende ‘impegnarsi per il mantenimento per gli aiuti anche a regioni come quelle italiane del centro-nord e non solo, come vorrebbero alcuni, per quelle piu’ povere’. L’altro punto importante, ha aggiunto Bresso, e’ quello di sviluppare politiche di cooperazione nel Mediterraneo per l’apertura dei mercati e affrontare la questione dei flussi migratori. Le regioni hanno di recente dato vita a Barcellona ad un’Assemblea euro-mediterranea che riunisce rappresentanti di entrambe le sponde. (ANSA).

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Differenze

logoinsiemeperbressoLoro guardano i centri urbani degradati e vedono i volti induriti i chi spaccia la droga, delle madri tossicodipendenti e dei padri latitanti. Noi guardiamo i centri urbani degradati e vediamo i volti dei bambini, che si meritano una casa e un’infanzia. Loro guardano i centri urbani degradati e vedono le famiglie distrutte.Noi guardiamo i centri urbani degradati e ci domandiamo cosa diventerebbero i nostri figli se dovessero crescere in quelle famiglie sconquassate. Loro guardano i centri urbani degradati con rabbia e disprezzo e si domandano: “Perchè non riescono a comportarsi come noi?”. Noi guardiamo i centri urbani degradati con tristezza e ricordiamo la frase: ” Là, se non fosse per grazia di Dio, ci potrei essere io”. Loro guardano i nostri centri urbani degradati e vdono la loro bassezza morale. Noi guardiamo i centri urbani degradati e vediamo la nostra responsabilità morale. (Da: “La mente politica” di Drew Westen)

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