Ne sentiremo di tutti i colori su questa storia di Fini e Berlusconi. Il quadro che ci appare, però, sembra più essere quello della fine del bipolarismo così come l’abbiamo conosciuto. Non è escluso che questa implosione dalle parti della destra non abbia similitudini anche a sinistra, anche se sotterranee e apparentemente meno clamorose dato il ruolo di opposizione. Basterebbe solamente richiamare le recenti fibrillazioni avvenute nel panorama europeo degli eletti italiani, dove sembrano riaffacciarsi gli spettri di DS e Margherita che, comunque, tengono in piedi le rispettive “aziende” economiche a cui affluiscono diversi finanziamenti e costituiscono ancora delle cassaforti certamente non vuote. Il dato rimane lo stesso: la fine del bipolarismo con una stagione di nuove formazioni intermedie in grado di unirsi o dividersi formando nuove aree politiche con capacità numerica diversa rispetto al quadro attuale ed in grado di sperimentare governi diversi a livello nazionale ma soprattutto locale. Dal mio punto di osservazione, spero che invece il centrosinistra possa ricompattarsi e trovare quel minimo comun denominatore che da solo finora non ha trovato – e forse cercato con la dovuta forza.
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
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Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato dai legali del Presidente Cota per bloccare il dispositivo del TAR del Piemonte che ha dato il via libera al riconteggio delle schede delle liste sospettate di non possedere i requisiti di legge alle ultime elezioni regionali del Piemonte. Soddisfatti i legali di Mercedes Bresso. Anche in questo passaggio Cota non riesce a dimostrare il fatto che non ci siano state irregolarità nel voto piemontese dopo essersi apparentato con liste riconosciute quantomeno non idonee. Chiara la soddisfazione dell’ex Presidente Mercedes Bresso che in solitaria ha tenuto duro sulle proprie ragioni all’indomani del voto, anche dopo le critiche provenienti anche da qualche esponente del Partito Democratico che, in queste ore, stanno preparandosi ad una opportuna marcia indietro. ”Anche il Consiglio di Stato ha respinto la modalita’ pretestuosa e strumentale di Cota nella vicenda sui ricorsi elettorali. Nessun complotto e dietrologia possibili – aggiunge – ma solo grande spregiudicatezza nel procedimento elettorale durante le ultime elezioni in Piemonte. Mi auguro che si mettano tranquilli e attendano prima le motivazioni del Tar e poi il riconteggio delle schede annullando le due liste illegittime. A questo punto – conclude – dopo la mobilitazione di ministri, dello stesso premier Berlusconi e agitato le fiaccole, spero che rientrino in una visione compiuta della democrazia”.
Qualcosa di interessante nel panorama politico. E’ “Verso Nord” di Massimo Cacciari presentato qualche giorno fa in Veneto con lo scopo di inserirsi tra la Lega e la disgregazione del bipolarismo Pd-Pdl. L’iniziativa, che per ora sembra coinvolgere soprattutto il lombardo-veneto, sembra trovare alimento da un orizzonte liberal-democratico che guarda al centro dello schieramento ma con un Dna di stampo riformatore. Radicato al nord certamente con particolare attenzione al segmento giovane e attivo della popolazione guardando verso l’Europa. Sicuramente da seguire con attenzione. Qui il Manifesto e il sito
Se non lo sapevate, l’italiano è stato escluso dalle lingue autorizzate per la registrazione di un brevetto europeo. Per ragioni di costi verranno vagliate solo e domande in francese, inglese e tedesco. La faccenda non è ancora definitiva, ma merita di essere appuntata.
Il governo è stato mandato sotto oggi due volte nella votazione sulle missioni militari. Sfaldamento della maggioranza? Dai numeri dei presenti sembrerebbe più una maggiore presenza dell’opposizione (in questo caso presente al 90%) quando sui banchi della maggioranza mancavano in diversi, vuoi per “missione” vuoi, forse, per il caldo. La semplice morale è che quando la gente rimane al proprio posto di lavoro nei giusti orari a volte si possono fare miracoli…
Paul Krugman, nobel per l’economia, mantiene una posizione alquanto critica riguardo le politiche economiche internazionali. Secondo il suo punto di vista abbandonare le politiche espansionistiche significherà un periodo di “bonaccia” economica che non sarà in grado di recuperare i posto di lavoro perduti negli ultimi anni di recessione. “Ho letto i discorsi del presidente Herbert Hoover nel 1932” – dice Krugman – “ed è incredibile come ampi stralci assomiglino alle cose che dice ora Trichet. Una resurrezione di vecchie visioni, molto deprimente”. Lo stesso traino cinese non potrà dimostrarsi utile per la crescita mondiale e la germania ha preso una posizione che non fa bene a se stessa ed all’Europa. E l’Italia? “L’Italia è un caso curioso. Se si guarda al rapporto debito-Pil dovrebbe rientrare nel club dei paesi in crisi e anche prezzi e salari sembrano sopavvalutati, ma il suo deficit di breve periodo è inferiore e non ha problemi di finanziamento del settore privato perché non ha avuto bisogno di salvare banche come Spagna e Irlanda. Non dà l’impressione di entrare nell’area di crisi ma semmai il suo problema è che avrà un’economia debole per un certo periodo perché non è competitiva sul fronte dei costi”.
Più che la notizia, che davvero non immaginavo, mi ha intrigato la pagina di commenti fatti al post di Gilioli su ciò che accadde un anno e mezzo orsono, quando diversi parlamentari del Pd fecero cadere una mozione (presentata da altri colleghi del Pd, dell’Idv e dell’Udc) per far dimettere Cosentino di cui iniziava già a chiarirsi il sistema di potere. Gilioli, giustamente, ricorda i nomi di quei parlamentari nella speranza che che gli stessi non rilasciassero troppe dichiarazioni di giubilo, ora. Se la confusione è alta all’interno del Partito Democratico, non di meno è presente nei suoi elettori. Da leggere con attenzione, insieme all’intervista a Ignazio Marino sempre sul blog di Gilioli.
P.S. Dimenticavo: gli astenuti del Pd furono gli onorevoli Bachelet, Cuperlo, Parisi, La Forgia, Bernardini, Madia, Mantini, Maran, Boccia, Capodicasa, Concia, Coscioni, Ferrari, Giachetti, Ginefra, Marini, Mecacci, Recchia, Sarubbi, Schirru, Tempestini, Turco Maurizio, Vannucci, Viola, Zamparutti, Zunino.
Quelli che invece non parteciparono al voto, nonostante in giornata fossero presenti in aula, erano gli onorevoli Tenaglia (allora ministro ombra della giustizia), Calearo (allora nel Pd), Fioroni, Gasbarra, Lanzilotta (allora nel Pd), Enrico Letta, Morassut, Bobba, Sereni, Merloni, Boffa, Bonavitacola, Bressa, Bucchino, Carra, Castagnetti, Corsini, Cuomo, D’Antona, De Pasquale, De Torre, Fadda, Ferranti, Fiano, Fiorio, Genovese, Giacomelli, Giovannelli, Gozi, Losacco, Lovelli, Lulli, Marantelli, Margiotta, Mosca, Murer, Narducci, Pedoto, Piccolo, Rosato, Russo, Samperi, Scarpetti, Servodio, Testa, Vaccaro, Vassallo, Vernetti, Vico.
Il riconteggio dei voti delle elezioni regionali in Piemonte più che aprire nuovi scenari, da il via a nuove partite sul fronte del centrosinistra, che molti pensano e nessuno dice. Molto di tutto ciò gira intorno alla possibilità che non si ritorni a nuove elezioni, ma ad una semplice sostituzione di Presidenti: via Cota, dentro Bresso. In questo caso Mercedes Bresso , il cui ruolo veniva dato per marginale, diventerebbe anche una volta il kingmaker della politica piemontese con Chiamparino “costretto” invece a sciogliere le sue perplessità politiche per giocare un ruolo di primo piano verosimilmente a livello nazionale. Gli stessi rapporti tra Mercedes Bresso ed il suo partito, il PD, si riposizionerebbero con un indubbio vantaggio a favore della “nuova” Presidente, tenendo conto che la sostituzione dei consiglieri del listino premierebbe figure certamente molto vicine a Bresso diminuendo l’eventuale potere di interdizione all’interno della stessa maggioranza dei partiti del centrosinistra. In parole povere si è più vicini ad una soluzione senza nuove elezioni e con Bresso confermata per un secondo mandato in posizione di forza. Un nuovo scenario, insomma, che non potrà essere lo stesso di quello di qualche mese orsono anche se avesse vinto allora Bresso e nulla potrà essere come prima anche all’interno delle due coalizioni.
Pare che l’On. Borghezio, eletto al Parlamento Europeo nelle fila della Lega Nord, stia intraprendendo una battaglia campale a strasburgo per l’istituzione di un Osservatorio per gli Ufo. E’ chiaro che ognuno spende la propria fetta di potere politico come meglio crede interpretando i bisogni dei propri elettori. E quindi chapeau al genio borgheziano per aver saputo declinare al futuro il bisogno di controllare le frontiere terrestri e porre un argine all’immigrazione clandestina intergalattica degli omini…verdi!