Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

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Rom. Un brivido lungo la schiena

Durante la trasmissione 8 e mezzo:

La conduttrice, dopo aver ricordato le parole del Ministro della Repubblica Italiana Umberto Bossi sul fatto che la gran parte dei furti nel nostro Paese sarebbero opera di Rom, si rivolge al Parlamentare Europeo eletto in Italia On. Borghezio chiedendogli se avessero dei dati, delle statistiche, dei numeri, qualcosa insomma che potesse confortare le affermazioni di Bossi. Risposta da manuale:

Borghezio: ” Abbiamo al vox populi, alla quale ci atteniamo meglio delle statistiche” (più omeno).

Mi corre un brividino sulla schiena se ricordo qualcun altro che sostenenva la vox populi sulla congiura ebraica.

New York. Il sindaco e la moschea

Via Freddy Nietzsche

Stewart: La moschea, il centro culturale islamico a Downtown Manhattan ha generato un certo bailamme, per così dire, e lei ha già dichiarato molto chiaramente che la gente, in una proprietà privata, è libera di fare quello che vuole. È la sua posizione?

Bloomberg: A scuola abbiamo studiato la Costituzione. Dice che hai il diritto di dire quello che vuoi, pregare chi vuoi, quando vuoi, dove vuoi. E non è compito del governo dirti cosa devi dire. Ci hai appena dato dentro con Glenn Beck: ha il diritto di dire quello che vuole. È il bello dell’America. C’è gente che dice «Be’, in Arabia Saudita non si possono costruire chiese». Esatto! È la differenza tra l’Arabia Saudita e l’America. È molto semplice. Che ti piaccia o meno la moschea, non sei costretto ad andarci. Lì c’è già un’altra moschea, a quattro isolati da Ground Zero. Ci sono locali porno, fast food — voglio dire — è una zona vitale, è New York!

Capito perchè Bloomberg è sindaco di New York?


Peschereccio mitragliato: i militari italiani erano 6

Sembra che la Guardia di Finanza abbia precisata che i militari italiani presenti sulla vedetta libica che ha mitragliato il peschereccio italiano fossero sei e non uno. Si puntualizza che i militari italiani non hanno partecipato all’azione. Ringraziamo per la precisione

IPad a scuola. Sperimentazione a Bergamo

La notizia veramente interessante di questo inizio scuola non è la scuola paraleghista, ma l’adozione sperimentale dell’IPad in un Liceo di Bergamo, come riporta sul suo sito melablog. L’IPad sarebbe corredato da connessione wi-fi che verrebbe interrotta nel caso di compiti in classe ed interrogazioni varie da parte della scuola e sostituirebbe i vari libri di testo. La sperimentazione sarà studiata da un esperto del settore.

L’altro 11 settembre

Esiste anche un’altro 11 Settembre che viene sempre dimenticato: quello del 1973.

Vi perse la vita Salvador Allende nel corso di un golpe militare. Morì con “le armi in pugno” da grande Presidente, forse togliendosi la vita nel palazzo della Moneda, assediato da Pinochet, con un fucile donatogli da Fidel Castro.

Era un medico ed ebbe il grande torto di nazionalizzare le industrie minerarie tra cui quella del rame, la più fiorente del mondo che era sotto il completo controllo di aziende americane. Mise anche mano alla riforma agraria, questione saliente per tutta l’America Latina.

« Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori! Queste sono le mie ultime parole e ho la certezza che il mio sacrificio non sarà vano. Ho la certezza che, per lo meno, ci sarà una lezione morale che castigherà la vigliaccheria, la codardia e il tradimento. »

(Estratto dall’ultimo discorso radiofonico di Salvador Allende, poche ore prima della sua morte, l’11 settembre 1973[15])

Come si vincono le elezioni

Flash mob: belle ragazze che non sfilano da Gheddafi

Via Metilparaben

Cacciari spiega “verso nord”

Berlusconi sul passaporto di Gheddafi

Non so se posso essere orgoglioso del fatto che sulla filigrana dei passaporti libici compaia l’immagine del Presidente del Consiglio del mio Paese. Non ho chiaramente nulla contro la Libia, ma il fatto mi lascia abbastanza attonito. Spero comunque che la cortesia non venga ricambiata: non mi sentirei molto bene se dovessi andare in giro per il mondo con la foto del Colonnello Gheddafi. D’altronde non mi sentirei meglio se fossi libico…

La crisi e i grandi progetti

La lotta contro i deficit pubblici obbliga gli stati europei a tagliare gli investimenti, soprattutto quelli nelle infrastrutture. Il rischio è che le conseguenze della crisi si estendano sullo sviluppo di lungo periodo. Di Isabelle Rey-Lefébvre su Le Monde.

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