Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

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Chiamparino: il Pd a sinistra?

Sergio Chiamparino, in un suo editoriale pubblicato su Lettera 43, sostiene che il Pd debba allearsi con Vendola e Di Pietro. Il ragionamento viene fuori dall’analisi dei risultati dell’ultima tornata elettorale che vedrebbe nei fatti fuori gioco il mai compiuto terzo polo, estremamente deludente nei numeri e ondivago nelle alleanze. Il tutto viene completato dal fatto che i referendum avrebbero dimostrato la volontà generale di “voler riaffidare alla spesa pubblica ed alla fiscalità generale il compito di trainare e governare il sistema”. Sergio Chiamparino è chiaramente un politico accorto ed intelligente e svolge il discorso con più eleganza di questa semplificazione, ma la somma del discorso è questa. Credo però che dovrebbe prestare maggiore attenzione a piccole insidie che si nascondono nelle pieghe del risultato, iniziando dall’analisi più puntuale dei numeri senza scorciatoie e approssimazioni. (altro…)

Più o meno liberali e socialisti

Segnalato da Gianluca Susta, riprendo il link ad un articolo molto interessante di Dario Di Vico pubblicato sul Corriere della Sera che parlando delle scelte del Pd sul lavoro, inquadra alcuni termini importanti del discorso che si sta svolgendo a sinistra.

In più riprese in passato si è sviluppato un movimento politico-culturale autodefinitosi lib-lab e che ha cercato generosamente di conciliare le due culture, la liberale e la laburista. Non ha conosciuto mai grande successo ma quel tipo di esercizio non andrebbe comunque disperso, perché se i problemi sono laburisti, nell’ economia di oggi – e con le scadenze che attendono il nostro Paese – le soluzioni continuano ad essere liberali.

Abbiamo Vinto!

SILVIO GO HOME!

Non c’è niente da capire

Quando il mondo era ancora tutto intero…

Riflessione sui guai amministrativi della sanità del Piemonte

Giusto per comprendere come vanno le cose in sanità, credo sia ora di ricordare alcune cose sulla pubblica amministrazione che, nel mio piccolo, ho imparato nel precedente ruolo di Assessore della Provincia di Torino.
L’iter istruttorio di una delibera, e credo non faccia eccezione più di tanto l’Ente regionale, prevede che prima di essere “passata” in Giunta contenga tutta una serie di pareri tra cui quello del Direttore della struttura, che non è un organo politico, che la sottoscrive assumendosene diverse responsabilità di tipo amministrativo. Il contenuto “politico” deve cioè passare il vaglio della legittimità amministrativa prima di essere licenziata dalla Giunta. Il fatto poi che venga presentata nei lavori di Giunta da un Assessore, non toglie che la responsabilità dell’approvazione o meno, sia di tutta la giunta che, infatti, esprime parere favorevole a maggioranza o, come di consueto, all’unanimità. (altro…)

I video sulle auto elettriche

Le rinnovabili muovono l’economia

Secondo Clean Edge le energie rinnovabili sembrano rappresentare uno – se non “il” – settore con maggior vitalità dell’economia. L’esempio che viene portato ad esempio è quello americano: nel 2000 gli investimenti di venture capital nel settore erano meno dell’1%; nel 2010 il settore ha guadagnato più investimenti di tutti gli altri e cioè più del  23%. Settori chiave sono l’edilizia sostenibile e l’illuminazione efficiente. Ma soprattutto il trend è in continua ascesa e gli investimenti promettono particolari sviluppi nello spingere l’evoluzione tecnologica e la crescita delle aziende che si occupano di rinnovabili con importanti benefici anche sull’occupazione

2 giugno: la Repubblica ha il cuore a Caprera

Uomini di sinistra

Tipico uomo di sinistra: zozzo e felice di esserlo!

Progressisti anche in tempi di crisi

Esiste una storia a mio avviso esemplare per capire come funzionano i progressisti ed è quella di William Beveridge il quale venne chiamato da Winston Churchill a elaborare una riforma delle assicurazioni sociali e finì per costruire un progetto che ha fondato il moderno stato sociale, la sanità garantita come bene pubblico e ha innovato i metodi dell’intervento statale nell’economia e nella società. Beveridge non era certo classificabile come un progressista, quanto come un liberale inglese vecchio stampo, anche se certamente una svolta profonda nella sua vita fu l’amicizia che strinse con i coniugi Webb – fondatori della London School of Economics ma soprattutto animatori della società fabiana. La questione  per noi ora interessante non è “cosa” scrisse e fece Beveridge, ma in realtà “quando” lo fece, fatto che sembra dimenticato. (altro…)