Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

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Lettera al Ministro su Vaccini e Autismo

Ho sottoscritto ed invito a sottoscrivere (qui)  la lettera aperta sul presunto rapporto tra vaccini e autismo pubblicata su Le Scienze

Al Ministro della Salute
On. Beatrice LORENZIN 
Al Presidente della XII Commissione
(Igiene e sanità) del Senato della Repubblica
On. Emilia Grazia DE BIASI 
Al Presidente della XII Commissione
(Affari sociali) della Camera dei Deputati
On. Pierpaolo VARGIU 
Al Presidente della Federazione nazionale
degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri
Dott. Amedeo BIANCO

La recente notizia dell’indagine della procura di Trani sul presunto nesso tra vaccinazione trivalente e autismo ha riaperto una discussione che sembrava sepolta. L’ipotesi che il vaccino trivalente MPR (morbillo, parotite, rosolia) potesse causare l’autismo risale al 1998 quando un medico inglese pubblicò uno studio che sembrava dimostrare l’esistenza di anticorpi antimorbillo nell’intestino di bambini autistici. L’allarme suscitato dallo studio causò un brusco calo delle vaccinazioni nel Regno Unito con conseguente ritorno del morbillo con migliaia di infezioni, molte complicazioni e persino decessi. Le indagini che seguirono scoprirono che l’autore dello studio aveva realizzato un falso scientifico deliberato, manipolando i dati e falsificando le conclusioni; confessò poi di aver agito su pagamento di un avvocato che si occupava di richieste di risarcimento. Lo studio fu quindi ritirato e il medico radiato dall’ordine professionale.

Successive e ripetute indagini hanno dimostrato che non c’è nessuna relazione tra vaccinazione trivalente e autismo. Anzi, la correlazione è ampiamente smentita da studi su campioni importanti di popolazione.

Sappiamo che alcune malattie prevenibili con la vaccinazione (morbillo, poliomielite, rosolia ed altre), e che spesso non hanno una cura efficace, possono causare gravissimi danni a chi ne è colpito e persino la morte (nel morbillo in un caso su 2000 in media) mentre gli effetti collaterali deivaccini (sempre possibili quando si parla di un farmaco) sono rarissimi e nella grande maggioranza dei casi lievi e passeggeri.

Eppure ripetutamente, per malafede o per ignoranza, il falso allarme delle vaccinazioni che provocano autismo viene rilanciato. In diverse occasioni, associazioni senza alcun peso scientifico, medici che non hanno mai realizzato una pubblicazione scientifica sul tema e avvocati specializzati in cause di risarcimento ripropongono il tema rilanciando le loro affermazioni sui media, e causando un comprensibile allarme in chi si sottopone alla vaccinazione fidandosi delle istituzioni pubbliche e sanitarie.

Questi allarmi ingiustificati minano la fiducia nelle vaccinazioni, che invece hanno salvato noi e i nostri figli. In questo senso, stupisce anche la presa di posizione di un’associazione (Codacons) che avrebbe lo scopo di proteggere il consumatore.

Il pericolo è reale, basti pensare alle recenti epidemie in varie parti del mondo, come in Galles (con migliaia di infetti e un decesso da morbillo) e Olanda (anche qui un decesso), dovute proprio al rifiuto della vaccinazione. In Europa i casi di morbillo sono inaccettabilmente alti, 30 Paesi dell’Unione Europea hanno registrato 10.271 casi e 3 decessi.

Perché, contro il parere unanime delle società scientifiche, dell’Istituto superiore di sanità, dell’Agenzia italiana del farmaco e dell’OMS, dare credito a fonti del tutto inattendibili e con l’interesse preciso a spargere informazioni false?

Si chiede quindi a voi, quali rappresentanti delle istituzioni, di prendere gli opportuni provvedimenti per informare correttamente la popolazione, evitare che siano sparse paure ingiustificate e pretestuose quando non palesemente false e far sì che le persone che causano un allarme nella popolazione debbano rispondere nelle opportune sedi delle loro affermazioni. Al tempo stesso, ferma restando la necessità di informare adeguatamente i cittadini sui rischi e i benefici della pratica vaccinale favorendo così un’accettazione cosciente e responsabile della vaccinazione, è opportuno un giusto sostegno ai programmi di vaccinazione, che rappresentano un segno di progresso, civiltà e protezione della salute pubblica, compito che la stessa OMS ha deputato ai ministeri competenti nazionali e quindi anche a quello del nostro paese.

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PRIMI FIRMATARI

Vincenzo BALDO, professore di igiene presso il dipartimento di medicina molecolare dell’Università di Padova; Paolo BONANNI, ordinario di Igiene all’Università di Firenze, coordinatore Core Board Gruppo Vaccini della Società Italiana di Igiene (SItI); Luca BONFANTI, neurobiologo e professore all’Università di Torino; Alessandro CAPOLONGO, pediatra di famiglia, referente per le Marche della Rete Vaccini e malattie infettive della Federazione italiana medici pediatri (FIMP); Paolo CASTIGLIA, ordinario di igiene all’Università degli Studi di Sassari, Consigliere dell’Ordine dei medici delle provincie di Sassari Olbia-Tempio; ElenaCATTANEO, professore ordinario all’Università degli Studi di Milano e senatore a vita; Marco CATTANEO, direttore di “Le Scienze”; GiorgioCONFORTI, pediatra di famiglia e referente della Rete Vaccini e malattie infettive della Federazione italiana medici pediatri (FIMP); GilbertoCORBELLINI, professore di storia della medicina alla “Sapienza” Università di Roma; Michele DE LUCA, direttore del Centro di medicina rigenerativa “Stefano Ferrari”, Università di Modena e Reggio Emilia; Maurizio DE MARTINO, professore ordinario di pediatria dell’Università di Firenze, direttore del reparto di pediatria Internistica dell’ospedale pediatrico “Anna Meyer”; Salvo DI GRAZIA, medico specialista in fisiopatologia della riproduzione umana, divulgatore scientifico; SergioDELLA SALA, professore di neuroscienze cognitive umane, University of Edinburgh; Giuseppe FERRERA, responsabile Servizio Epidemiologia ASP di Ragusa; Antonio FERRO, responsabile del progetto “Vaccinarsi. org”; Silvio GARATTINI, direttore dell’IRCCS-Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”; Franco GIOVANETTI, dipartimento di prevenzione della ASL CN2 Alba-Bra; Jacopo MELDOLESI, professore al dipartimento di neuroscienze dell’Università Vita e Salute San Raffaele di Milano; Luca PANI, direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA); Giuseppe REMUZZI, direttore del dipartimento di medicina dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e coordinatore delle ricerche all’Istituto Mario Negri di Bergamo; Giovanni REZZA direttore del dipartimento malattie Infettive, parassitarie e immunomediate dell’Istituto superiore di sanità; Walter RICCIARDI, direttore del dipartimento di sanità pubblica del Policlinico Gemelli di Roma; Luigi SUDANO, dirigente medico Ausl Valle d’Aosta, già membro della Commissione Nazionale Vaccini; Gianluca VAGO, ordinario di anatomia patologica e rettore dell’Università degli Studi di Milano; Paolo VINEIS, Professore Ordinario di Epidemiologia, Imperial College of Technology, Science and Medicine, Londra; Carla M. ZOTTI, docente di sanità pubblica presso la Scuola di medicina dell’Università di Torino

Hanno inoltre aderito tra i primi firmatari, le associazioni:
A.N.G.S.A. - Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici - Veneto;Autismo Treviso Onlus; CICAP - Comitato Italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze; SITI - Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica

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Maggiori informazioni sul presunto nesso tra vaccini e autismo sono disponibili a questi link:
http://www.epicentro.iss.it/temi/vaccinazioni/MPR_autismo.asp
http://ecdc.europa.eu/en/publications/Publications/measles-rubella-monitoring-february-2014.pdf
http://www.cdc.gov/vaccinesafety/Concerns/Autism/antigens.html
http://www.who.int/vaccine_safety/committee/topics/mmr/mmr_autism/en/
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Anna Frank, giusto per ricordare

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Giusto per ricordare che oggi, nel 1945, moriva Anna Frank in un campo di concentramento

Sanità e Investimenti

medicine

In sanità è implicita la necessità di un progressivo ripensamento dei servizi in cui è articolato il sistema per due motivi principali: la trasformazione del quadro epidemiologico (età, capacità di cura delle malattie e via discorrendo) e i problemi economici con fasi ormai cicliche di recessione e espansione. Questa riorganizzazione deve agire con modifiche strutturali, rimodulazione degli spazi in cui opera la diagnosi e la cura, investimenti di riqualificazione. Se questo ripensamento viene meno cosa succede? Si verifica un paradosso: l’abbattimento degli investimenti nelle tecnologie e nelle infrastrutture si risolverà in una vera e propria ipoteca sul futuro, perché verrà contratto un debito sommerso che emergerà nel tempo. In sostanza risulterà sempre più chiaro l’invecchiamento e la non usabilità sia delle strutture che delle tecnologie usate dal Sistema Sanitario Nazionale. Non ripensare ed investire oggi nel sistema di diagnosi e cura vuol dire rompere la sostenibilità futura, oltre al fatto che non è possibile sviluppare nuove modalità di servizio lasciando invariate le attuali strutture

Crisi Piemonte: iniziamo dalla Sanità.

chiamparino

Il tramonto dell’attuale classe amministrativa del Piemonte è nei fatti. Ricorsi o non ricorsi, la sensazione della chiusura di un ciclo è palpabile nel comune sentire, anche se ciò non significhi automaticamente il passaggio di colore nelle bandierine del Consiglio Regionale. Ma è necessario dare una solida base ai ragionamenti che in tutti questi anni sono stati al centro di una crisi non solo politico-economica ma soprattutto sociale. Presentarsi di fronte alle speranze delle persone cercandone il consenso necessita un momento di ragionamento profondo e salutare dove si raccolgono tutte le battaglie fatte e si proiettano in un’idea di società, di volontà politica chiara e senza ambiguità. La proposta è quella di ripartire da un’idea di salute e di organizzazione dei servizi sanitari importante non solamente perché questa rappresenta circa l’80% del bilancio dell’attività di ogni regione, ma soprattutto perché i motivi ed i modi delle risposte sanitarie danno il senso e la forma di quale società vogliamo costruire. Tenendo conto che anche il centrosinistra dovrà operare scelte davvero dolorose per rimettere all’onore del mondo quanto di più sensibile tocca ogni cittadino: le cure e l’assistenza alla propria persona. Da qui dobbiamo ripartire, chiamando a raccolta le nostre intelligenze e la nostra esperienza per poter formulare proposte concrete ed efficaci sulla competenza principe dell’azione amministrativa regionale: l’organizzazione della risposta ai bisogni di salute. Che, è ormai ampiamente riconosciuto, non può limitarsi ad una risposta di tipo economicistico o semplicemente organizzativo. La proposta è quindi quella di iniziare a lavorare da subito trovando i modi e le sedi adeguate per iniziare a costruire una risposta forte e moderna che dovrà arrivare in tempi rapidi e certi. Una domanda che proponiamo prima di tutto a Sergio Chiamparino, il candidato certamente meglio “attrezzato” e che personalmente ritengo dotato di personalità e capacità politica tale da comprendere immediatamente quante chances si giochino su questo fronte anche in altri settori che devono essere rilanciati nella nostra Regione quali il lavoro, la ricerca, l’innovazione. Subito quindi una sorta di Stati Generali della Salute del centrosinistra. Per il nostro benessere e la nostra sicurezza di cittadini

La sanità ai tempi della crisi

Natale 2014

natale 14

Claudio Martano vince le primarie pd per Sindaco di Chieri

Claudio Martano ha vinto le primarie per la candidatura a Sindaco di Chieri svoltesi oggi. Come Progetto Democratico condividiamo con gioia questa candidatura, dichiarandoci subito al lavoro per la vittoria alle prossime elezioni per il Municipio chierese. In bocca al lupo a Claudio

CLAUDIO MARTANO candidato alle primarie Pd per Sindaco di Chieri

Ho sempre ritenuto che l’impegno civico consistesse, oltre che nel volontariato e nell’associazionismo, nella disponibilità a mettersi a disposizione per contribuire ad affermare, anche a livello locale, pratiche politiche corrette ed efficaci e a garantire il perseguimento degli interessi generali.

Perché consapevole delle difficoltà insite nella gestione quotidiana della cosa pubblica, non ho mai accettato ruoli che avrebbero richiesto un coinvolgimento che andasse al di là delle mie possibilità di dedicare il tempo e le energie necessarie a svolgere al meglio questo particolare tipo di impegno.

Tuttavia, come Presidente del Consiglio e come membro della Maggioranza in diverse legislature, ho accumulato un’esperienza tale da aver spinto diverse persone a chiedermi di rendermi disponibile per metterle a frutto.

Pur ancora appassionato del mio lavoro, ma conscio che la mia attività professionale sta volgendo al termine, credo effettivamente che la mia esperienza possa venir utile in questa fase dove ai problemi più pressanti della popolazione ci si deve avvicinare con un bagaglio di competenze ed esperienza adeguato. Credo, in particolare, di aver maturato una conoscenza della società civile tale da rendere possibile il coinvolgimento (dentro e fuori della Giunta) delle persone adatte, per competenza ed onestà, ad affrontare la complessità della sfida”.

Claudio Martano

Cota: digli di smettere!

A Roberto Cota. Con trasporto