Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

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2 giugno: la Repubblica ha il cuore a Caprera

Uomini di sinistra

Tipico uomo di sinistra: zozzo e felice di esserlo!

Progressisti anche in tempi di crisi

Esiste una storia a mio avviso esemplare per capire come funzionano i progressisti ed è quella di William Beveridge il quale venne chiamato da Winston Churchill a elaborare una riforma delle assicurazioni sociali e finì per costruire un progetto che ha fondato il moderno stato sociale, la sanità garantita come bene pubblico e ha innovato i metodi dell’intervento statale nell’economia e nella società. Beveridge non era certo classificabile come un progressista, quanto come un liberale inglese vecchio stampo, anche se certamente una svolta profonda nella sua vita fu l’amicizia che strinse con i coniugi Webb – fondatori della London School of Economics ma soprattutto animatori della società fabiana. La questione  per noi ora interessante non è “cosa” scrisse e fece Beveridge, ma in realtà “quando” lo fece, fatto che sembra dimenticato. (altro…)

Piemont Europa Ecologia: vitamine verdi per Fassino

Bob Marley moriva 30 anni fa. Stir it up

Fukushima due mesi dopo

A due mesi dal terribile terremoto in Giappone, a Fukushima le pompe continuano a lavorare a pieno ritmo, nei giorni scorsi la società elettrica di Tokio (la ormai ben nota Tepco), ha aumentato da sei a otto il numero di tonnellate di acqua iniettata ogni ora nel nucleo del reattore numero 1,. Si tratta del primo reattore andato in tilt, il primo in cui sono state aperte le valvole dando avvio alla contaminazione dell’ambiente esterno. Nove tonnellate vengono pompate nel gruppo 3 dove nei primi dieci giorni di maggio la temperatura si è alzata di 30 gradi a dimostrazione di quanto sia ancora instabile il reattore, molto alti i livelli delle radiazioni, registrate a 700 millisievert, che non permettono agli operatori più di venti minuti di autonomia  (Japan Atomic Industrial Forum, 10/5/2011 Earthquake Report 77). (altro…)

Referendum imbavagliato

Ricevo e pubblico volentieri

Sono una ricercatrice, mi occupo di diritto ambientale e di risorse idriche. Ieri mattina dovevo intervenire ad un programma RADIO RAI (programmato ormai da due settimane) per parlare del referendum sulla privatizzazione dell’acqua e chiarirne meglio le implicazioni giuridiche. E’ arrivata una circolare interna RAI alle 8 di ieri mattina che ha vietato con effetti immediati a qualunque programma della RAI di toccare l’argomento fino a giugno (12-13 giugno quando si terrà il referendum), quindi il programma è saltato e il mio intervento pure. Questo è un piccolo esempio delle modalità con cui “il servizio pubblico” viene messo a tacere e di come si boicotti pesantemente la possibilità dei cittadini di essere informati e di intervenire (secondo gli strumenti garantiti dalla Costituzione) nella gestione della res publica. Di fronte a questa ennesima manifestazione di un potere esecutivo assoluto che calpesta non solo quotidianamente le altre istituzioni, ma anche il popolo italiano di cui invece si fregia di esser voce ed espressione, occorre  riappropriarci della nostra voce prima di perderla definitivamente. Il referendum è evidentemente anche questo!

Mariachiara Alberton

USA: lavori verdi per veterani di guerra

(via my green jobs) Un sito – e un’associazione – per aiutare i veterani a trovare lavoro. Lavoro verde, però. Fondato nel 2008, lo scopo di Veterans Green Jobs è quello di offrire un futuro professionale a chi ha smesso i panni del militare fornendo nuove competenze, indirizzi utili o, addirittura, aiutando e sostenendo iniaziative di autoimprenditorialità dei settori delle energie rinnovabili, del riciclaggio e di ogni settore verde. (continua a leggere su my green jobs)

Gli italiani sensibili ai temi dell’ambiente

(via il Sole24ore) Secondo la ricerca«Revealing the values of the new energy consumer» diffusa da Accenture, gli italiani si dimostrano molto sensibili riguardo all’impatto dei loro consumi energetici sull’ambiente: l’80% di essi, infatti, contro il 69% della media mondiale, si dichiara disponibile ad utilizzare programmi di efficienza energetica per ridurre l’impatto personale sull’ambiente. Ma gli italiani sono anche molto sfiduciati: solo il 14%, crede nella capacità del proprio fornitore di informarli sulle strategie per limitare i propri consumi e i conseguenti impatti sull’ambiente. Questa è la percentuale più bassa tra i 18 Paesi analizzati (29% la media mondiale) ed è persino inferiore rispetto a quella registrata in Italia lo scorso anno (21%).

La politica e il metodo della scienza

Gli interventi di lotta alla povertà, ai cambiamenti climatici, alle diseguaglianze di salute e via discorrendo, hanno tutti una specificità: a volte funzionano, a volte no e nessuno sa spiegare bene il perchè. Da una parte gli amministratori – chi avrebbe in teoria il potere e la possibilità di far cambiare le cose – non sembrano possedere gli strumenti, anche culturali, per affrontare bene i problemi. (altro…)